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giovedì 10 ottobre 2013

PARATICO Il progetto per un nuovo edificio polifunzionale di Facchinetti & Partners




ll tema da affrontare per la progettazione e la realizzazione del nuovo fabbricato polifunzionale a Paratico in provincia di Brescia, risulta certamente tra i più complessi tra quelli esaminati da Facchinetti & Partners in questi ultimi anni di attività. Il sito è un “non luogo”, uno spazio commercialmente poco interessante, senza un appeal particolare, privo di una vera ragione per essere edificato. Lo Studio si è trovato ad operare in un’area dequalificata, collocata ai margini della periferia comunale e destinata a rimanere trascurata per la mancanza di caratteristiche utili a definire i principi progettuali di una rigenerazione del tessuto urbano. 
Un tema particolarmente complesso quindi, anche per chi da anni lavora sui progetti urbanistici e architettonici finalizzati all’integrazione funzionale di attività, manufatti, paesaggi legati al territorio, evitando di ricorrere all’addizione pedestre delle componenti preesistenti, senza una visione ambientale complessiva e quindi incapace di valorizzarne i contenuti. 
La problematicità del nuovo fabbricato polifunzionale di Paratico, è derivata anche dal disorientamento da parte della committenza, che si è trovata a dover costruire un manufatto in un luogo defilato e scarsamente localizzabile del quale non sussisteva un fabbisogno specifico e con l’esigenza di contenere i costi di costruzione. Il lotto, fino ad oggi utilizzato come spazio di parcheggio, ha una forma sostanzialmente triangolare, non si affaccia direttamente sul lungo lago, che si trova nei paraggi, e neppure su una delle vie principali di accesso al paese. 
A partire da questi vincoli, la sfida condivisa da Facchinetti & Partners e dall’Amministrazione Comunale ha come obbiettivo il recupero dell’identità unitaria del luogo, attraverso il ripristino di una condizione ottimale dell’ habitat e l’edificazione di una costruzione adatta a ridare dignità al paesaggio. 
Il progetto ha dovuto garantire il rispetto di tutte le normative vigenti in materia edilizia, antisismica, risparmio energetico, eco-sostenibilità, rispetto dei valori paesaggistici riconosciuti dell’ambito territoriale di riferimento. 




Una particolare attenzione è stata posta per garantire la congruità con i criteri di gestione degli immobili e delle aree, restando coerenti con gli obiettivi di qualità paesaggistica ed ambientale. L’attenzione si è focalizzata sull’aspetto tipologico e tecnico-estetico dell’involucro edilizio. 
L’impianto planimetrico del fabbricato è generato in primo luogo dalla forma del lotto e conseguentemente dai parametri edilizi ammissibili; la distribuzione delle superfici ha determinato un restringimento delle piante ad ogni piano recuperando di volta in volta spazi a terrazza, il tutto avvolto e mascherato dall’involucro. 
Il piano terra, completamente vetrato ed arretrato rispetto alla sagoma del perimetro dei piani soprastanti, consente di ottenere una sorta di portico coperto e lasciare il contatto visivo diretto con quanto ospitato negli spazi interni. Si è scelto di strutturare intorno al tema della ristorazione le attività ricreative, per garantire l’appetibilità commerciale dei futuri operatori economici nonché un adeguato riscontro nei confronti degli utilizzatori finali. 
Grazie all’uso del Krion di Porcelanosa è stato possibile studiare una “pelle” di rivestimento del manufatto architettonico con una tessitura specifica, ideata appositamente per l’intervento in oggetto, capace di caratterizzarlo e di renderlo unico. Il disegno è ispirato alla cultura locale, è una trasposizione in un materiale moderno e tecnologico delle reti dei pescatori e delle trame di pizzi e merletti e ricami delle donne del lago d’Iseo. L’involucro oltre all’aspetto puramente estetico garantisce la mitigazione della luce solare durante le ore diurne ed enfatizza con giochi di luci e ombre ciò che viene ospitato all’interno.