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venerdì 25 novembre 2016

SULZANO: il campetto di calcio conteso, non chiamateci razzisti, chiediamo solo educazione e rispetto

"Bisogna aiutarli e farli integrare però non concepisco il fatto che i nostri bambini debbano star seduti sugli spalti e non possano giocare perché nel campo ci sono loro e non lasciano il campo libero...!!!"
Sui social la protesta dei genitori e dei cittadini di Sulzano per il comportamento poco "gentile" dei ragazzi extracomunitari ospitati da una struttura alberghiera in paese.


Pare che il campo sportivo dell'oratorio sia monopolizzato senza troppi convenevoli e che addirittura i piccoli sulzanesi che frequentano le elementari vengono invitati a lasciare liberi gli spazi a suon di pallonate e "brutte" parole. Insomma son costretti alla panchina nel vero senso della parola.


Il parroco fa spallucce, si sono stabiliti orari e giorni riservati a loro per giocare ma non vengono rispettati.


I ragazzini di 10 anni che osano chiedere spazio vengono presi a male parole e pallonate in faccia.


Siamo alle solite. Questo è il secondo arrivo in paese, il primo gruppetto ospitato da un albergo che aveva aderito all'iniziativa fu allontanato dall'albergatore stesso perchè, pare, non si comportasse molto bene, "attaccabrighe e casinisti". Malgrado i tentativi, puntualmente falliti in breve tempo, di assegnar loro qualche compito socialmente utile come pulire qualche spiaggetta a lago o le vie del paesello.

mercoledì 23 novembre 2016

al Torino Film Festival verrà presentato il nuovo film di Elisabetta Sgarbi "La lingua dei furfanti", sulla rivoluzionaria produzione artistica dell'immenso Romanino nel corso della sua esperienza a Pisogne, Breno e Bienno tra il 1532 e il 1541


Sinossi: magnifici affreschi del Romanino in tre Chiese della Val Camonica. Fondendosi con la materia pittorica, perlustrando le scene e insegnando a vederle, l'intelligente saggio visivo mette a fuoco le innovazioni introdotte dal pittore lombardo, che consegna il senso dei suoi dipinti a figure marginali, sguardi nascosti, gesti degli umili. Da un soggetto di Giovanni Reale, voce di Toni Servillo e musiche di Franco Battiato


La lingua dei furfanti, l’ultimo film di Elisabetta Sgarbi, sarà presentato in anteprima assoluta, nella sezione Festa Mobile, al 34° Torino Film Festival. Prodotto da Betty Wrong con il sostegno di UBI Banca e diretto da Elisabetta Sgarbi, vede la partecipazione di Giovanni Reale ed Eugenio Lio alla sceneggiatura, i testi di Luca Doninelli interpretati da Tony Servillo e le musiche a cura di Franco Battiato.
Giovanni Testori scriveva come “a Pisogne, a Breno, a Bienno Romanino tiri a far ‘cagnara’, non v’ha dubbio alcuno. Egli sembra costringere i suoi personaggi a venire sulla scena a furia di calci nel sedere; e non è meraviglia che, una volta lì, essi, tra impetuosa incapacità a organizzarsi, in lingua e vergogna, finiscano col gonfiar tutto; a cominciare dalle loro stesse membra per finire alle parole che ruttan fuori quasi nubi di fumetti odoranti d’osteria, e alle piume dei cappellacci, che si rizzano, unte e bisunte, come quelli di tacchini incazzati.”

Elisabetta Sgarbi torna da Girolamo Romanino, torna in Valle Camonica, dopo il suo lavoro sulla Via Crucis di Cerveno di Beniamino Simoni, avendo in mente le dense parole di Testori, e presenti le puntuali ricostruzioni teologiche di Giovanni Reale (che dimostrano la profonda conoscenza della materia di fede che aveva Romanino). In La lingua dei furfanti compone in un unico film il ciclo di affreschi che Romanino realizzò, tra il 1532 e il 1541, a Pisogne, a Breno, a Bienno in provincia di Brescia; e prende sul serio quello scambio di vita e forma che sprigiona l’energia degli affreschi di Romanino nelle tre chiese: torna tra le case e tra la gente di quei borghi che anche Romanino doveva aver osservato a lungo e, infine, ritratto; li rimette all’opera e li tratta come pittura, per dare nuova vita alla pittura, già impetuosa, di Romanino; e continuando in quello scambio che attraversa l’avventura di Romanino in questa valle bresciana, riparata dal fulgore di Venezia e Roma, ma che non fa rimpiangere per un solo istante né l’una né l’altra.

“Un film ininterrotto, questo, - dice Elisabetta Sgarbi - che mi segue da anni. Anzi da cui sono inseguita da anni, da prima di conoscere la Valle Camonica, da prima di conoscere Romanino: da quando mio zio Bruno, mia madre Rina, e poi mio fratello Vittorio, si arrampicavano sin lassù, precedendomi. Così che questo film, così personale nei modi, mi sembra una strana biografia familiare, un mio nascosto romanzo di formazione, che ho condiviso con un altro amico e compagno di avventure, Giovanni Reale.”

Elisabetta Sgarbi ha fondato e dirige La nave di Teseo editore. Ha ideato, e da 18 anni ne è Direttore artistico, il festival internazionale La Milanesiana. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici che hanno partecipato ai più importanti Festival cinematografici: Venezia, Locarno, Cannes, Torino, Roma, Londra, New York.

martedì 22 novembre 2016

PROVAGLIO D'ISEO 26 novembre 2016 Legambiente Franciacorta inaugura "Il Viandante"

Dopo aver vinto l’impegnativo bando indetto dal Comune di Provaglio d'Iseo per l’assegnazione della stazione ferroviaria di Provaglio ad associazioni non a scopo di lucro, Legambiente Franciacorta ora è pronta a riaprirla a beneficio di tutta la comunità di Provaglio e della Franciacorta.
La stazione, tirata a nuovo offrirà ai cittadini una serie di utili servizi:
- vendita biglietti ferroviari e per l’ingresso nella Riserva delle Torbiere
- Info Point Legambiente, Riserva Torbiere e Franciacorta
- tante iniziative socio-culturali che avranno come filo conduttore “Idee per la Franciacorta”
- e un rinnovato bar-ristoro

Inaugurazione Sabato 26 Novembre 2016 alle ore 15.

Il Presidente del Circolo
Legambiente Franciacorta
Silvio Parzanini

LAGO D'ISEO Trevisan, un "disco nuovo" e la metafora del ‘BLU’, la barca che inizia la sua storia nel 1970


Un video da guardare per tutti gli amanti di Sarnico e del Lago d'Iseo (...al di la del fatto che artista e canzone sono splendidi :D )
qui la storia dietro al video
“Il Mio Disco Nuovo” è il primo singolo estratto dall’album di Trevisan, “Questa Sera Non Esco”.

Per tre mesi durante l’estate il cantautore e il regista del video hanno dedicato ogni week-end alle riprese del video. Un iter così lungo e appassionato perché in gioco non c’era solo un video da girare, ma anche una piccola barca di famiglia di nome ‘Blu‘ da restaurare, da rimettere in acqua.
Una barca che per Trevisan significa molte cose. Oltre alla storia di famiglia che lo lega a quell’assemblato di legno e ferro montato da suo padre, c’è il rapporto col tempo, la fiducia, le sconfitte. E c’è il grande quesito universale se valga la pena d’impegnarsi per anni nel costruire qualcosa che – come il legno – si deformerà, marcirà e andrà sempre curato, senza alcuna certezza circa gli esiti di questo sforzo. E poi, in ultimo, questa barca la si porta in acqua da soli.
Sembra che Trevisan in questo video ci racconti un’altra storia rispetto al testo della sua canzone. Al contrario, il conflitto con l’impegno – anch’esso artigiano – che richiede fare un disco dopo i quarant’anni e il dialogo quotidiano col proprio passato sono il fil-rouge del suo intero album. Perché la verità non sta nella sbronza della notte prima, ma nel day after con le sue prese di coscienza.

Trevisan racconta la storia e la metafora della barca ‘Blu’ con queste parole:
“Nel 1970 mio padre e il suo amico Willy decisero che si sarebbero costruiti una barca. Scelsero un modello francese, il Corsaire, che era una piccola barca adatta alla navigazione costiera ma capace comunque di tenere il mare.

Questa barca permetteva a tutti – filosofia che mi ha sempre affascinato – di poter provare a prendere il mare, pur non avendo a disposizione il budget necessario per comprarsi una barca a vela adeguata agli standard dell’epoca. Una “vela sociale”, dunque, che è l’esatto contrario dell’idea di barca a vela come surplus per pochi.
Con questo obiettivo, per due anni, nei fine settimana e nel tempo libero, completarono l’opera. Tutto questo in garage e senza avere professionalità specifiche; una cosa che, se ci penso, veramente non so dove abbiano trovato la forza e la fiducia per andare avanti, per fronteggiare sbattimenti come farsi fondere un bulbo in ghisa da 300 chili… Comunque alla fine ci sono riusciti e la coppia di Corsaire è stata varata, ha fatto mare, lago, mini crociere nell’allora Jugoslavia.
Una delle due è stata venduta quasi subito, perché una barca a testa comportava troppe spese di gestione, immagino. Ne è rimasta una, della quale ho ricordi abbastanza vividi nonostante ci sia stato solo da molto piccolo. Poi mio padre, al quale piaceva molto andar per mare, ha deciso di comprarsi una barca di qualche metro più grossa in vetroresina.
Da quel momento il ‘Blu’ – così si chiamava semplicemente, senza alcun vezzo poetico e romanzesco – è rimasta a Willy.

Mio padre se n’è andato nel 1988, piuttosto prematuramente si direbbe e con ovvie tragedie.

Tutto è stato venduto barca compresa, tutto è finito nel dimenticatoio, oppure ci è stato cacciato. Abbiamo smesso di andare a vela. Poi la vita, la scuola, la musica, il lavoro… insomma, il ‘Blu’ è sparito inghiottito dalle nebbie del passato. Senonché, circa 5 anni fa, mia madre mi chiama: “guarda ho sentito Willy, dice che il Blu è in giardino, a suo figlio non interessa, se la volete da sistemare è lì”. Ecco, a distanza di trent’anni e più, riappare dai fumi della memoria. Decido di rimetterla in acqua.

In circa un anno di lavori – la barca andava sverniciata, stuccata, riparata, riverniciata, smontata del ferro ecc. – riesco, non senza problemi e spese varie, a riportarla in acqua. Ritorna a navigare, e io con lei, torno a metterla al vecchio circolo sul lago d’Iseo, che è stato la sua base per tanti anni. Torno ad andare a vela che è bellissimo e me l’ero dimenticato, si fanno le gite, i bagni, si dorme in barca, si mangia pane e salame, ci si sbronza, e ci si fa pure l’amore. E mi sento come di aver fatto la mia parte in questa storia.

Adesso la barca soffre ancora perché il legno è un casino, è vivo, si muove, spesso si gonfia di umidità, si rovina, marcisce.
Io non so se riuscirò da solo a tenerla efficiente, per starle dietro ci vuole tempo e passione, e anche per suonare ci vuole tempo e passione.
Blu, non si può essere marinaio e musicista allo stesso tempo”.

lunedì 21 novembre 2016

ISEO 26 novembre 2016 Inaugura la "Mostra Francia–Italia I giornali della Grande Guerra"

Brescia Accueil Douce France e il Comune di Iseo 
organizzano 
la Mostra
Francia–Italia
I giornali della Grande Guerra
inaugurazione
sabato 26 novembre 17:30
presso la Sala Civica del Castello Oldofredi di Iseo
  conferenza introduttiva del giornalista e scrittore Alberto Toscano, curatore della mostra, dal titolo:
Lo sguardo reciproco franco italiano
all’epoca della prima guerra mondiale

domenica 20 novembre 2016

CAMIGNONE DI PASSIRANO :BROGILUS: Storia di un nobile roccolo



Il conte Piero Catturich Ducco ha dedicato tutta la sua vita alle sue passioni: il vino anzitutto, che produce nella sua tenuta a Camignone di Passirano in Franciacorta (l'etichetta è Conti Ducco) e l'amore per la natura e per la caccia. Questi elementi sono magnificamente intrecciati in un progetto di osservazione degli uccelli, grazie ad un roccolo storico (Brogilus, attivo già nel 1700) che oggi ha una valenza scientifica sia per la produzione vinicola dell'azienda, che per lo studio dei migratori.

Ne parliamo perché siamo venuti a conoscenza di un lavoro meticoloso di raccolta dati con rigore scientifico, e perciò di grande valore, che riguarda questa attività, con tanto di opuscolo patinato che fa il punto dei dati raccolti, con particolare riferimento dal 2011 ad oggi, quando cioè il roccolo è divenuto un presidio scientifico. La prima volta che Piero Catturich Ducco è venuto in contatto con il roccolo era un ragazzo: “era il 1935 – ricorda, Catturich, contattato da noi al telefono -, avevo 10 anni”. L'attività del roccolo, che all'epoca era vera e propria uccellagione, non proibita dalla legge, si interruppe solo per un breve periodo, in corrispondenza con le vicissitudini della guerra. Poi i tempi sono cambiati e il conte ha deciso di utilizzare Brogilus per studiare le rotte ed il passaggio degli uccelli migratori. Attività per altro da lui già avviata in forma rudimentale nel 1943, ripresa con metodo scientifico dal 2008.

Per raggiungere un accurato livello di rilevazione, Piero Catturich ha rinunciato a 9 ettari di vigneti,lasciando spazio a due impianti moderni di osservazione. Lo scopo di questi monitoraggi è lo studio della migrazione autunnale e primaverile nei vigneti della Franciacorta in relazione ai cambiamenti climatici e quelli legati all'habitat agricolo di quella delicata zona, registrando per esempio come e se la fauna selvatica reagisce ai fitofarmaci impiegati nella zona.

Grazie ai sette anni di catture e osservazioni, la stazione Brogilus dispone ormai di un'ampia banca dati di oltre 24 mila uccelli appartenenti a 90 specie, con 48 ricatture. Nella sola primavera 2014 sono state osservate 43 specie di uccelli per un totale di 1265 esemplari e 85 giornate di osservazione. La cattura con le reti recentemente è stata sostituita da un altro metodo: l'osservazione degli uccelli avviene per mezzo di un sistema di telecamere ad alta risoluzione collegate ad un impianto di videoregistrazione, appositamente pensato per lo scopo




Fonte www.bighunter.it

domenica 13 novembre 2016

Harvard University Christo "The FloatingPiers" Rouse Visiting Artist Lecture


VIDEO della conferenza di Christo Harvard U. min 28.55 lake salt water??!! ...project "approvato"!!
min 41.29 laughing at Italian irresponsibility 

domenica 6 novembre 2016

ISEO 21 novembre 2016 T&T :Turismo Responsabile e Torbiere del Sebino - workshop gratuito

L’Ente per la Gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino, con la collaborazione della Comunità Montana del Sebino Bresciano, organizza
 Lunedì 21.11.2016 – presso il Centro Visitatori (Iseo, Via Tangenziale Sud – fronte stadio) un Workshop dal titolo:

“T&T: Turismo Responsabile e Torbiere del Sebino”



L’evento è destinato alle strutture ricettive del lago di Iseo e della Franciacorta (Hotel, B&B, Agriturismi, Campeggi, Case Vacanza, Fattorie didattiche), a Tour OperatorIAT e Pro Loco.
Nel corso del workshop, condotto da tecnici ed esperti, verranno illustrate le prassi quotidiane funzionali ad un turismo più responsabile; sarà possibile inoltre aderire ad un Disciplinare che regolamenta queste prassi, e ottenere un marchio di qualità che potrà essere utilizzato assieme all’immagine della propria attività commerciale e che ne sancirà l’alto livello di attenzione all’ambiente. Nel contempo, la  Riserva si impegnerà a promuovere gli aderenti  attraverso i propri canali di comunicazione.
PROGRAMMA
ore 8.45 – 9.00 – registrazione partecipanti

ore 9.00 – Emma SonciniPresidente dell’Ente Gestore della Riserva Naturale Torbiere del Sebino: Introduzione
– Paola Pezzotti (Presidente della Comunità Montana del Sebino Bresciano), Riccardo Venchiarutti (Sindaco di Iseo), Marco Simonini (Sindaco di Provaglio d’Iseo), Gianpietro Ferrari (Sindaco di Corte Franca): Saluto istituzionale
ore 9.15 – Ivan Bonfanti, Direttore dell’Ente per la Gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino: Natura 2000, aree protette e marchio servizi ecoturistici
ore 9.45 – Comitato Tecnico Scientifico della Riserva, Luca Gariboldi, Stefania Capelli, Marco Mancini: cenni di Botanica, Ornitologia e Ittiologia
ore 11.00 – Patrizia Menchiari, Marketing Specialist: Marketing Territoriale per gli operatori: comunicare il territorio
ore 12.00 – Ramona Tocchella, Vicepresidente di Clarabella: Un esempio di turismo virtuoso di successo
ore 12.15 – Tavola rotonda
Partecipano: On. Stefano Maullu (Eurodeputato al Parlamento Europeo), Antonella Songia (Responsabile U.O. Riserve e Monumenti Naturali di Regione Lombardia), Eleonora Rigotti (Presidente Brescia Tourism), Alessandra Morandi (Presidente Terranostra), Gianluigi Vimercati (Presidente Agriturist), Adriano Baffelli (Presidente Fondazione Franciacorta).
Modera: Tonino Zana (Giornale di Brescia).
ore 13.30 – Light lunch
ore 14.30 – Escursione guidata alla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e al Monastero di San Pietro in Lamosa (durata: circa 2 ore)


Ho voluto quest’iniziativa principalmente con lo scopo di  far collaborare due realtà: la bellissima Riserva di cui sono Presidente, e il territorio unico della Franciacorta. L’idea è di creare consapevolezza in merito alle modalità di turismo sostenibile ed instaurare una rete di co-marketing tra la Riserva e le strutture della zona. Il turismo “verde” si sta rivelando un settore in continua crescita: l’attenzione crescente all’ambiente e alla qualità del territorio deve trovarci pronti. Abbiamo potenzialità enormi, che vanno coltivate e gestite in modo consapevole.” (Emma Soncini, Presidente della Riserva Naturale Torbiere del Sebino)

La partecipazione al workshop è gratuita, e vincolata ad iscrizione – massimo 70 posti.
L’iscrizione si effettua inviando all’indirizzo mail info@torbiere.it o al n. di fax 030 9823141 il modulo di adesione scaricabile da questo LINK