Un castagno secolare sorge tra i vigneti nei pressi di Adro....siete a conoscenza di altre piante così "anziane" in Franciacorta e dintorni? |
La tutela degli alberi monumentali è legge, censimento entro un anno.
Fino a 100mila euro di multa a chi li danneggia
(Adnkronos) - Con la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale del 1 febbraio della Legge 10 del 2013, approvata
definitivamente dalla Commissione Ambiente del Senato lo scorso 21
dicembre, per la prima volta in Italia da oggi è legge dello Stato la
tutela degli alberi monumentali: i Comuni dovranno censirli e chi ne
provoca il danneggiamento o l'abbattimento dovrà pagare fino a 100 mila
euro di sanzione.
Le nuove norme riguardano in generale lo sviluppo del verde urbano e
prevedono, tra l'altro, l'istituzione di una Giornata nazionale degli
alberi il 21 novembre di ogni anno, l'obbligo per i Comuni di rispettare
standard minimi in materia di verde pubblico per abitante, misure per
favorire la creazione attorno alle città di 'cinture verdi' e soluzioni
architettoniche innovative quali le coperture a verde sui lastrici
solari e sulle pareti degli edifici.
Un risultato importante, "frutto di una nostra proposta accolta dal
Parlamento: un risultato che consentirà di salvaguardare una grande
ricchezza ambientale, paesaggistica e culturale", commentano Roberto
Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd. "Secondo le poche
stime disponibili, in Italia vi sono oltre ventimila alberi di
importanza monumentale, nei quali l'elevato pregio ambientale si
accompagna al fatto di simboleggiare eventi storici, identità
territoriali, storie e leggende secolari. Ora - aggiungono - finalmente
questo patrimonio potrà essere conosciuto nelle sue reali dimensioni e
soprattutto difeso adeguatamente".
"Entro sei mesi le Regioni dovranno definire i criteri per i quali le
piante possono essere dichiarate 'monumentali' e nei successivi sei
mesi gli enti locali dovranno procedere al censimento. A quel punto
avremo un database degli alberi monumentali italiani che godranno di una
tutela specifica per cui chi li danneggia andrà incontro a sanzioni
importanti" spiega all'Adnkronos il senatore Roberto Della Seta,
Capogruppo del Pd in Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali.
Con l'obbligo del censimento, si risponde anche alla richiesta, più
volte avanzata negli anni, di istituire un albo nazionale degli alberi
monumentali, così "quando nelle grandi città vengono avviati i lavori
per realizzare infrastrutture che prevedono l'abbattimento di alberi, la
norma consentirà di individuare la presenza di un albero monumentale e
tutelarlo", aggiunge Della Seta.
Il disegno di legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1
febbraio nasce "all'inizio della legislatura, ma senza la norma sugli
alberi monumentali - spiega il Senatore Pd - approvato per la prima
volta dalla Camera nel 2009, una volta arrivato in Senato abbiamo
pensato di inserire la norma sui monumentali, argomento di rilevanza per
l'Italia che vanta un patrimonio di alberi dal valore non solo
ambientale ma anche culturale perché alcuni di questi identificano e
simboleggiano importanti eventi storici. Abbiamo quindi inserito questa
norma ma temevamo, visto lo scadere della Legislatura, che si fosse
persa la possibilità di approvazione, invece siamo riusciti a farla
approvare proprio all'ultimo, il 21 dicembre scorso".
Secondo le stime del Corpo Forestale, che dagli anni '80 stila una
lista degli "alberi di notevole interesse", in Italia ci sono circa
22.000 alberi di particolare interesse tra cui 2.000 esemplari di grande
interesse e 150 di eccezionale valore storico o monumentale. Si va dal
Castagno dei Cento Cavalli a Sant'Alfio, con il suo tronco che misura
ben 22 metri di circonferenza, alla quercia delle streghe di Capannori
dall'aspetto bizzarro e un po' tetro; dal liriodendro del parco Besana
di Sirtori in provincia di Lecco, alto ben 50 metri, all'oleastro di San
Baltolu di Luras che per raggiungere le sue attuali dimensioni (la
circonferenza del tronco di quasi 12 metri e un'altezza di 15 metri) si
calcola abbia impiegato oltre due millenni.
Sono i 'grandi alberi' o 'patriarchi della natura', i secolari alberi
monumentali testimone della storia d'Italia. Come gli "Alberi della
Libertà", piantati dagli aderenti ai moti carbonari, o il cipresso di
San Francesco in Umbria.
Finora, la tutela degli alberi monumentali era stata oggetto di
un'integrazione del Codice Urbani con la quale gli alberi erano stati
introdotti tra i beni culturali che possono essere vincolati.
Si trattava, però, di una semplice indicazione che dava facoltà alla
sovrintendenza di richiedere il vincolo, ma secondo la quale un albero
secolare che si trovasse in una proprietà privata poteva essere
abbattuto senza consequenze legali, se il vincolo non era stato
richiesto dal proprietario. Alcune Regioni erano corse ai ripari
dotandosi di leggi di tutela, come nel caso della Puglia che ha adottato
una normativa ad hoc di tutela del patrimonio arboreo, mentre la
Regione Siciliana, tramite decreto, ha istituito l'albo dei suoi alberi
secolari che finora ha censito 243 piante. Mancava, però, una normativa
unica e l'albo nazionale degli alberi secolari, del quale tanto si è
discusso, non è mai stato realizzato e che ora potrebbe prendere corpo
con il censimento previsto dalla norma da parte degli enti locali.
Fonte : Libero del 4 febbraio 2013