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venerdì 3 marzo 2017

la "Rubber valley" del Sebino: C’era una volta l’ingegner Colombo, che nei primi anni del ‘900 fondò a Sarnico, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, la “Manifattura Italiana Colombo & C. Guarnizioni per Macchine”....

Il distretto è composto da più di 300 aziende, molte piccolissime, ed ha avuto origine all’inizio del ‘900 sul lago d’Iseo, precisamente a Sarnico. Cresciuto rapidamente dopo il secondo dopoguerra grazie al boom del settore auto e degli elettrodomestici e grazie all’export. Conta 200 aziende, dà lavoro a oltre 4.500 persone e fattura 2,5 miliardi, con un export di 430 milioni. E vanta numerose eccellenze riconosciute a livello internazionale 




C’era una volta l’ingegner Colombo, che nei primi anni del ‘900 fondò a Sarnico, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, la “Manifattura Italiana Colombo & C. Guarnizioni per Macchine”. L’intuizione dell’ingegnere fu quella di abbinare alla costruzione di sistemi meccanici la produzione di guarnizioni in amianto; senza sapere che questa iniziativa avrebbe dato origine, per gemmazione, alle 200 imprese attive oggi sul territorio bergamasco. La cosiddetta “Rubber valley” del Sebino (questo il nome con cui è conosciuto il lago d’Iseo) comprende infatti circa una decina di comuni della provincia di Bergamo e uno della provincia di Brescia, Paratico, che ne fanno il maggior produttore e fornitore nazionale ed europeo delle guarnizioni in gomma.La gomma che dà il pane
Secondo l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo su economia e finanza dei distretti industriali, quello della gomma e della plastica è il distretto che fa registrare le migliori performance e la maggiore crescita nel nostro Paese. Giusto per dare qualche numero, parliamo di una produzione che copre l’intera filiera, dà lavoro a 4500 persone e fattura in aggregato circa 2,5 miliardi di euro, con un export che vale più di 430 milioni.

Dall’edilizia all’industria alimentare
A partire dalle produzioni di guarnizioni in amianto, ferro e rame per il settore automobilistico, della rubinetteria e degli elettrodomestici realizzate negli anni Cinquanta dalle aziende storiche del distretto, passando per l’evoluzione nella lavorazione della gomma, il distretto si è specializzato nella produzione di guarnizioni, prodotti in gomma e innovativi materiali polimerici ed elastomerici. E nonostante la crisi attraversata da tutta l’industria italiana negli ultimi anni, si conferma il maggiore produttore e fornitore nazionale ed europeo delle guarnizioni in gomma destinate a edilizia, auto, agricoltura, rubinetteria, elettrodomestici, aerodinamica e industria alimentare.Tecnologie avanzate e produzione on demand
Ma quali sono le aziende principali di questo distretto? Molte sono imprese conosciute a livello mondiale, realtà di primo piano che puntano da sempre su innovazione e tecnologie all’avanguardia. Un esempio è la Argomm di Villongo, diventata una multinazionale “tascabile” con stabilimenti all’estero: 51 milioni di euro di ricavi, profitti netti per 6 milioni e un’acquisizione da 4 milioni di euro in Tailandia che, nel 2013, ha garantito la verticalizzazione dei processi e l’ampliamento della gamma di prodotto. Oppure la Lanzagomma, nata negli anni 70, ma in continua evoluzione: durante la crisi, ad esempio, ha ampliato il suo mercato curando la produzione in conto terzi di materiale plastico. Una scelta vincente, visto che questa lavorazione, oggi, vale il 60-70% del suo fatturato.
Ma c’è anche la Duci di Chiuduno, una delle più affermate aziende a livello europeo specializzata nella produzione di O-rings (anelli utilizzati come guarnizioni) e particolari tecnici in gomma, oppure la Ar-tex, fondata nel 1970 a Viadanica, paese con meno di mille anime a Nord di Sarnico, e oggi leader mondiale nella produzione di guarnizioni in gomma per motori d’auto: 40 milioni di fatturato annuo, 200 dipendenti e unità produttive in Spagna, Usa, Messico e Cina. Con una produzione da più di 200 milioni di pezzi al mese, le guarnizioni in gomma di Ar-Tex non sono contenute in un catalogo, ma sono prodotte su richiesta dei clienti, molti dei quali sono fornitori di primo livello della componentistica, che a loro volta vendono a giganti dell’auto come Ferrari, Porsche, Renault e Volkswagen.
fonte www.borsaitaliana.it