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mercoledì 13 luglio 2016

PISOGNE ripercorrendo sentieri sui passi di Leonardo da Vinci


Pisogne – Sedergnò – Corna dei Trentapassi (m 1248 s.l.m.)
Segnavia CAI n. 205 – bianco/rosso
Tempo di percorrenza ore 3,30 (dislivello m 1.050 circa)
Difficoltà: facile



Corna Trentapassi 
Dal Lago dʼIseo non può certo passare inosservato



Cascate Tufere 

questʼimponente monolito calcareo che si getta a picco, per oltre 1000 metri, nelle sue verdi acque. Dalla cima di questa montagna lo sguardo corre, senza ostacoli, dal lago alla Valle Camonica, fino allʼAdamello. Il sentiero che raggiunge la cima attraversa boschi cedui misti di castagno, nocciolo, carpino e quercia, prati e castagneti e per un lungo tratto, da Pisogne fino alla Croce di Zone, segue lʼantico tracciato della Via Valeriana. Questa era la strada principale di collegamento della sponda bresciana del lago con la Valcamonica, dalla Preistoria allʼEtà Romana (da cui il nome), sino alla costruzione della strada carrozzabile costiera. La passeggiata inizia dal nucleo abitato di Govine, a sud di Pisogne, situato ai piedi della cascata della Tufera. Questo borgo era un tempo un importante centro di lavorazione dei metalli, con fucine e mulini costruiti sul corso del torrente, per sfruttare lʼenergia motrice dellʼacqua. Oltre Govine il sentiero prende quota traversando lungamente le pendici montane. Lungo la strada si incontra la cappelletta di San Defendente,





Cappella San Defendente 
santo di origine carolingia, il cui nome era invocato a protezione da ogni pericolo, in particolare dai lupi e dagli incendi, e, se si guarda intorno, si può ben capire come il viandante avesse bisogno di aiuto. Ancora un poʼ di strada e si incontra la quattrocentesca chiesa di San Bartolomeo, ai margini dellʼantico abitato di Sedergnò. 





Chiesa di San Bartolomeo - Festa ultima domenica di Agosto 
La bellezza e la pace di questo luogo, fra prati e castagneti centenari, richiede un attimo di sosta prima di ripartire verso il passo della Croce di Zone. Il rinvenimento in questʼultimo luogo di punte di lancia in selce testimonia lʼantica frequentazione della zona. Si procede ora su una mulattiera pianeggiante che attraversa un fitto bosco per sbucare al passo delle Forcelle e per compiere lʼultimo sforzo che condurrà alla cima.



Passo delle Forcelle 

La fatica, è certo,verrà ampiamente ricompensata; pare che anche Leonardo da Vinci, in veste di cartografo del Lago dʼ Iseo, fosse salito su questa spettacolare montagna per cogliere ogni particolare dellʼambiente circostante.




Leonardo da Vinci 


Spettacolare video di Fabrizio Sina