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mercoledì 31 agosto 2016

BOOKCROSSING Sebino & Franciacorta "Liberi Libri in cammino per il Mondo"

BOOKCROSSING: l'iniziativa prende il nome dalla giustapposizione dei termini Book e Crossing, che letteralmente vogliono dire "incrociare un libro", ma che in senso più lato sta ad indicare l'intersezione tra le vite di chi legge i libri, che appunto si toccano, seppur solo virtualmente, tramite un volume.
Con il Bookcrossing si trovano i libri che potranno essere, gratuitamente e da tutti, portati a casa, regalati a qualcuno, restituiti ancora lì, in modo che chi li trova possa condividere pensieri ed emozioni con chi li ha già letti. Sono libri che la biblioteca quasi quotidianamente riceve in regalo e di cui possiede una o più copie; regalarli sembra possa ridare una seconda o altra vita alle parole rilegate.


- A PROVAGLIO D'ISEO c'è un punto di "Libri in volo"  al nuovo parco, chiamato “Il Giardino dei giusti del mondo”. 

- A ISEO presso l'Associazione "La Manica" che, ogni terza domenica del mese, diventa uno spazio aperto nel quale ognuno potrà portare i  propri volumi e scambiarli con quelli di altri. Di volta in volta sarà anche possibile  assistere alla presentazione di libri, nonché a letture ed intrattenimenti vari.

- A MARONE, SALE MARASINO e SULZANO uno scaffale del bookcrossing è installato all'interno delle salette d'attesa della stazione ferroviaria di Trenord. A Marone sono anche appesi agli alberi di ulivo nel parco della villa Vismara, sede della biblioteca.

 - Presso la biblioteca di CORTE FRANCA c'è uno scaffale dove è possibile trovare o lasciare libri in libertà. Lo scaffale è disponibile ogni mercoledì mattina, in occasione del mercato, vicino alla Sala Civica in Piazza di Franciacorta.






- A ZONE , alle porte del paese, presso l'ufficio turistico, il chiosco, l'ingresso al sentiero per le Piramidi e la bella chiesetta di S. Giorgio.

 





- A PISOGNE  in una  cabina del telefono dismessa presso la scuola elementare. 

- MONTISOLA, SIVIANO PORTO: alcuni abitanti uniti nel gruppo "Noi del Porto" circa due anni fa hanno pensato di mettere a disposizione di chiunque voglia leggerli (gratuitamente) i propri libri. Li potete trovare in uno scaffale posto sotto un portico vicino al porto in primavera e in estate.

- A BORNATO (fraz. di Cazzago San Martino) "Incroci di storie, incroci di strade" in via Garibaldi Francesco Ongaro e Alessia Pizzocolo hanno fissato alla ringhiera della propria abitazione una bacheca che contiene alcuni libri, su un cartello alcuni semplici regole:  "I libri contenuti in questa bacheca sono a disposizione di chi lo desidera. Potete : prenderli, leggerli e riportarli, prenderli, leggerli, tenerli e sostituirli con altri; aggiungere libri che vi sono piaciuti e che vorreste condividere"



A RIVA DI SOLTO sul lungolago, circa all'altezza della chiesa parrocchiale una casettina di libri scoperta la notte di Ferragosto nel corso del bellissimo spettacolo dei lumini sull'acqua! Un appello a rifornirla però!

mercoledì 24 agosto 2016

#IseoLake #TheFloatingPiers #TheDayAfter




Photo Wolfgang Volz
Sale Marasino, 24 agosto 2016
#TheFloatingPiers era ancorato al fondale del lago d'Iseo 100 m. di massima profondità con 200 ancore dal peso di 5.5 tonnellate l’una. Ora una ventina sono state recuperate e posizionate presso il Porto Commerciale di Sale Marasino. 200 anchors weighing 5.5 tons ea. hold the 16-meter-wide piers in place.

martedì 23 agosto 2016

la casa a Vello di Marone sul lago d'Iseo, Giorgio Grassi, ed il Razionalismo

Giorgio Grassi (Milano-1935) figura di riferimento nel panorama dell'architettura italiana contemporanea. Ordinario di progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ha insegnato anche alla Facoltà di Architettura di Pescara, all'Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Valencia, all'École Polytechnique Fédérale di Losanna e all'Eth di Zurigo (Eidgenössische Technische Hochschule Zürich).
Membro d'onore del Bda (Bund Deutscher Architekten) e della Internazionale Bauakademie di Berlino, per la sua opera ha ricevuto il "Premio de arquitectura de la Camunidad Valenciana" (1985), la "Heinrich Tessenow Medaille in Gold" della Fondazione Alfred Toepfer Stiftung Fvs di Amburgo (1992) e l'"Architektur-Preis Berlin" (2003).
Tra le sue opere più importanti la casa a Vello di Marone sul Lago d'Iseo, Brescia, 1962


L’area sulla quale sorge questa casa è una striscia di terreno lunga e stretta, disposta longitudinalmente fra la vecchia strada provinciale che percorre la sponda bresciana del lago d’Iseo e il lago stesso. La pianta, formando un rettangolo molto allungato con il lato maggiore sul filo dell’acqua, segue questa disposizione
La distribuzione dei locali è a pettine su un corridoio di disimpegno. L’opera stabilisce un rapporto proporzionale tra l’uomo e l’ambiente naturale.


“Con questo studio mi propongo di considerare e di descrivere alcuni sistemi teorici, alcune tecniche d’indagine e di sistemazione dei dati analitici, e di valutarne la portata sul piano metodico e l’efficienza sul piano conoscitivo. Vorrei inoltre mettere in relazione queste direzioni d’indagine con un particolare filone di pensiero, che è il RAZIONALISMO. Faccio ciò perché penso che quei sistemi e quelle tecniche non hanno solo una

validità sul piano storico, ma siano attuali per uno studio fondato e progressivo dell’architettura; inoltre collegare questi sistemi e tecniche con il RAZIONALISMO ne mette in evidenza la comune linea metodica e quindi il fine ultimo a cui sono dirette, e ci permette di riconoscerle come linea programmatica in senso generale. Con il temine di RAZIONALISMO designo un certo tipo di pensiero, un atteggiamento che precede e guida la scelta metodologica. Nel campo dell’architettura, del suo studio e della sua costruzione, il razionalismo rappresenta un angolo visuale, un atteggiamento rispetto all’esperienza dell’architettura. Speculazione e indagine sui processi logici sono caratteristici del pensiero razionalista ,


quindi assume un ruolo preminente anche il procedimento. Quell’ansia di certezza che ne costituisce il movente si esprime attraverso un’esigenza di generalità: in ciò consiste la scelta specula>va, nella ricerca di ELEMENTI COSTANTI. “
[G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, 1967]
Quanto più il mondo dell’architettura contemporanea, cioè la

straordinaria quantità e varietà di forme, le più assurde e sorprendenti; si è allontanato da tutto quello che da sempre serve a identificare una costruzione come un’architettura e a identificare quell’architettura come appartenente di diritto a un corpus che, formatosi nel tempo, è il solo legittimato a incarnare la sua stessa definizione, tanto più mi è sembrato necessario, anzi indispensabile per non dovermene poi vergognare, di impegnarmi,


in quanto architetto pensante, contro questa tendenza, oltre che con i miei progetti anche con l’insegnamento e con i miei scritti. Assistere a questa trasformazione mi ha spinto, per totale incompatibilità con quello che vedevo affermarsi, da un lato a ignorare questo gran farneticare collettivo, come se non mi riguardasse, come se non esistesse, per puro istinto di conservazione, e dall’altro a lavorare mettendo ogni volta a confronto quello che facevo con quello che era stato fatto di buono prima di tutto questo, e di confrontare il mio lavoro esclusivamente con quelle opere che, a partire da un’idea dell’architettura a me più comprensibile e affine, avevano dato la loro risposta esemplare a quello stesso problema che adesso era il mio turno di affrontare.
Giorgio Grassi, 2008
LEGGI DI GIORGIO GRASSI




















domenica 21 agosto 2016

E' Yuri Gotti il vincitore della diciottesima Traversata del lago d'Iseo

Yuri Gotti

Il vincitore della diciottesima traversata del lago d’Iseo 2016 Predore - Iseo è Yuri Gotti 
Lo scorso anno ancora vincitore ex-equo con Arnaldo Bonfadini idem nel 2014!
Yuri nei recenti Campionati Europei Master a Londra, maggio 2016, aveva guadagnato 3 medaglie : oro, argento e bronzo.

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sabato 20 agosto 2016

Nuova guida per gli escursionisti del Sebino a cura della Comunità Montana

La Comunità Montana del Sebino Bresciano, dopo alcuni mesi di lavoro, ha messo a disposizione (con l'aiuto ed il contributo di Fondazione Cariplo) due importanti volumi, volti a favorire il Turismo e l’escursionismo sul territorio montano di competenza (ovvero tra i comuni di Pisogne e l’alta Franciacorta). Si tratta della “Carta dei Sentieri del Sebino Bresciano” e “Sebino: aspetti naturalistici”, con quest’ultima guida curata da Ruggero Bontempi. I volumi sono richiedibili direttamente agli uffici di Sale Marasino, sulla Via Roma. Una bella iniziativa che, in modo particolare in questo periodo, aiuterà gli appassionati camminatori a conoscere da vicino le caratteristiche e le bellezze della catena montuosa che sovrasta il Lago d’Iseo. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il numero di telefono 030/986314.

Misteri del Sebino. A Iseo, la Morte si fa danza dallo sguardo maligno

 La morte in un’ora tutto disfa
A cosa vale la bellezza, a cosa vale la ricchezza?
A cosa valgono gli onori, a cosa vale la nobiltà?
(Hélinand de Froidmont, Vers de la Mort)

Le danze di morte costituiscono una preziosa testimonianza dello stato spirituale e morale che regnava nel Medioevo, un’epoca che coltivò l’idea della morte con tanta insistenza, probabilmente a causa della peste che dovette generare un profondo sbigottimento nell’animo della generazione che sopravvisse ai suoi assalti più violenti. Morte, non solo come pia esortazione (memento mori), ma satira sociale perché i poveri potevano vedere i ricchi come propri eguali, e grande argomento cristiano: Dio unirà i peccatori, davanti a Lui tutti sono uguali e responsabili delle proprie azioni: la morte dunque si poneva come messaggera di Dio.

La chiesa di “San Silvestro”, dedicata al papa che battezzò Costantino, ex “Oratorio dei Disciplini”, sorge sul sagrato della “Pieve di Sant’Andrea” e incorpora l’abside di una precedente chiesa romanica. Nel 1985 nel corso di restauri, vennero portati alla luce otto riquadri affrescati bicromi risalenti al quattrocento (1485) raffiguranti una “Danza Macabra”.



La “Danza Macabra”, particolare e rara opera di notevole e distinto valore storico, raffigura personalità del ceto medio, un patriarca, un vescovo ed un re. Tutte le persone sono raffigurate con accanto uno scheletro con un sudario funebre sulle spalle. L’affresco ha subito nei secoli, oltre all’offesa del tempo, anche da quelle dell’uomo; mani sconosciute scavarono a fondo le orbite degli occhi degli scheletri quasi a volerne cancellare quello sguardo inquietante, penetrante e maligno.


Di origini romaniche, era probabilmente l'oratorio privato del vescovo di Brescia quando soggiornava nel vicino palazzo Martinengo, l'attuale convento delle Suore Canossiane.

Nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche e aggiunte. Nel XV secolo le venne addossata una palazzina sul lato meridionale, ad uso della Confraternita dei Disciplini della Santa Croce. Parte della struttura architettonica originaria, risalente ai secoli XII-XIII, è ancora visibile, nonostante il tetto sia stato sopraelevato nei secoli XVII-XVIII.
Dopo la soppressione dei Disciplini a seguito degli editti napoleonici del 1797, la chiesa fu sconsacrata e adibita a magazzino e poi a falegnameria. L'oratorio presenta una particolare struttura architettonica: è infatti costituito da due vani sovrapposti. Quello sotterraneo rimase accessibile da un porta in facciata sino alla metà del Cinquecento, quando la porta fu murata e il dislivello fra lo stesso e il sagrato della Pieve di Sant'Andrea colmato con terra. 
Dal 1647 il locale fu chiamato il «Carnerio» perché qui vennero riposte le salme e le ossa specialmente di chi era morto durante la peste del 1630. 

A quota inferiore rispetto alla facciata vi era  una piccola porta che consentiva di accedere ad un locale sotterraneo, posto sotto il pavimento della chiesa superiore. Questo grande ambiente, che taluni hanno identificato come una chiesa più antica o come una cripta, fu costruito contestualmente alla chiesa e la sua realizzazione era in realtà funzionale al posizionamento del pavimento della chiesa alla quota del sagrato della pieve. Il vano sottostante divenne in seguito luogo di sepoltura, in particolare delle vittime della peste del 1647.
Strettamente legata all’uso cimiteriale del sagrato era la presenza, documentata a partire della fine del XV sec., della Disciplina della Santa Croce insediatasi nella chiesa romanica di San Silvestro . I Disciplini erano una Confraternita di laici che avevano come pratica penitenziale il rituale dell’autoflagellazione; il loro compito all’interno dell’organizzazione parrocchiale era di animare le processioni, di praticare liturgie penitenziali e di accompagnare le persone in punto di morte, compreso il servizio verso i condannati alla pena capitale (per questo motivo le Discipline vennero anche chiamate Compagnie della Buona Morte). Risale probabilmente alla committenza dei Disciplini anche la stesura dell’affresco della Danza Macabra realizzato nella parte inferiore del catino absidale della chiesa di San Silvestro nei primi anni del Cinquecento(Archeologia urbana in Iseo -Angelo Valsecchi)
A questo ambito si ricollega la presenza nell'abside di un affresco raffigurante la «Danza macabra» degli inizi del XVI secolo. La danza - inusuale nella zona del Sebino - è inserita in otto riquadri bicromi e raffigura scheletri alternati a personaggi vivi in un lugubre ballo rituale. 

giovedì 18 agosto 2016

Misteri del Sebino. La coppa del Pescatore. Una grande necropoli di età romana tutta da scoprire

La “coppa del pescatore” (III sec. d. C.)


III secolo d.C., Scipio era un uomo di potere in epoca imperiale romana, amministrava la giustizia, riscuoteva imposte nella regione nella quale si trova ora il borgo di Lovere che in quel tempo si chiamava Leuceris, in ogni caso apparteneva al ceto medio-alto, lo si deduce dall’alta qualità dei corredi rinvenuti nella sua sepoltura, un prezioso “tesoro” in argento.
I conquistatori romani, furono inviati da Augusto con il compito di consolidare il confine settentrionale dell’impero e dopo aver fondato la città di Civitas Camunnorum (Cividate Camuno), attorno al 23 d.C, sottomisero il popolo dei Camuni e governarono sul lago d'Iseo e dintorni nel piccolo villaggio di Leuceris.




Sui lussuosi manufatti, che non erano di fabbricazione locale, ma di importazione, per identificare la sua proprietà fece incidere le sue iniziali SC SCP e SCIP.
Faceva parte di tale servizio da mensa anche la straordinaria “coppa del pescatore”, decorata a sbalzo e bulino, raffigurante una scena di pesca e motivi marini. E' una coppa argentea con scene di pesca, che ha sul fondo, all'interno, la figurazione a bulino di un pescatore; nella larga fascia all'intorno, in lavorazione a sbalzo, pesci, crostacei e molluschi, insieme a strumenti di pesca, come nasse, reti e fiocine. È un'elegante fantasia ornamentale in cui gli animali sono rappresentati sia nella loro vita nell'acqua, che come natura morta; ma sempre in modo assolutamente veristico, sì che è possibile riconoscerne esattamente la specie.
Il fatto che i vasi d'argento siano stati deposti come segno di status nelle sepolture sembra contraddire l'affermazione di Tacito secondo cui gli argentea vasa, offerti loro come dono diplomatico, erano considerati con lo stesso spregio di quelli in ceramica. In ogni caso il tesoro documenta la presenza nel nord, in collegamento con le spedizioni militari romane, di cospicui quantitativi di argenteria e la circolazione di oggetti di pregio ancora di tradizione o fattura ellenistica.
La necropoli era situata lungo l’antico tracciato che conduceva verso la Valcamonica, nei pressi del torrente Valvendra. I primi ritrovamenti risalgono al 1818, ma i più significativi nel 1907 con l'apertura dei cantieri per la costruzione dell'ospedale e della ferrovia.
Fino ad ora le tombe portate alla luce complessivamente sono 140, di cui 91 inumazioni e 48 incinerazioni. Per ben 5 secoli, dal I al IV sec. d.C., a Lovere si trovava dunque una necropoli romana la più vasta a nord del fiume Po.
In altre sepolture furono trovati alcuni vasi d'argento decorati o iscritti (un piatto con rosette al centro ed orlo ornato a bulino, una casseruola massiccia, una piccola coppa a calotta sferica; inoltre vari anelli d'oro e d'argento, un cucchiaino con iscrizione, ecc.), ad altre tombe appartengono una collana d'oro e perle e dischi di pietra verde, un coperchio di vaso d'argento con rosoncini e cordoni filigranati, ed altre suppellettili meno preziose.
Il cosiddetto tesoro di Lovere con la coppa del Pescatore è ora conservato presso il Museo Archeologico di corso Magenta a Milano
PER SAPERNE DI PIU' LEGGI QUI'

martedì 16 agosto 2016

Misteri del Sebino. Draghi e mostri del Gölem, il Monte Guglielmo



Dal villaggio delle Torbiere su fino al Monte Gölem che sovrasta il lago Sebino, spinti dalla curiosità e dal timore due uomini si avventurano alla ricerca ed alla scoperta del mondo fantastico che li circonda .
La leggenda si confonde spesso con la realtà.
Una approfondita indagine paleontologica conferma ora che, a meno di due chilometri dalle piramidi di Zone, alle pendici del Monte Gugliemo, su una parete di roccia formatasi nel Triassico superiore (220 milioni di anni fa), sono conservate le orme di grandi rettili arcosauri,antenati di coccodrilli e dinosauri.
Varie specie di animali hanno lasciato 70 orme, quasi tutte allineate a formare almeno 5 piste (sequenza di passi). La continuità laterale della parete di roccia fa prevedere che molte altre orme giacciano ancora nascoste dalla vegetazione e dalle stratificazioni rocciose soprastanti e sottostanti.
L’importanza della scoperta si può sintetizzare in cinque punti:
1. sono le prime orme di rettili risalenti all’inizio dell’era dei dinosauri trovate in Lombardia
2. sono le orme di questo tipo e di questo periodo più grandi e meglio conservate in Italia
3. alcune orme hanno una forma unica che suggerisce possano essere nuove per la scienza
4. aggiungono importanti dati per la ricostruzione degli antichi ambienti dell’Italia settentrionale
5. ci permettono di mettere in relazione rocce e fossili in varie parti del mondo, aiutandoci a comprendere meglio i primi passi dell’evoluzione dei rettili che poi diventarono dinosauri.

LA SCOPERTA

Le orme fossili sono conservate su una parete rocciosa molto inclinata che affiora a circa 800 metri di quota in Val Valurbes, a nord dell’abitato di Zone, e che costeggia per un breve tratto l’Antica Strada Valeriana (un sentiero lastricato costruito dai romani per collegare Brescia alla Val Camonica). Circa 50 metri più a monte dell’affioramento si trovala cosiddetta Chiesa del Disgiolo. Per questo il luogo è frequentato da paesani ed escursionisti e le orme, seppure interpretate in vario modo, erano note da tempo agli abitanti di Zone.
Tra il 2002 e il 2003 le tracce erano state segnalate da Pierino Baroni, un insegnante di Marone, allo zonese Stefano Zatti, che nel 2004 le aveva citate nel Dizionario zonese-italiano, attribuendole a “un cucciolo di dinosauro”. Il 1° gennaio 2008 Federico Vezzoli, un appassionato di geologia e storia locale residente a Pisogne, durante una escursione riconosce con certezza le tracce come orme fossili, scatta alcune fotografie e le mette online sul Portale Paleofox, avvisando contestualmente gli organi competenti.

Dalla vetrina di Internet all’occhio dei paleontologi il passo è breve. Dopo un sopralluogo sul posto Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale, raduna un gruppo di studio composto anche da Marco Avanzini e Fabio Massimo Petti del Museo Tridentino di Scienze Naturali, Paolo Schirolli del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia e Umberto Nicosia dell’Università “La Sapienza” di Roma. I risultati delle ricerche vengono resi noti all’opinione pubblica con una conferenza stampa. 

LE TRACCE RACCONTANO

Nel nuovo sito paleontologico di Zone attualmente affiorano almeno 70 orme. Quasi tutte sono allineate una davanti all’altra a formare almeno 5 successioni di passi, che i paleontologi definiscono “piste”.

Queste attraversano in varie direzioni due strati di roccia quasi verticali, su una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati.
220 milioni di anni fa questi strati erano parte di una vasta pianura fangosa solcata da fiumi che sfociavano in un basso mare tropicale. Circa 15 milioni di anni fa quando le Alpi cominciarono a corrugarsi, gli antichi depositi ormai divenuti roccia furono sollevati e disposti in modo verticale così come li vediamo oggi.
Le piste meglio conservate si vedono sullo strato più giovane, che affiora nella porzione destra della parete.
Le due piste più grandi sono impresse nello strato sottostante e si interrompono sulla sinistra in corrispondenza di una rottura nella parete. Tutte le orme sono riferibili ad animali quadrupedi, plantigradi o semi-plantigradi, lunghi dai 2 ai 6 metri.
Le orme ci dicono che questi animali avevano una camminata molto stretta e piuttosto lineare, il che indica una struttura corporea con arti posizionati verticalmente sotto il corpo. Le zampe anteriori erano più piccole delle posteriori e le mani poggiavano a terra con una caratteristica rotazione rispetto ai piedi. Nelle orme meglio conservate, inoltre, si possono contare ben 5 dita sia nelle mani che nei piedi osservare le impronte di altrettanti artigli, nonché delineare grossomodo i polpastrelli e i talloni. 
Buone scoperte ed avventure a tutti voi! 


venerdì 5 agosto 2016

ISEO 6 agosto 2016 "MARZO 1943" Tributo a Dalla e Battisti con BandaFaber Charlotte e Marco Ferradini - www.eventimacrame.it.

Il secondo appuntamento con la RASSEGNA MACRAME' 2016
sarà il prossimo 6 agosto in viale Repubblica a ISEO (Brescia)
BANDAFABER, un corpo musicale di 40 elementi, insieme a CHARLOTTE e MARCO FERRADINI (ricordate Teorema?) ci accompagneranno in una magica serata, con i grandi successi di due grandissimi e indimenticabili artisti: LUCIO DALLA (nato il 4/3/43) e LUCIO BATTISTI (nato il 5/3/43).... da qui il titolo dello spettacolo che, garantito, sarà travolgente ed emozionante!
MARZO 1943
TRIBUTO A LUCIO DALLA & LUCIO BATTISTI!
Le prevendite, sia on line sul sito www.eventimacrame.it sia presso i punti prevendita (che verranno comunicati tra pochi giorni) INIZIERANNO IL 20 MAGGIO 2016

giovedì 4 agosto 2016

Di Festa in Festa, di Sagra in Sagra: pane, salamina e birra cambiano le regole



Feste della Birra e Sagre della Salamina, dello Spiedo, del Casoncello e della Sardina  tremate!
Nuove regole imposte dalla Giunta di Regione Lombardia renderanno la vita difficile alle varie feste estive che stanno crescendo in maniera esponenziale ogni stagione fomentando malumore nei  ristoratori che spesso accusano chi organizza di fare concorrenza sleale

Ecco le regole principali:

1) obbligo di stilare un calendario entro il 30 novembre dell’anno precedente, in modo da poter caricare (e pubblicizzare) le sagre sul portale regionale. Chi propone una festa dovrà fornire, tra le altre cose, i «dati anagrafici», «ubicazione e orari di svolgimento» e indicazioni precise degli stand nella planimetria. 

2) ogni comune avrà facoltà di approvare o meno le richieste degli organizzatori ma sempre dopo aver sentito il parere delle associazioni di commercianti e ristoratori.

3) i comuni sono tenuti a premiare, autorizzando con preferenza le sagre "storiche"  e  quelle che valorizzano di più il territorio o i prodotti alimentari locali rispetto alle altre.

4) L’area della sagra dovrà essere dotata di servizi igienici, di cui almeno uno riservato ai disabili, e di aree parcheggio adeguate

5) chi organizza una manifestazione dovrà versare una sorta di «cauzione», in modo che lo spazio concesso sia restituito integro e non sporco o danneggiato

6) Obblighi fiscali: ogni attività dovrà rilasciare lo scontrino fiscale e fare la dichiarazione dei redditi. 

Queste raccomandazioni mirano al rispetto di requisiti fiscali e igienico-sanitari da parte di tutti, ed ogni Comune dovrà dotarsi di un regolamento sulle sagre e poi dovrà stilare un calendario programmato delle feste.
D'ora in poi basta improvvisazioni e richieste dell'ultimo minuto.



mercoledì 3 agosto 2016

RODENGO SAIANO Outlet Franciacorta a porte chiuse per ordinanza anti sprechi energetici

Le porte dei negozi del centro commerciale Outlet in Franciacorta dovranno rimanere finalmente chiuse per evitare sprechi energetici inutili, in una zona che già subisce un grande inquinamento ambientale.
Gli attivisti del MeetUp Franciacorta hanno lavorato perché questa idea si trasformasse in realtà con la collaborazione del Sindaco di Rodengo Saiano.
Quindi, cari cittadini franciacortini, se doveste vedere le porte aperte, mi raccomando, sempre con garbo, chiedete ai commessi che l' ordianza emessa dal sindaco Andreoli, venga rispettata.
OUTLET FRANCIACORTA: PORTE CHIUSE AGLI SPRECHI
Ha senso lasciare le porte aperte dei negozi e sprecare energia inutilmente?

Durante lo scorso inverno, vi sono stati gli oramai noti picchi di inquinamento da polveri sottili nell’aria, si è parlato di ottimizzazione energetica e di inquinamento anche in occasione di un vertice mondiale Cop 12 di Parigi, dove sono emerse le emergenze dovute al surriscaldamento terrestre. Il MEETUP FRANCIACORTA si è interrogato su come contribuire in tal senso mettendo in campo sul territorio piccole azioni mirate e di buon senso.
Durante un sopralluogo al “Franciacorta Outlet Village” abbiamo chiesto ai commercianti il perché tenessero le porte aperte dei negozi con gli impianti di riscaldamento e condizionamento accesi e ci è stato riferito che, secondo degli studi di marketing, lasciare le porte aperte invogli i clienti ad entrare, in quanto l’ingresso risulta privo di ‘ostacoli’.
Non essendo specialisti di marketing ne abbiamo preso atto, sottolineando però, che questa abitudine genera inevitabilmente uno spreco di energia abnorme e il conseguente aumento delle bollette, al punto che alcuni dei commercianti con cui abbiamo colloquiato ci hanno riferito che in realtà le porte erano aperte per volere della direzione dell’Outlet.
Più volte in questi mesi abbiamo cercato di contattare il Direttore, mandando mail, presentandoci in segreteria nella speranza di essere ricevuti e di poter esporre le nostre perplessità e, come appunto specificato nella nostra richiesta, volevamo chiedere una collaborazione poiché l’outlet è un luogo di passaggio di famiglie, ragazzi e che non dovrebbe essere immune al buon senso e al buon esempio. Ogni volta le nostre richieste cadevano nel vuoto. 
Quindi ci siamo rivolti al Primo Cittadino di Rodengo, abbiamo spiegato la situazione e chiesto di intervenire per evitare ulteriori sprechi ingiustificati.
Ringraziamo quindi, il Sindaco Andreoli e l’amministrazione per aver accolto in modo positivo la nostra richiesta e finalmente dal 1 agosto fino al 30 settembre sul territorio di Rodengo Saiano È IN VIGORE UN’ ORDINANZA CHE VIETA AI COMMERCIANTI DI TENDERE APERTI GLI ACCESSI VERSO L’ESTERNO.
Siamo dispiaciuti per il fatto che si è dovuti arrivare ad un divieto amministrativo, non è nostra intenzione penalizzare i commercianti che lavorano in un contesto di per se già complicato, ma siamo convinti che si possa operare comunque, senza danneggiare la collettività con atteggiamenti superficiali o di cattiva abitudine.Inoltre le porte chiuse consentono di avere nei locali una temperatura più omogenea con il conseguente miglioramento delle condizioni di lavoro del personale.
Auspichiamo che in futuro la direzione dell’outlet cambi radicalmente atteggiamento, sia per quanto riguarda il risparmio energetico, sia per la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti, ad oggi inesistente. Cogliamo quindi l’occasione per rinnovare l’invito ad adoperarsi per munire il centro commerciale di bidoni e cestini multi materiale per permettere alla clientela di separare correttamente i rifiuti.
Vi ringraziamo per l’attenzione
Meetup franciacorta