Pagine

sabato 31 gennaio 2015

PISOGNE : Luciana Littizzetto parla a Radio Deejay del "curioso" regolamento comunale (ascolta l'mp3)


Il regolamento di polizia urbana di Pisogne pare sia molto rigido, ne parla Luciana Littizzetto a Radio Deejay.
Ascolta l'mp3 di Luciana Littizzetto a Radio Deejay della trasmissione "La Bomba"
Il documento norma le regole della convivenza civile.
E alcune sono a dir poco curiose: dal divieto di annaffiare vasi di fiori all'esterno delle abitazioni al divieto di utilizzare gli elettrodomestici prima delle sette di mattina.
I pisognesi non possono inoltre depositare sacchi dell'immondizia e stendere i panni sui balconi, suonare strumenti musicali dalle 22 alle 8 e, nei mesi estivi, dalle 12 e 30 alle 15 e 30.
Vietato anche accendere la lavatrice prima delle nove di mattina nei weekend e assoluto silenzio pure dalle 12 e 30 alle 14 in estate.

giovedì 29 gennaio 2015

lunedì 26 gennaio 2015

Grande successo della "Camminata sotto le stelle" del G.S.A. di Polaveno

 Condizioni climatiche perfette sabato 24 gennaio, per la "Camminata sotto le stelle" giunta alla sua quinta edizione, organizzata da G.S.A. San Giovanni di Polaveno con presidente Mauro Panelli, ha visto quest'anno un boom di presenze con la partecipazione di oltre 200 iscritti. Camminata notturna non competitiva,aperta a tutti, benvenuti anche gli amici quattro zampe, in questi cinque anni ha visto crescere in maniera esponenziale il numero dei partecipanti da 35 nel 2010 a 200 iscritti quest'anno.

I dieci volontari e gli amici della protezione civile hanno garantito la sicurezza della passeggiata.
Partenza da Polaveno e arrivo a Santa Maria del Giogo.

Perfetta l'organizzazione e grande soddisfazione sia degli organizzatori che dei 200 che giunti alla meta hanno trovato un ricco rinfresco e la possibilità di cenare presso il rifugio-trattoria di Luigi Archetti. G.S.A. San Giovanni di Polaveno organizza tutto l'anno escursioni di marcia in montagna, inoltre a luglio 2 giorni a Postumia e a fine anno, per i mercatini di Natale gita a Innsbruk.
E l'anno prossimo si replica!! 






venerdì 23 gennaio 2015

PISOGNE - Famiglia adotta cinque fratelli: l’Ai.Bi. la premia

fratellino, sorellina, bimbi
Il premio di “famiglia più accogliente dell’anno” conferito dall’Ai.Bi. (Associazione Amici dei bambini) per il 2014 è andato a Stefania e Mario Faccardi, che vivono a Pisogne. Ciò che ha portato i coniugi Faccardi ad aggiudicarsi il titolo di “famiglia più accogliente” è stata la loro adozione da record: 5 fratelli ucraini accolti in un colpo solo. A casa loro arriverà in questi giorni un omaggio direttamente da Ai.Bi.: un centrotavola “Floating Earth” dell’azienda Alessi, con funzioni di alzata e vassoio a 3 ripiani.
“Era il 17 gennaio 2014 quando 4 ragazze rispettivamente di 17, 16, 14 e 8 anni e un ragazzino di 13, tutti fratelli biologici, sono arrivati a casa di Stefania e Mario e hanno trasformato la loro coppia in una famiglia allegra e numerosa” fanno sapere dall’associazione. L’iter per l’adozione è stato lungo e tortuoso, “Abbiamo dovuto ricominciare da capo 4 volte – racconta Stefania – ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.
La coppia conosceva i ragazzi dal 2010 e li aveva già ospitati in Italia nell’ambito di un progetto di vacanze terapeutiche organizzato dall’associazione “Domani- Zavtra” di cui sono membri fondatori.

“In un paesino come il nostro – continua a raccontare Stefania – 5 biondini in più non possono certo passare inosservati. Prima del loro arrivo, tutta la comunità di Pisogne li aspettava con ansia. Poi sono stati accolti con gioia, sia a scuola che all’oratorio. Ora ognuno di loro sta seguendo un percorso individuale di inserimento, ma tutti stanno mostrando buoni risultati”.
Per quanto riguarda ciò che hanno lasciato nel loro Paese d’origine “I nostri figli hanno mantenuto i contatti con i loro amici e di certo vengono a sapere qualcosa di quanto accade in Ucraina. Ci è sembrato giusto rispettare la loro cultura. Anche in casa tra loro spesso si parlano in ucraino – conclude Stefania – soprattutto quando litigano!”

Dubmash la nuova selfie-mania del 2015




E dopo il selfie la nuova "droga" mobile è un'applicazione gratuita, per iOs e Android, che si chiama Dubsmash. 

Sono già in tantissimi ad averla provata, al punto da farla diventare l'app gratuita più popolare della settimana sia sull'Apple Store  che su Google Play.

In poco tempo è diventata una mania. Basta scegliere una traccia sonora (un brano famoso di un film, una canzone) e sovrapporre il proprio video. Due click per condividere e la viralità è servita.

l selfie diventa sonoro. Si chiama Dubsmash ed è l'app del momento. E' una via di mezzo tra l'autoscatto e il karaoke. Il sistema è semplice. Basta scegliere una traccia sonora (un brano famoso di un film, una canzone) e sovrapporre il proprio video.
Un doppiaggio fai da te che sta invadendo il web, grazie alla facilità di condivisione. Un click e il video viaggia su WhatsApp, Youtube, Facebook. La mania si è presto diffusa: ci sono Dubsmash che hanno già accumulato 190 mila euro visualizzazioni sul Tubo. Non male per un'app semplicissima e lanciata in Germania appena due mesi fa. 

Sebino più attraente con il prolungamento della ciclopedonale

Altri 5 tratti verranno messi in sicurezza, purtroppo non sarà possibile ancora il completamento del percorso della ciclopedonale del Sebino. 
900 mila euro li metterà la Regione Lombardia, altrettanti ne sborseranno i comuni, con quote differenti in base agli interventi, e la Comunità Montana del Sebino Bresciano.   
Nel 2017 i lavori dovranno essere completati. 

Aggiungi didascalia




VIDEO: LAGO D'ISEO Vello-Toline una delle ciclopedonali più belle del mondo!!!



Percorriamo in Full HD la pista ciclabile Vello-Toline, una delle ciclopedonali più belle del mondo, in provincia di Brescia, in riva al lago di Iseo. Il percorso è quello dell'antica strada sulla riva orientale del lago d'Iseo. 5 Km di pace, lago, gallerie e natura. The route for cycling the extraordinary natural panorama of Iseo Riviera, near Brescia, Italy. 

#WonderfulExpo2015 Lago d'Iseo : da Sarnico a Lovere la sponda bergamasca tutta da scoprire


domenica 18 gennaio 2015

Expo2015: le cantine di Franciacorta, itinerari per disinformare



Nel portale "Sistema Brescia per Expo" partner ufficiale di Expo 2015, possiamo trovare qualche bella indicazione sui percorsi turistici del territorio bresciano appunto, con qualche bello strafalcione, giusto per non smentirci mai con chi, straniero e non, vorrà avventurarsi in questi lidi e sarà in cerca di notizie e informazioni.
Tanto per cominciare le cantine citate sono solo una manciata, ovviamente non è possibile citarle tutte e cento, ma con quale criterio (di importanza?) sono state scelte?

(1) La Ferghettina da oltre 10 anni non è più a Erbusco ma ad Adro(ne deduco che anche il telefono riportato è sbagliato) . ...vabbè pazienza!

(2) Il "Festival Franciacorta" non si svolge più in Villa Lechi a Erbusco dal 2009 e quest'anno, a settembre, sarà alla sua quinta edizione il "Festival Franciacorta in cantina" che per l'appunto si svolge presso le cantine che aderiscono.
(3) E dulcis in fundo (cit.) "Per chi volesse fermarsi a cena c’è l’ottimo ristorante Due Colombe a Rovato in via Roma 1 (tel. 030.7721534)" Peccato che il Ristorante Due Colombe al Borgo Antico e lo chef stellatoStefano Cerveni siano dal 2010 presso appunto il Borgo Antico San Vitale e a Rovato ha aperto la Trattoria Antico Mulino condotta fino a pochi anni fa da Giuseppe Cerveni (padre) ed ora con altra gestione.

Invito chi ne ha voglia, o magari i curatori, di leggere gli altri "utili" contenuti per trovare altre chicche come queste. Chi ben comincia....! 

venerdì 16 gennaio 2015

Mille Miglia in Franciacorta: un matrimonio che s’ha da fare

Un omaggio a Maggi e Mazzotti, all’insegna di solidi legami e intrecci tra due
splendide realtà, esempi mirabili del Made in Brescia e del Made in Italy
Lettera aperta del Presidente "Fondazione Franciacorta" Adriano Baffelli


 Mille Miglia e Franciacorta: questo matrimonio… s’ha da fare! Sì, parafrasando il Manzoni, come Fondazione Franciacorta auspichiamo che l’edizione 2015 della Freccia rossa preveda il passaggio in Franciacorta e nell’Ovest bresciano, prima dell’arrivo a Brescia nella giornata finale della manifestazione. A maggior ragione se la corsa più bella del mondo potrà mostrarsi nella straordinaria vetrina internazionale di Expo 2015, con la conseguente provenienza da Milano, da occidente. Con il massimo rispetto del lavoro e del programma svolto dal Comitato
organizzatore, conoscendo la complessità dalla matassa che si trova a dipanare, consideriamo l’ipotesi sia meritoria di attenzione. Il passaggio tra i vigneti e i palazzi franciacortini, infatti, rappresenterebbe anzitutto un omaggio a due dei fondatori della Mille Miglia: il clarense Franco Mazzotti e il Conte Aymo Maggi, franciacortino. Nel 1926, con il milanese Giovanni Canestrini e il bresciano d’adozione Renzo Castagneto, i quattro appassionati di motori e velocità iniziarono a tessere la solida trama della corsa più famosa e blasonata al mondo, alternando
riunioni nello studio milanese dell’ingegner Canestrini – affermato giornalista sportivo – a incontri ospitati da Villa Mazzotti a Chiari, e da Palazzo Maggi a Calino di Cazzago San Martino. Per questo la città dell’Ovest bresciano e Cazzago sarebbero due punti ideali da attraversare. Va anche ricordata la meritoria attività dell’amministrazione comunale e della Pro loco di Cazzago San Martino, organizzatrici di Aspettando Mille Miglia nell’ambito di Franciacorta in Fiore. Se guardiamo al passato scopriamo che le cronache dei decenni ruggenti della Brescia – Roma
– Brescia s’intrecciarono con la Franciacorta più volte. Soprattutto grazie alla vivace ed eclettica figura del Conte Maggi. La signorile dimora di Calino era teatro, nei giorni di preparazione della corsa, d’incontri, feste, ricevimenti, ai quali intervenivano, tra gli altri, i driver inglesi. I piloti d’Oltremanica amavano alloggiare in uno storico albergo d’Iseo, cerniera tra Franciacorta e Sebino. Il transito nella verde e suadente terra del Franciacorta celebrerebbe un matrimonio nobile e ricco di significato. L’iniziativa garantirebbe un palcoscenico mediatico di grande
livello alla Franciacorta e al Franciacorta. Con grande valenza, inoltre, per la promozione turistica e dell’immagine dell’area. Allo stesso tempo offrirebbe agli equipaggi, ai giornalisti nazionali e internazionali e alla nutrita carovana al seguito della corsa la possibilità di percorrere le ultime miglia del tracciato in un contesto di grande fascino e bellezza. Lo sposalizio, inoltre, evidenzierebbe un parallelismo tra Mille Miglia e Franciacorta.
















Mille Miglia e Franciacorta: Pensiamo al fascino, al glamour, riconosciuto a entrambe le realtà: Mille Miglia e Franciacorta evocano eleganza e dinamismo. Sono due straordinari fiori all’occhiello del Made in Italy nonché del Made in Brescia, città e provincia eccezionali per ingegno, capacità di ideare, quindi di realizzare progetti altisonanti. Possiamo immaginare quale clima aleggiasse – a metà degli anni Venti del secolo scorso – nella fase preparatoria della grande corsa. Eguale clima, in fin dei conti, si respirava nella prima cantina di Franciacorta – tra il finire degli anni Cinquanta e il primo vagire del decennio successivo – che decise di affrontare la nuova avventurosa sfida: ottenere l’allora Pinot di Franciacorta con le bollicine. Da quella fase pionieristica… molti tappi sono saltati. La consistenza e l’immagine del Franciacorta e della Franciacorta sono cresciute con costanza. Numerose metaforiche bandiere a scacchi hanno salutato i suoi successi. Oltre che un legame, possiamo individuare anche una sorta di passaggio di testimone tra le due realtà: quando la Mille Miglia competitiva tramontava, arrestata dal tragico incidente che nell’edizione del 1957 vide protagonista Alfonso De Portago a Guidizzolo, borgo della terra mantovana (persero la vita il corridore stesso, lo statunitense suo compagno di gara Edgar Nelson e nove spettatori), la Franciacorta vitivinicola, oggi illuminata da un radioso successo, si preparava a vivere il suo albore.                                                                       

Paderno Franciacorta, 16 gennaio 2015 

Gianbattista Bresciani expose à l’Orangerie de Cachan

L’artiste italien Gianbattista Bresciani expose ses œuvres (inspirées par l’eau) à l’Orangerie jusqu’au 8 février. Né à Bergame en 1949, il s’est installé en France en 1973.
Rêvant de Paris, il a quitté les rives du lac Iseo, en Italie.
 Ses photos, installations et peintures abordent toutes le thème de l’eau.
Se revendiquant de Giorgio Morandi et de Vincent Van Gogh, Gianbattista Bresciani travaille sur des notions qui lui sont propres, comme le « vide-plein » des lacs ou l’architecture dessinées de certaines montagnes. L’Orangerie est ouverte du lundi au samedi de 10h à 12h et de 14h à 18h (nocturne le jeudi jusqu’à 19h). Gratuit.
Du mardi 13 janvier au dimanche 8 févrierL'Orangerie - 15, rue Galliéni
CACHAN
Gianbattista Bresciani expose à l’Orangerie
http://94.citoyens.com/2015/gianbattista-bresciani-expose-a-lorangerie,16-01-2015.html
Cachan è un comune francese di 28.078 abitanti (2006) situato nel dipartimento della Valle della Marna nella regione dell'Île-de-France. Vi ha sede l'École normale supérieure de Cachan (ENS de Cachan), una delle istituzioni francesi di alti studi universitari note con l'appellativo di "Grandes Écoles".

sabato 10 gennaio 2015

MARONE L'Antico Mulino Panigada : testimonianze

Testimonianze di Paolo e Francesco Panigada sulla storia dell'antico mulino a pietra di Marone. Il pane e la polenta, i cibi poveri della tradizione - credits Romina Rinaldi

‎Stefano Cerveni‬ testimonial delle ‎ArancedellaSalute‬ per Airc - “Contro il cancro, io ci sono”


Per ribadire l’importanza di una corretta alimentazione nella prevenzione dei tumori.
Sabato 31 Gennaio torna l’appuntamento con “Le Arance della Salute”, scelte dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Tantissime le piazze e le scuole in cui saranno disponibili le reticelle di arance rosse italiane.
Per sostenere la Ricerca Lo Chef realizzerà un piatto con le Arance della Salute. Stay tuned...

venerdì 9 gennaio 2015

PARATICO: SALVIAMO IL BOSCO DEI TASSODI !!!

Ne avevamo parlato poco tempo fa
Ora è partita online una petizione promossa da una cittadina di Sarnico. Ecco il suo appello nel web per raccogliere firme per la salvezza e preservazione di un'area naturale particolarmente sensibile:
"Buongiorno a tutti, mi chiamo Giorgia Indellicati e sono una cittadina di Sarnico, ho ideato questa petizione per sottoporre alla vostra attenzione una causa che mi sta molto a cuore: salvare il bosco dei tassodi di Paratico. Quest'area è un piccolo paradiso naturale di soli 10mila metri quadrati, incontaminato e selvaggio e la sua particolarità sta nel fatto che da oltre 20 anni, nessun uomo ci ha mai messo piede a causa del difficile accesso. Almeno fino ad ora, infatti da poco l’amministrazione comunale ha deciso di deturpare questo luogo per renderlo accessibile ai turisti. L’idea è quella di trasformarlo in un parco: ruspe in questo momento sono all’opera per costruire passerelle che lo circondino e alberi secolari sono già stati sradicati! L’area circostante inoltre verrà trasformata in zona residenziale. A detta dell’amministrazione comunale tutto ciò servirebbe a proteggere questo luogo e a preservarlo. Ora io mi chiedo: come può tutto ciò non alterare l’ecosistema di questo luogo incantato?!? Davvero si pensa che l’habitat non verrà disturbato dalle vie di accesso al bosco?E che la movimentazione di ruspe e terra non avrà un impatto significativo? Come si può pretendere di dire che la fauna non ne risentirà? E’ una follia!!! Non ha alcun senso! Se si vuole proteggere questo bosco, ricco nella flora e nella fauna e unico nel suo genere, non si deve far altro che lasciarlo com’ è sempre stato! L’uomo non deve entrarci, solo così la sua bellezza resterà intatta! E allora firmate per FERMARE I LAVORI AL BOSCO DEI TASSODI!
Aiutatemi a mobilitare quante più persone possibile. Siamo cittadini, abbiamo diritto di dire la nostra! Attiviamoci!
Il tempo stringe.
Fate girare!" 
Nel link quì sotto potete dare il vostro contributo, se siete d'accordo, firmando:

giovedì 8 gennaio 2015

Percorrere il fiume Oglio dall'Adamello al Po: la Greenway dell'Oglio


Ogni storia ha un inizio, ogni viaggio comincia con una storia.
Se siete prigionieri del tempo non potrete seguirmi, ma se la vostra immaginazione è pronta a partire, venite con me.
Sulle antiche pietre è incisa l'origine di questa terra. Un cervo, un pesce, una casa, un villaggio, un aratro, un cavallo e due ruote per navigare la meraviglia della realtà.
Le vette ancora innevate del gruppo dell'Adamello emergono dalle nuvole come dal mare preistorico del popolo camuno.
Sono sempre le stesse, ma il tempo non si ferma e la ruota delle generazioni percorre nuove strade.
Le sorgenti impetuose scendono a valle e diventano fiumi, come l'acqua anche l'uomo corre, plasma, inventa, cerca altri orizzonti, attraversa le stagioni e i territori. 
Con le mani dà forma a un'idea, lascia i villaggi e sale in montagna sugli alpeggi estivi, gli animali che l'hanno reso stanziale gli donano oggi la libertà di tornare nomade.
Un viaggio nello spazio e nel tempo, ma non servono formule magiche per partecipare alla corsa, basta salire su una bicicletta; è la ciclovia del fiume Oglio, 280 chilometri di pista ciclabile attraverso 2000 anni di storia e di leggende.
Scorre accanto all'acqua, entra nei boschi e nelle montagne, passa sui ponti seguendo le anse del fiume incontra il lago d'Iseo di cui l'Oglio è il maggiore immissario e l'unico emissario.

Silenzio, nella pace della chiesa di Santa Maria della Neve sembra di udire l'acqua sulle mani di Ponzio Pilato.
Osservo i demoni, le sibille e i profeti che Girolamo Romani detto il Romanino  dipinse nel 1534.
Così, nel borgo di Pisogne Gesù muore e risorge mentre gli uomini ai piedi della croce invocano la fortuna che tutti continuano a cercare.
Fuori il paesaggio lacustre, attraversato dai viaggiatori contemporanei, svela immagini antiche.
Un pescatore quattro secoli dopo, gioca con la stessa sorte di quei giocatori di dadi, sapendo che potrà avere tutto o niente, la sua rete è il vanto e la ricchezza della sua terra. 
Il Monte Isola, montagna e isola insieme, si erge maestosa sull'acqua fino 600 metri di altezza, quì da sempre si fabbricano reti da pesca famose in tutto il mondo.
Iseo, il confine tra acqua e terra, è la storia, sul sagrato dell'antica Pieve di Sant'Andrea passò il Barbarossa, forse in una mattinata di sole simile a questa.
Così le ore scandiscono la corsa del tempo, ma le torbiere del Sebino sono ancora come le videro i monaci dell'ordine cluniacense quando poco dopo l'anno Mille fondarono il monastero di San Pietro in Lamosa . 
Pazienza, coraggio, passione, la Franciacorta, il vino invecchia nelle botti mentre gli uomini continuano a rinnovare la terra e il loro destino.
Altre storie racchiuse nel vetro come in infinite lampade magiche aspettano di essere svelate.
C'era una volta il mare, tra le case, i giardini, e i filari di salici sul mosaico dei campi si stendeva una massa d'acqua dolce così immensa da sembrare un mare, il Mar Gerundo fatto dalle acque di tre fiumi ,un fetido odore, la lingua di fuoco chi affacciandosi alle mura vedrà Taranto il drago di Soncino non potrà salvarsi, chi lo vincerà sarà santo o eroe. La sua leggenda si confonde nella mia memoria con le urla di Ezelino il tiranno incatenato sulla torre del castello e poi ucciso e poi ucciso le paure degli uomini ritornano nel mio viaggio al di là dei secoli.
Un pò più in alto, nel cielo dipinto sulle volte della chiesa di Santa Maria delle Grazie, cantano gli angeli, voci celestiali si fondono ai lamenti di chi brucia all'inferno, eterno dilemma tra il bene e il male.
Nel museo della stampa di Soncino appena dopo trent'anni dalla scoperta di Gutenberg si stampava ciò che prima era memoria orale, l'ingegno dell'uomo apre un altro capitolo.
L'acqua incanalata, di quell'antico mare stagnante non ha più niente, ma anche il progresso che un tempo creò i canali di mattoni e di cemento e le cascate artificiali non è più quello di una volta, il futuro è acqua pulita territori protetti, equilibri delicati. 
Le tappe diventano luoghi dell'anima dove fermarsi e ritrovarsi.
Nel chiostro di Piadena l'acqua innaffia la terra in un movimento ipnotico e generoso.
Germogli, nei vivai, crescono alberi che saranno piantati dove un tempo c'era la foresta, simbolo del legame  tra la forza dell'uomo e il rispetto per l'ambiente.
Il grano è quasi pronto per la mietitura e darà pane come sempre, ma oltre  i campi coltivati, le chiese remote, i cortili gli alti argini i ponti e il corso tranquillo del fiume e delle cose si intravede una nuova meta, è la terra incontaminata dove volano gli aironi, il paesaggio naturale di queste pianure ci restituisce le nostre radici, le speranze, la passione e la fatica di chi crede nelle generazioni future.
 Tra i canneti e i meandri della Riserva delle Bine, nell'acqua delle torbiere di Marcaria, dove il fiume si perde e rinasce come un'oasi, ritroviamo l'impulso mai dimenticato a conservare gli ambienti e le specie come fossero le cose più preziose.
Le moderne biciclette giungono al traguardo passando il ponte di barche di Torre d'Oglio. 
Poco più in là il fiume Oglio dopo 280 chilometri di cammino riversa le sue acque nel Po, ha la stessa lunghezza della pista ciclabile, magica misura di armonia tra uomo e natura.
Il viaggio è finito, ma non è finita questa storia, anche se io non posso continuare e lascio la mia barca alla vostra fantasia.
E adesso mi chiedete chi sono, un guerriero, un diavolo, uno sciamano, e un pescatore, un pittore, un contadino, un tiranno, un santo, la vita come il fuoco si consuma crescendo, la strada come l'acqua di un fiume non è mai la stessa, vorremmo volare  come se avessimo le ali nutrendoci di attimi che chiamiamo  passato e futuro.
 Ma ogni giorno va in scena il presente che ritorna nella stessa effimera rappresentazione di ciò che siamo
 Poi le luci si spengono forse era soltanto un sogno, ma un sogno che diventa realtà sulla ciclovia del fiume Oglio. 

domenica 4 gennaio 2015

IL MONTE ORFANO era solo.....

Un documento di Legambiente Franciacorta

DISCARICHE 
Siamo al “Disastro Ambientale”         

Nella campagna dei comuni di Castegnato, Travagliato, Ospitaletto, Paderno FC e Passirano sono presenti una trentina di discariche, la maggior parte delle quali riempite nei decenni scorsi in modo incontrollato con ogni tipo di rifiuto come dimostra l’ultima discarica individuata in queste settimane all’interno delle mura dell’acciaieria Stefana di Ospitaletto.

Questo è l’elenco delle discariche individuate

1)        Cava Bettoni di Castegnato oggetto di progetto di discarica per rifiuti speciali da parte di a2a; si tratta di un’area cavata per tre quarti di una ventina di ettari per la quale la convenzione sottoscritta da soc. Bettoni e comune di Castegnato prevede invece un recupero a fondo cava con la piantumazione di circa 5000 piante cioè la creazione di un bosco.
2)        Discarica Bosco Sella; in questa discarica negli anni 70/80 sono stati scaricati da ASM circa 5 milioni di m3 di rifiuti solidi urbani in una cava di 22 ettari e in parte della quale non erano stati messi sul fondo alcun tipo di teli protettivi  e anche per questo motivo il pozzo spia posto a valle della discarica registra continuamente un fenomeno di inquinamento delle falde. Questa discarica è stata chiusa nel 1989 a seguito delle forti proteste delle popolazioni residenti ed ora è in fase di gestione post/chiusura.
3)        Discarica Codenotti di Castegnato; in questa discarica di circa due ettari di superficie negli anni 80/90 sono stati scaricati rifiuti in modo incontrollato e a seguito di segnalazioni si fecero dei controlli e per due volte fu messa sotto sequestro dalla Magistratura.
       4) Discarica Gervasoni di Castegnato ; in questa discarica di circa ½ ettaro sono state scaricate                 senza alcun controllo le terre della Fonderia Gervasoni, le stesse sono state semplicemente ricoperte da terreno vegetale ed ora l’area è coltivata.
5)        Discarica Bettoni di Castegnato; in questa discarica di circa 5 ettari negli ultimi 10 anni sono stati scaricati rifiuti inerti (terre di fonderia e similari) ma alcuni controlli da parte della Provincia hanno evidenziato la presenza di ammoniaca e cromo ed infatti gran parte dei rifiuti già depositati furono accumulati in altra parte della discarica per poter impermeabilizzare con argilla il fondo e la realizzazione dei pozzi spia, ora è in fase di copertura.
6)        Discarica Arici di Castegnato; in questa vecchia discarica di circa 4 ettari negli anni settanta vennero conferiti in modo incontrollato rifiuti speciali e nella discarica fu insediato un impianto di trattamento e separazione di rifiuti che operò per diversi anni.
7)        Cava Bonara di Paderno; questa cava è ancora attiva  e c’è una richiesta da parte della società RETI di farne una discarica, del resto la parte ad ovest una ventina di anni fa fu riempita di rifiuti in modo incontrollato e su questa superficie è stato piantano un vigneto che produce Franciacorta.
8)        Discarica Vallosa di Passirano; questa è tra le discariche più pericolose della Lombardia e inserita nei Siti di Interesse Nazionale Caffaro infatti in essa sono stati interrati i rifiuti pericolosi della Caffaro e di altre aziende, i vari interventi finalizzati a conoscere i rifiuti presenti hanno evidenziato in modo inequivocabile la presenza di PCB e di altre sostanze tossiche, alcuni degli abitanti della vicina frazione Vallosa hanno nel sangue notevoli quantità di PCB ed ora questo inquinante è stato trovato nelle falde anche profonde, vige un’ordinanza sindacale che vieta il consumo di prodotti agricoli prodotti in loco assolutamente non rispettata e tantomeno fatta rispettare vista che addirittura all’interno è stata realizzata una nuova cantina.
9)        Discarica Rossi di Paderno in questa discarica di circa un ettaro sono stati scaricati rifiuti di vario genere e ora è diventata una piazza di selezione rifiuti.
10)      Discarica CO.E.PA  di Paderno; in questa discarica in attività sono entrati e stanno entrando rifiuti inerti.
11)      Discarica Sorelle Vianelli di Paderno; in questa discarica sono stati scaricati in modo incontrollato rifiuti industriali da anni sopra ci vive una comunità Rom che l’ASL ha prescritto l’allontanamento per gravi rischi per la loro salute
12)      Discarica  Paderno (non catalogata) ; posta in prossimità della tangenziale Ospitaletto Concesio è sta riempita anni fa con rifiuti vari e in modo incontrollato.
13)      Discarica località Tre Cortili di Paderno; in questa discarica di circa 2 ettari sono stati scaricati in modo incontrollato rifiuti anche industriali è poi stata ricoperta ed ora la superficie è coltivata.
14)      Discarica località Tre Cortili di Paderno; in questa cava di circa un ettaro posta a nord della ferrovia BS - Edolo sono stati scaricati in modo incontrollato rifiuti anche industriali è poi stata ricoperta ed ora è coltivata.
15)      Discarica Giugni di Paderno; questa discarica di circa 1 ettaro è stata riempita con rifiuti anche industriali e in modo incontrollato circa 25 anni fa ed ora l’area è coltivata.
16)      Discarica Pianera di Castegnato; trattasi della seconda discarica più pericolosa della zona dopo la Vallosa individuata come Sito Nazionale Caffaro, si estende su un’area di circa 5 ettari, è stata riempita in modo incontrollato con rifiuti industriali e solidi urbani negli anni settanta, nel 2002 è stata posta sotto sequestro penale è stata caratterizzata in modo assolutamente e volutamente incompleto trovando comunque un inquinamento diffuso che ora sta inquinando le falde anche con sostanze cancerogene e proprio in questi giorni è tornata alla ribalta per il sequestro da parte del NOE di un’altra porzione di terreno facente parte della stessa discarica.
17)      Discarica Pianerino di Castegnato; si tratta della terza discarica della zona inserita nel Sito Nazionale Caffaro e che, a distanza di ormai 10 anni, incredibilmente non è ancora stata in nessun modo investigata.
18)      Discarica ASO di Travagliato; è una discarica di circa 1 ettaro nella quale la ASO ha scaricato le proprie scorie senza alcuna precauzione e da anni le falde sottostanti sono inquinate
19)      Discarica Bettoni di Travagliato: è una discarica di inerti e assimilabili appena autorizzata che ospiterà circa 2 milioni di m3 di rifiuti.
20)      Discarica Del Bono di Castegnato; è una discarica  di oltre 5 ettari di inerti anche se più volte fermata per irregolarità
21) Discarica Gottardi di Castegnato; è una discarica di circa un ettaro attigua     all’autostrada A4 riempita in modo incontrollato con rifiuti ricoperta di terra ed ora coltivata.
22)      Discarica Travagliato località Finiletti; è una discarica di inerti di circa 2 ettari ricoperta e attualmente coltivata
23)      Discarica Franciacorta Immobiliare di Paderno; è una discarica di circa 2 ettari riempita in modo incontrollato con rifiuti anche industriali, oggetto di controlli che hanno registrato superi dei limiti per PCB, Piombo, tricloroetano toluene e metalli pesanti e finora non è stato fatto nulla.
24)      Nuova discarica, coperta da terreno vegetale e attualmente coltivata, individuata aCastegnato durante i carotaggi per la realizzazione della costruenda TAV sono stati trovati inquinanti molto pericolosi in concentrazioni oltre i limiti di legge, quali  PCB piombo amianto cadmio e cromo esavalente.
25)      Discarica Stefana di Ospitaletto l’ultima scoperta in ordine di tempo a seguito dei sondaggi effettuati da CEPAV 2 per la realizzazione dell’ alta velocità, situata all’interno dell’area cintata da alte mura dell’acciaieria, in questo caso davvero è evidente la responsabilità e conseguentemente l’obbligo di bonifica.

Queste sono le 25 discariche presenti nel raggio di tre KM nei comuni sopracitati, a queste, per completare il quadro già drammatico, vanno aggiunte altre quattro grandi discariche poste a non più di 4km, la enorme discarica RSU di Castrezzato , la discarica di rifiuti speciali Rovedil di Rovato, la discarica di rifiuti speciali Cogeme di Fantecolo e le discariche del sito Macogna di Cazzago – Travagliato.

Un dato emblematico che da l’idea della gravità della situazione; Castegnato ha già un “patrimonio” di rifiuti interrati nelle sue 10 discariche pari a oltre 10 milioni di m3 che significa 3.000 m3 di rifiuti per ogni famiglia vale a dire 10 volte il volume del loro appartamento (record provinciale)
Una situazione ambientale pesantissima che non può non avere ripercussioni sulla salute dei residenti, forse non a caso le popolazioni dei comuni di Ospitaletto e Castegnato hanno segnato negli anni presenze anomale di leucemie al punto che l’ASL nel corso di un incontro con noi e alla presenza del sindaco di Ospitaletto si impegnò a interessare del problema l’Istituto Superiore di Sanità e la stessa presenza di neoplasie risulta maggiore che in altre zone della provincia forse anche perchè la qualità dell’aria è pessima  segnaliamo in particolare oltre al dato delle PM 2,5 ( 4 volte oltre i limiti) il dato Benzo(a)pirene (cancerogeno che appare più alto di quello misurato a Piombino e molto più alto di quello misurato presso l’inceneritore di Brescia, la qualità del suolo sembra compromessa dalla presenza notevole di diossine riscontrate recentemente anche nelle uova di due allevamenti di galline in altrettante cascine e la stessa qualità dell’acqua determina apprensione per l’alta presenza di nitrati prossimi ai limite di legge ma 4 volte oltre la soglia raccomandata OMS (organizzazione mondiale della sanità). 
                                 Circolo Legambiente Franciacorta
Fonte: www.partecipazionecivicacortefranca.blogspot.it

Aurelio Gatti detto Micio un pennino graffiante iseano

Micio Aurelio Gatti
Franco Fava


don Angelo

Fasòl

Zani

Manenti-Sigismondi-Micio-Tonino Antonioli

La Compagnia del Dio Bacco

Zini

Gruppo iseano

Adriano l'elettrico


Gruppo Spontaneo

Aurelio Gatti detto Micio, La famiglia paterna è originaria di Clusane d’Iseo, borgo abbandonato dal bisnonno che ha aperto una forneria a Iseo a metà 800.

Il nonno materno, ferroviere, socialista e cacciatore, viene invece da Villafranca di Verona.

Ha iniziato a disegnare caricature da autodidatta al liceo “Arnaldo” e sul trenino della SNFT che in un’ora abbondante portava a Brescia gli studenti.

Ha continuato a studiare le fisionomie dei suoi compaesani incoraggiato dal parere di Battista Campani (classe 1887), suo parente, noto pittore di paesaggi e arguto caricaturista.

Il lavoro di export-manager lo ha costretto a viaggiare per anni in Italia e all’estero permettendogli di visitare musei e celebrati ristoranti.

È felicemente sposato con Rosanna da 55 anni con figli e nipoti (non a carico).
Ha collaborato con le riviste “AB” di Brescia e “Franciacorta Magazine”.
Si è presentato agli Iseani con due mostre: nel 1975 alla Galleria l’Approdo dell’amico Nino Bottarelli e nel 1987 nella sala dell’APT.
Da Presidente dell’Arsenale ha invitato i caricaturisti bresciani ad esporre ad Iseo formando il gruppo dei “Pennini Graffianti” nel 2005. Con questi ha partecipato a numerose esposizioni a Brescia e in provincia, l’ultima insieme a Sergio Staino e Giorgio Tura.
Da giovane ha praticato in modo sconfortante il gioco del calcio rivelandosi, tuttavia, in seguito uno dei pochissimi veri intenditori a livello internazionale.
È uno dei rari italiani che non ha mai goduto di raccomandazioni a livello politico od ecclesiastico.
È stato animatore, benché stonato del Gruppo Spontaneo, sodalizio di cantori dediti alla raccolta (nelle osterie) di vecchie canzoni dialettali.
Ha soltanto due rimpianti: non avere gambe lunghe e una voce intonata.

Aurelio MICIO Gatti

Classe 1933

Agente di Commercio

Caricaturista