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giovedì 4 giugno 2015

Lago d'Iseo : LE CROCI SULLE VETTE E LA CORNA TRENTAPASSI -di Daniela Almici-

La Croce di Toline e sullo sfondo il Monte Guglielmo
 Molte volte per noi la croce può sembrare un punto di riferimento o di arrivo, invece essa può avere diversi significati a seconda della cima in cui viene posizionata in quanto, l’altezza della montagna, indica la vicinanza a Dio.
La Croce dei Trentapassi (di GOEN)

Secondo i greci, gli dei abitavano sull’Olimpo nevoso e da lì dominavano i mortali, ma molte altre montagne erano considerate sacre: il Parnaso, sede delle Muse, l’Elicona, sacro ad Apollo, o il Monte Ida, che vide nascere Zeus.

Il Dio biblico scelse il Monte Sinai per comunicare agli uomini le sue leggi e persino Dante pose il Paradiso in cima a una montagna.

Una storia lunga quella delle croci, figlie di epoche in cui in montagna si saliva per combattere ma anche per pregare.
La Croce Lignea

Nella zona del Monte Adamello vi è una croce per indicare che è stata combattuta la guerra bianca e che li i nostri soldati hanno perso la vita per la nostra attuale libertà, mentre Medjugorje sul Monte Krichevaz c’è una croce sul luogo delle apparizioni della Madonna. ...e la CORNA TRENTAPASSI? Beh, prima di tutto bisogna afferrare un concetto, il nome Trentapassi costituisce uno dei tanti casi di mala italianizzazione dei toponimi locali, infatti il nome bresciano per il Trentapassi è "Trè Tapàs", che significa tre punzoni (tre punte), denominazione che trova immediato riscontro nell'aspetto del monte, che presenta tre cime (con tre croci) ben evidenti. La prima Croce fu quella trasportata sulla vetta principale e voluta dai residenti di Govine (GOEN) in memoria dell'esondazione del Torrente Trobiolo che, nel 1953, portò con se 11 vittime non più trovate. Successivamente, anche i paesani di Toline vollero lasciare un segno di memoria della tragedia e fecero portare la Seconda, la Croce di Toline (sull'anticima orientale). Per quanto riguarda il Crocifisso Ligneo fu voluto dall'Associazione degli Alpini, in collaborazione con il CAI di PISOGNE, perchè potesse essere un punto di riferimento e di protezione per tutti gli escursionisti.
(testo e immagini di Daniela Almici)