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lunedì 3 febbraio 2014

Corna Trentapassi un panorama che toglie il respiro



Qual è il posto più bello, più spettacolare e meraviglioso per vedere il lago d´Iseo? Naturalmente e senza dubbi dalla cima di Corna Trentapassi, soprattutto oggi che è sabato mattino e non si lavora, e il sole ci illumina alla grande. Quest´anno gennaio é mitico e fa felice tutti: alpinisti, sciatori, trekkers e molti altri, insomma, tutti quelli a cui piace perdersi e stare immersi nella natura. 

Lo sanno bene quelli di Zone, che tendono a sottolinearlo, che il posto più bello per godersi il panorama è la cima Trentapassi, anche se qualcuno ribatte che forse il "Gölem" è migliore, beh... punti di vista e questioni di gusto, comunque sono entrambi belli. Fatto è che da qua si è a picco sul lago blu, e il panorama sul burrone toglie il respiro, verrebbe voglia di lasciarsi andare per essere sostenuti dal vuoto come una Poiana, arrivando pian piano fino in fondo, sfiorando l´acqua del lago e risalir fino a Montisola.Gran fermento sul sentiero e gran casino sulla vetta. Sono seduti sotto la croce a godersi il sole, d´altra parte oggi è un bel giorno, e l´euforia si fa sentir, tutti ammirano lo scenario, l´Adamello, la Presolana, le montagne bergamasche, fino ai lontani Appennini, senza tralasciare i posti che si riconoscono a vista sulla pianura.Due ore con tutta calma ci vogliono per arrivare quassù da Zone, passando da una mulattiera fiorita di primule, attraversando un bosco di Elleboro, o comunemente chiamata la Rosa di Natale, un ultimo tratto ripido tra i prati, e finalmente ecco la cima, o le cime, in quanto le vette sono due, appunto come le corna. Come sono due le croci che primeggiano e sovrastano la Valle Canonica. E là, poco più in basso, sopra un´altra piccola cima, c´è un bel Gesù che sta li a proteggere Pisogne e i suoi abitanti.E poi giù di corsa che ci aspettano trattorie nostrane. Zone e baciata dal sole, qui si mormora che si vive più a lungo, il che potrebbe essere vero visto l´aria fresca che arriva dal Guglielmo, o forse il buon cibo, o forse la tranquillità, o forse chissà cosa. Un occhio alle piramidi ci vuole, con la relativa domanda: come faranno quei sassi cosi grandi a rimanere per secoli poggiati su un mucchio di sabbia? Misteri della natura!
di Alessandro Piotti-GHEDI
lettera pubblicata da BresciaOggi del 3.2.14