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mercoledì 31 maggio 2017



"Marenzio Plays" è il titolo di una nuova importante rassegna concertistica che nasce dalla collaborazione del Conservatorio di Musica Luca Marenzio di Brescia con Scuole di Musica e Accademie della Provincia (e non solo) convenzionate, che ospitano selezionati studenti dell'importante istituzione bresciana in un calendario ricco di eventi. Per info 348 7842923

lunedì 29 maggio 2017

Vuoi provare l'emozione della voga alla veneta su un vero Naet del lago d'Iseo? grazie a "A.S.D Gente del Lago- Amici del Naèt" di Predore lo puoi fare!

L'invito arriva da "A.S.D Gente del Lago- Amici del Naèt" gruppo storico di Predore.

Interessante e curiosa occasione per conoscere, avvicinarsi e magari appassionarsi alla "voga alla veneta", ossia in piedi,  con la possibilità di provare diversi tipi di imbarcazioni dal naet classico, a quello per ragazzi, alle vip in alluminio o alle bisse a 4 rematori.

La possibilità nasce dall'accordo stipulato con il gruppo di Clusane "G.s. Clusanina", squadra storica detentrice della bandiera del lago lega bisse, per poter usufruire di tali imbarcazioni.

Una volta presa confidenza con le barche e dopo un periodo di allenamento sarà anche possibile partecipare ai campionati agonistici confrontandosi coi più forti rematori del lago d'Iseo e dei vari laghi.

Se interessati contattare il n. 348 7536720
Il naet nasce come antica imbarcazione dei pescatori, lo puoi trovare solo quì sul lago d'Iseo, la sua è una storia davvero molto antica, pare risalga addirittura ancor prima del settecento. Il legno utilizzato è il castagno selvatico per l'intelaiatura ed il larice per il resto. Pochissimi i maestri d'ascia che custodiscono i segreti di questa unica imbarcazione, tanto che un esemplare lo potete trovare come una rarità presso il "National Maritime Museum" a Londra.

Ha due scalmi in vetroresina con finiture in legno lunga 7 mt pesa 215 kg, con i remi anch'essi in legno lunghi 4.40 mt adagiati sullo scalmo da un anello in teflon che va ad ancorare in un punzone di ferro che fuoriesce dallo scalmo.
Campione del naet è la Polisportiva di Montisola.
Per visitare i cantieri:
Cantiere nautico Archetti Ercole, maestro d’ascia, Via Peschiera Ma raglio, 4 – 25050 Monteisola (BS), Tel 030/9886205;
Cantiere nautico Monteisola, via Peschiera Maraglio, 1- 25050 Monteisola (BS) Tel e Fax 030/9886219, info@montisolabarche.it, www.montisolabarche.it 

La Vip invece è una imbarcazione con la stessa forma del naet ma completamente in alluminio sempre a due remi divisa a metà ed assemblata insieme con delle viti, scalmi in acciaio, remi in legno od anche in carbonio.

La bissa invece è un' imbarcazione tutta in legno, tipica del lago di Garda, stretta e bassa, come una lancia, a quattro scalmi cioè con 4 rematori, remi in legno anch'essa ma con le pale più larghe, molto leggera e veloce.

Queste tre tipi di barche vengono utilizzate nei vari campionati remieri di ogni categoria.

(grazie per le informazioni a Emanuele Ghirardelli)



giovedì 25 maggio 2017

RISERVA NATURALE DELLE TORBIERE DEL SEBINO III concorso fotografico "Franco Bettini"

Al via la 3^ edizione del concorso fotografico Franco Bettini promosso dalla Riserva Naturale Torbiere del Sebino.
"Vivere la Riserva...senza lasciare tracce" è il tema del concorso 2017.
Il regolamento è disponibile nel seguente LINK :
- segreteria@torbiere.it
- tel. 030-9823141
A tutti gli appassionati di fotografia e agli amanti delle "nostre" straordinarie torbiere che decideranno di partecipare a questa bella iniziativa, nel nome e in ricordo del mio papà, auguro buon divertimento e in bocca al lupo......

PISOGNE "Lido Goia" c'è tempo fino al 19 giugno per presentare le offerte

Pubblicato il bando per la gestione dell'area balneare "Lido Goia" con annesso bar/ristorante.
Scadenza presentazione offerte il giorno 19 giugno alle ore 12.
durata del contratto 6 anni rinnovabili 
quota annuale euro 45.000,00 più IVA 

mercoledì 24 maggio 2017

Da Iseo alle cantine nel mese di giugno lungo la Strada del Franciacorta

In bus, dal lago d’Iseo alla Franciacorta, per dar modo agli ospiti delle località lacustri di conoscere – in modo facile e comodo - come nasce il prezioso Franciacorta, visitandone le cantine e partecipando a degustazioni guidate. I tour in bus con tappa in cantina prenderanno il via il 2 giugno e sono programmati tutti i venerdì, sabato e domenica di giugno, tranne il 17 e 18 dato che le aziende vitivinicole saranno impegnate con il Festival Franciacorta d’Estate. Il venerdì e il sabato si terranno nel pomeriggio (con partenza alle 15.30 e ritorno alle 19.00) e la domenica anche la mattina, con partenza alle 10.30 e rientro alle 13.30. Ogni tour include la sosta in 2 cantine con visita guidata e degustazione di Franciacorta. Ad idearli è la Strada del Franciacorta, che intende offrire un nuovo servizio ai turisti italiani e stranieri del Sebino, invogliandoli nel contempo a visitare la Franciacorta.
Il trasferimento in bus fino alle cantine è gratuito, mentre le degustazioni vanno pagate direttamente in loco: il costo varia dai 6 € ai 25 €.
Punto di partenza e di arrivo del bus è Iseo (via Gorzoni, nei pressi della fermata dei bus di linea). Le prenotazioni si effettuano on-line su http://tourfranciacorta.eventbrite.it, dove si può consultare il calendario dei tour. I visitatori senza prenotazione potranno presentarsi alla partenza e occupare eventuali posti non prenotati.

giovedì 18 maggio 2017

PISOGNE AAA personale per la Proloco cercasi

La Pro Loco Pisogne dispone l'avvio di una selezione per l'individuazione di una figura che ricoprirà il ruolo di ricevimento turisti e gestione operativa delle attività quotidiane.
Sede di lavoro: via Lungolago Tempini, 5 – Pisogne
Periodo: da inizio Giugno a inizio Ottobre
Giorni: dal Lunedì alla Domenica
Requisiti richiesti:
• Residenza nel Comune di Pisogne
• Età compresa tra i 18 ed i 29 anni
• Disoccupato/a – Inoccupato/a
• Conoscenza delle lingue Inglese e Tedesco
Le richieste di candidatura, con relativo CV, dovranno essere inviate all’indirizzo E-mail info@prolocopisogne.it entro il 20 Maggio 2017.

FRANCIACORTA IN FIORE 2017 Storie del Giardinetto: una barca in Franciacorta… in fiore

Cosa ci farà una barca a vela in Franciacorta?
Durante i giorni di Franciacorta in fiore la Vela UISP (Unione Italiana Sport per tutti) di Lovere (Bg) sarà presente, presso la Cascina Orlando, con una barca lunga 6, 6 metri - ufo 22 per promuovere Storie del Giardinetto.
Il nome Giardinetto deriva dal piccolo orto pensile dei galeoni, posto sulla ruota di poppa, all'altezza della cabina del comandante, in cui veniva coltivata la verdura nel secolo scorso. Gli equipaggi delle navi a vela che percorrevano lunghe rotte oceaniche, erano spesso decimati dallo scorbuto e da altre malattie causate dalla mancanza di cibi freschi e, quindi, di vitamine. Poi la scoperta delle vitamine e dell’alto contenuto vitaminico degli agrumi, ed in particolare dei limoni, che si conservano facilmente anche per più di un mese, ridusse enormemente questo flagello. Da lì nacque anche l’abitudine di coltivare i vegetali a bordo.

Vela Uisp è l'associazione che ha l'obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini. Danilo Ragni, presidente UISP Lombardia e formatore UISP, insieme ai suoi collaboratori sarà presente a promuovere una barca in Franciacorta…in fiore e il Giardinetto. Inoltre, sempre a Franciacorta in Fiore saranno donati degli omaggi per una prova gratuita in barca a vela durante il Festival dei Laghi a
Iseo nei giorni venerdì 26 e sabato 27 maggio 2017.
Durante i giorni di Franciacorta in fiore Danilo Ragni, presidente UISP Lombardia e formatore UISP, e i suoi collaboratori della Vela UISP di Lovere (Bg) saranno presenti a promuovere l’attività velistica. Gli interessati riceveranno una prova gratuita in barca a vela durante il Festival dei Laghi a Iseo che si terrà nei giorni venerdì 26 e sabato 27 maggio 2017dalle 10:00 alle 17:00.
Info:
Referente Danilo Ragni danragni@blitz8.eu

mercoledì 17 maggio 2017

I primi campeggi sul Sebino, storia e sviluppo del turismo di massa





Prima del 1960, sul Sebino, come in molti altri luoghi, iniziò lo sviluppo dell’industria turistica che toccò il suo massimo negli anni '70-'80.

Nel 1954 aprì al pubblico il primo campeggio in località Cave a Pilzone, ora frazione di Iseo, dalla famiglia Massussi che lo aveva avuto in affitto dai proprietari e attuali gestori, la famiglia Consoli.

Ci racconta Ines Moretti "Il nostro campeggio Quai,sempre a Iseo, segue subito dopo, e apre ufficiosamente nel 1955, la nonna Maria Vittoria Colleoni, visto che l'attività di campeggio funzionava, ci si buttò con entusiasmo e grande passione, ufficializzando definitivamente la nascita del Quai, correva l'anno 1957!

E quest'anno si festeggiano 60 meravigliosi anni di attività spesi con passione, dedizione, affrontando le difficoltà e superandole per accogliere e soddisfare le esigenze dei clienti con i quali si sono instaurati, dopo tanti anni, anche bellissimi rapporti di amicizia.

Seguirà, solo successivamente, negli anni '60, l'apertura del campeggio Covelo, nell'omonima frazione iseana, voluto da Antonio Giordani, imprenditore siderurgico di Pisogne che decise di investire nel settore turistico che cominciava a dare i primi risultati interessanti.

lunedì 15 maggio 2017

Un gemellaggio che profuma di rose. Franciacorta in Fiore e la valle bulgara delle rose di Kazanlak



Sabato 20 e domenica 21 maggio, la delegazione di Kazanlak della Bulgaria sarà presente per due giornate piene di appuntamenti durante i giorni di Franciacorta in fiore per visitare le eccellenze del territorio di Cazzago San Martino della Franciacorta di Brescia.






Il fiore principe di Franciacorta in Fiore è la rosa. Nei vigneti della Franciacorta viene usata come pianta ornamentale ma un tempo fungeva da sentinella e veniva chiamata “pianta spia” che manifestava i primi sintomi di eventuali patologie della vite. Questo splendido Fiore dà il nome al palio della rassegna.




La leggenda racconta che le prime rose vennero portate nella regione dalla lontana Persia dai soldati di Alessandro Magno, ma pare che gli studiosi bulgari siano meno poeticamente orientati sull'idea che vennero introdotte dalla Tunisia nel 1400. Comunque al giorno d'oggi l'olio di rose bulgaro è apprezzato nel mondo e costituisce un notevole business per l'economia locale.


La valle delle rose si estende grossomodo tra Karlovo e Kazanlak (famosa per la tomba trace di Kazanlak, sito Unesco patrimonio dell'umanità) e nel periodo della fioritura tra la fine di maggio e la prima metà di giugno vi si celebrano feste tradizionali in onore del raccolto delle rose. Pare che da questa zona arrivi l'85% della produzione mondiale di estratto di rosa. La prima domenica di giugno a Kazanlak si svolge il festival della rosa, che culmina con la parata in costume tipico nelle strade della città e l'elezione della regina delle rose.














Kazanlak è una città bulgara di circa 47.000 abitanti che si trova a 350 m sul livello del mare, situata nel centro della valle omonima, la cui parte orientale è nota come la Valle delle Rose ed è un rilevante centro industriale, storico e culturale.


La Valle delle Rose ha una storia di coltivazione di più di 350 anni. I terreni sono ancora incontaminati e c’è un particolare microclima che rinforza le piante di anno in anno. Essendo una varietà antica, ogni rosa ha 30 petali e pesa 5 grammi. Secondo la tradizione, la raccolta dei petali avviene il mattino presto, ancora oggi, esclusivamente a mano.


Indescrivibile il profumo inebriante delle rose nei mesi di maggio-giugno, durante la fioritura, come un vero risveglio dei sensi.


Non si sa con precisione quando e da dove sia stata trapiantata la rosa in Bulgaria, ma si sa con certezza che i primi impianti per distillare l'essenza di rose sono stati installati nel 1664.




Le prime piantagioni di rose sorsero intorno alla città di Kazanlak e quindi si estesero nell'avvallamento fra le catene montuose di Stara Planina e Sredna Gora che ebbe il nome di Valle delle rose. La favorevole combinazione tra clima, suolo e condizioni atmosferiche e l'opera dei primi giardinieri - selezionatori concorsero alla trasformazione della specie importata nell'odierna "Rosa di Kazanlak", dalla quale si estrae la famosa essenza di rose bulgara. Essa sta alla base di tutti i profumi di qualità.
Le più rinomate ditte in cosmetica d'Europa, America e Australia preferiscono !'essenza di rose bulgara, che da tre secoli ormai mantiene immutate le sue pregiate qualità.
Ma oltre che (alla cosmesi la rosa bulgara è impiegata anche nella medicina, in quanto i prodotti del fiore hanno azione antinfiammatoria e stroncano lo sviluppo di germi patogeni. La medicina popolare, infatti, consiglia l'uso dell'acqua di rosa per lavaggi agli occhi, nei casi di ustione, contro eczemi e contro infiammazioni della cavità orale.


Il Museo della Rosa. La rosa è stata importata in Bulgaria nel corso del XVIII secolo dal Medio Oriente e ha trovato le condizioni più favorevoli per la coltivazione nella valle del fiume Toundzha tra la montagna Stara Planina e le catene montuose di Sredna Gora, la valle fu di seguito chiamata Valle delle Rose. Fondato nel 1969, questo Museo è unico nel suo genere non solo in Bulgaria. Ogni anno durante la prima settimana di giugno diventa il centro dell'attenzione durante la tradizionale Festa annuale della Rosa, l'evento più colorato nella Città


delle Rose.


Come un quadro pieno di colori e odori si presenta la Valle dei Re Traci durante la fioritura delle rose ed è proprio qui che per secoli e tutt’oggi si produce il famoso olio di rosa, molto utilizzato nella produzione di profumi e di molti altri prodotti tipici della Bulgaria. Un sensazionale tour che vi farà conoscere questo magnifico paese sia attraverso i suoi patrimoni mondiali dell'UNESCO, attraverso incredibili paesaggi e tradizioni.


La qualità della ROSA BULGARA è tra le migliori al mondo. Grazie alla sua fama, il Paese è soprannominato “Il Paese delle rose”.


La Rosa damascena, o rosa di Damasco, è il tesoro più grande della regione di Kazanlak. Si tratta di un fiore di un fucsia bellissimo che venne importato secoli fa in Bulgaria e che oggi rappresenta uno dei simboli della nazione. Grazie al clima favorevole, questo fiore si è sviluppato progressivamente in questa zona tanto da diventare unico nel suo genere e da caratterizzare la cosiddetta Valle delle rose. Dalla rosa damascena si trae un olio essenziale, che contribuisce allo sviluppo economico dell’intera regione.


Di questo fiore egregio è stato fatto anche un Museo, nel quale sono raccolte fotografie originali e documenti relativi alla coltivazione delle rose nell’età del risveglio bulgaro (diciottesimo-diciannovesimo secolo).


Nel Museo delle rose sono presenti anche strumenti utilizzati per coltivare i giardini di rose, nonché le navi utilizzate per immagazzinare e trasportare olio e acqua di rosa.






A rappresentare Kazanlak: Srebra KASEVA, Capo Gabinetto del Sindaco di Kazanlak, STEFANOVA, Vice Presidente del Consiglio Comunale e Presidente delle Commissione Educazione, salute e confessioni religiose e Momchil KANCHEV, Direttore del Museo storico e della Rosa di Kazanlak. L’Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta in Bulgaria, Camillo Zuccoli sarà il rappresentate ufficiale delle due nazioni: Bulgaria e Italia.

LOVERE Federico Zeri racconta l'Accademia Tadini, ascolta il Podcast Rai - Stendhal



Solo in pochi lo conoscono. Un museo ricco di opere molto importanti grazie alla fondazione del nobile cremasco Luigi Tadini il quale raccolti molti quadri volle donarli ad una galleria dell'Accademia Tadini che fu appositamente costruita con una facciata imponente che guarda verso il lago.


Museo pochissimo noto e anche luogo sociale, c'è una Sala per concerti. Raccoglie quadri soprattutto delle scuole dell'Italia settentrionale.


Nella Sala terza dove c'è da ammirare una bellissima Pietà a due figure firmata da Gerolamo da Treviso il Vecchio, un quadro di grande impatto emotivo soprattutto per come le due figure ed il sepolcro di Cristo sono inserite nel paesaggio, un quadro da guardare a lungo per essere compreso.






Sempre della scuola veneta un bellissimo Jacopo Bellini "Madonna col Bambino", acquistato a Venezia nel 1811 dal Tadini, epoca delle grandi confische napoleonica, soprattutto a Venezia il mercato fu inondato da opere pregevolissime, sempre a Venezia acquistò una Madonna dell'Umiltà con otto angeli del trecento attribuita a Lorenzo Veneziano ma probabilmente di un seguace, perchè madonna dell'umiltà perchè è un quadro che riflette l'iconografia della Madonna seduta su un cuscino poggiato al suolo tenendo il bambino in braccio, è un'iconografia che ebbe un grande successo nel tre e quattrocento mentre nel diciassettesimo lentamente sparisce.


Era una rappresentazione con particolari connotati simbolici, E' straordinario come il Tadini avesse occhio per i pittori di alta epoca in un tempo in cui non erano molto apprezzati e considerati, mentre il grande momento sarà molto più tardi , ovvero dopo il 1840, il Tadini ebbe un fiuto particolare, e la sua raccolta è rimasta celebre per la sua qualità dei quadri di alta epoca. pochi i collezionisti interessati alla pittura del tre quattrocento.






Nella quinta sala un bellissimo battesimo di Cristo firmato dal cremasco Vincenzo Civerchio del 1539 entrato nella collezione in seguito per la soppressione della chiesa di San Domenico a Crema, ed è una delle gemme della pinacoteca, un quadro molto singolare come descrizione formale






Altri quadri del cinque-seicento da citare "La Resurrezione di Cristo" del veronese Jacopo Ligozzi (1587) e splendide opere della Scuola di Verona e di Venezia.






L'ordinamento attuale non è cronologico per cui ci sono le prime sale con opere barocche Pietro della Vecchia


Un opera fiorentina Il quadro più famoso della pinacoteca, una Madonna col Bambino con una cuffietta opera sicuramente veronese attribuita al Veronese (Domenico Morone), nella fisionomia della Madonna, nel rapporto fra figure e paesaggio, pare intravedere Piero della Francesca, probabilmente ipotesi da smentire, l'impressione che avesse visto le sue opere e lo avesse anche copiato.


Nella settima sala un'opera di scuola veneziana una Madonna con Bambino fra due santi, fra cui San Cristoforo del trevisano Paris Bordon comprato nel Tadini nel 1805.






E' impressionante la precocità di questa raccolta che per fortuna si è salvata fino a noi, molte simili a questa sono state disperse nel corso delle grandi vendite ottocentesche soprattutto dopo l'Unità d'Italia, rimangono solo gli inventari scritti.






Oggetti i tre bellissimi arazzi fiamminghi di cui due di soggetti biblici e uno di soggetto profano di alta qualità gli arazzi si basavano su cartoni e progetti fatti da grandi artisti come Raffaello chi avrà fatto i cartoni dei tre arazzi dell'Accademia Tadini? mistero, forse un artista fiammingo


La Galleria è fondamentale capolavoro della prima metà del settecento che legge un dovuto al Pitocchetto ma la pinacoteca copie antiche la Berenice di continua anche fino al secolo XIX la visita è una scoperta anche per gli specialisti della sotria dell'arte. Non c'è mai una cosa banale.


Tele dell'Hayez anticipa certe riesumazioni un fotogramma cinematografico del cinema del secolo XX di pittori generalmente disprezzati nei quali si trovano nel cinema Italiano del neorealismo il rapporto fra figure e paesaggio in la dell'ottocento ha avuto un enorme influsso chi ha rotto questo rapporto sono stati soprattutto i surrealisti assume dei connotati originali m a schemi nel secolo XIX

sabato 6 maggio 2017

La tinca della discordia. Clusane vs Iseo. Poniamoci qualche domanda.




Alla più bella? alla più buona? all'esclusiva?
La ricetta contesa è quella della "famosa" “Tinca al forno (con polenta) di Clusane a denominazione comunale”. Ma se De.Co. deve essere va da sè che per comunale s'intende tutta Iseo e frazioni? O la De.Co. può essere a "denominazione limitata" ?
Clusane, Iseo e Pilzone come Era, regina di tutti gli dei, Afrodite, dea della bellezza e Atena, la figlia di Zeus?



Come conciliare il desiderio identitario e l'orgoglio sulzanese di essere unici depositari dell'antico (ma quanto antico?) procedimento culinario con la crescita e lo sviluppo turistico, con la necessità di “fare sistema” nel promuovere l’accoglienza e la permanenza del turista consumatore?
Il visitatore/degustatore comprende ed apprezza questa differenza? o si tratta solo di una questione di lana caprina?
Sviluppo slow è o non è proporre al turista/viaggiatore una esperienza unica e speciale in forte contatto con la comunità locale e con la sua identità, una vacanza il più possibile autentica che soddisfi culturalmente ed emozionalmente ?
Ne seguiremo gli sviluppi, auspicando in una strategia turistica e di promozione che faccia da volano, in sinergia con le altre, all'offerta del Sebino.