Passeggiata tra le meraviglie di Montisola, l’isola lacustre più grande
d’Europa: Prealpi e Andrea Morini ci accompagnano, in un’atmosfera d’altri
tempi, alla scoperta della perla del lago d’Iseo.
a cura di PREALPI in collaborazione con Andrea Morini
Montisola, l’isola lacustre più grande
d’Europa, la perla del lago d’Iseo o lago Sebino, in
mezzo alle province di Bergamo e Brescia, è meta di turisti italiani e
stranieri. La percorreremo a piedi partendo da Peschiera Maraglio, il
più grande dei suoi paeselli, fino al Santuario della Cerinola, punto più alto
raggiungibile, immersi tra boschi e terrazze coltivate, tra uliveti e
fiori coloratissimi, accompagnati da una lunga storia di contadini e
pescatori.
Numerosi i punti della costa da cui è possibile raggiungere Peschiera
Maraglio con pochi minuti di battello, Iseo, Sulzano, Sale Marasino, e già
durante la breve navigazione possiamo adocchiare i luoghi che attraverseremo e
raggiungeremo. Toccare la terra isolana ci porta a fare un salto nel
passato recente, ai tempi dei nostri nonni, con le casette basse di
roccia e stucco, i panni stesi ai fili esterni, le signore che si fermano per
strada a salutare tutti, perché ovviamente ogni isolano conosce i suoi vicini e
vige ancora la buona abitudine del saluto cordiale e gioioso. Dunque
prendiamoci qualche attimo per entrare in quest’atmosfera “d’altri tempi”, per
imparare nuovamente a sorridere alla vita e alle persone. Un respiro
profondo e siamo pronti a partire seguendo un itinerario che si svolgerà
per la maggior parte su asfalto e ciottolato, lungo i viottoli che uniscono i
paesi dell’isola, percorsi da biciclette, motorini e le vecchie
Ape.
Come prima cosa è d’obbligo la visita a Peschiera Maraglio,
il paese più grande dell’isola semplicemente per apprezzare al meglio le
bellezze architettoniche, caratteristiche del luogo. La partenza del
giro è verso Sensole (dando le spalle agli attracchi dei traghetti si
prende a sinistra) seguendo il lungo lago; quasi rilassante, in piano, con poche
curve che seguono il profilo dell’isola stessa. Lo sguardo segue la strada
perdendosi nel lago e giungendo sulla costa della terraferma per apprezzare
differenze e somiglianze.
Pochi passi e le ultime case di Peschiera lasciano spazio al verde, alle
piantagioni di ulivi intervallate a ristoranti vista lago. Lentamente la strada
piega a destra e davanti noi, osservando il lago, si apre la vista sulla
piccola isola di San Paolo, isola privata posta a sud rispetto
Montisola, mentre lasciando correre lo sguardo sulla costa possiamo scorgere il
paesello che dovremo raggiungere e sulla cima dell’isola la costruzione della
Rocca Martinengo, che osserveremo solo dal basso.
Proseguendo a camminare, all’ingresso del paese di Sensole, la strada si
biforca, la via di destra punta decisamente in salita mentre quella di sinistra
continua lungo la costa, in piano. Noi imbocchiamo la via in salita ovviamente,
quella di destra, ma per il semplice motivo che qualche centinaio di metri più
avanti le due vie tornano a ricongiungersi e quella che sale dalla costa ha la
pendenza concentrata in pochissimo spazio. Continuiamo a salire finché la strada
svolta nuovamente a destra seguendo le curve dell’isola pensando che ci vorrebbe
proprio una pausa e, come se qualcuno ci avesse pensato, davanti i nostri occhi
si apre una bella piazzola di sosta dove poter ammirare il panorama
della costa bergamasca poco distante e, nelle giornate limpide, il Monte Trenta
Passi e la catena dell’Adamello. L’unica pecca sullo scenario è il
cementificio di Tavernola proprio nel centro della bella fotografia.
Pochi minuti di pausa e si riparte nuovamente lungo la strada principale
asfaltata verso i paesi di Menzino e Sinchignano che attraverseremo
salendo un poco di quota.
Dopo un’ora circa di cammino totale arriviamo al paese di
Siviano, dove parte la strada ciottolata che sale verso il
centro dell’isola; entriamo nel paese seguendo la strada asfaltata fino ad
arrivare alla piazza principale (c’è un bar sulla sinistra, vista lago), la
oltrepassiamo e pochi metri dopo imbocchiamo un viottolo ciottolato che sale a
destra decisamente più stretto e ripido della principale e che porta alla chiesa
del paese e la oltrepassa.
La partenza di questo secondo tratto è abbastanza impegnativa
rispetto il precedente, ma dura ben poco perché la pendenza della via
si smorza appena sbuchiamo dalla cima del paese, nei campi coltivati, ma
guardandosi attorno ci possiamo accorgere di essere saliti non poco di quota.
Meglio non fermarsi però, ma proseguire spediti per non perdere il bel ritmo
preso.
Proseguendo lungo il ciottolato arriviamo a un bivio, nel centro è posta la
statua della Madonna e sulla sinistra un grosso masso con
dipinto il segnale rosso-bianco che indica che la via è giusta: noi proseguiamo
a destra continuando a salire fino a incrociare nuovamente la strada asfaltata.
Ma la attraversiamo appena per proseguire dritti entrando nel paese di
Masse, decisamente affascinante. Nella piazzetta del paese
dobbiamo svoltare a sinistra (la via passa vicino una fontanella) per un
sentiero che finalmente diventa sterrato e attraversa i campi coltivati.
Proseguiamo dunque, uscendo anche da Masse e salendo verso il boschetto
di castagni. Dopo pochi minuti di percorso giungiamo a un nuovo bivio,
nei pressi di una baracca di qualche contadino; noi svoltiamo a destra lasciando
a se il sentiero che indica la discesa a Peschiera M. per una via difficile e
pericolosa.
Continuiamo a salire con tranquillità passando accanto a campi
coltivati e pecore al pascolo fino a giungere nuovamente, dopo una
nuova ora di cammino, all’incrocio con la strada ciottolata che questa volta
però dobbiamo riprendere per l’ultimo tratto di salita al
Santuario. In mezz’ora, seguendo la via, giungiamo ai
piedi del monastero, agli ultimi gradini che ci porteranno alla nostra
meta.
Dopo 2 ore e mezza totali di cammino (3 ore
se proprio ce la vogliamo prendere comoda) possiamo finalmente fermarci
e osservare Montisola dall’alto, il lago d’Iseo attorno noi e le coste
bresciana e bergamasca.
È tempo di concederci una meritata pausa pranzo prima di ripartire per la
discesa; questa segue per il primo tratto la via dell’andata, fino al paese di
Masse, lungo il sentiero. Attraversato il paese però non riprendiamo il viottolo
ciottolato che ci porta a Siviano, ma rimaniamo su asfalto, svoltando a destra,
per il paese di Olzano. Lungo la via possiamo scorgere di fronte a noi
la terza piccola isola del Lago d’Iseo, Isola di Loreto, privata anch’essa,
prima di immergerci nelle case di Olzano. Da qui proseguiamo per un
sentiero che ci conduce a Carzano e poi, lungo la strada asfaltata che costeggia
il lago, torniamo a Peschiera Maraglio stanchi ma soddisfatti, pronti
per tornare al presente traghettando nuovamente verso la terra ferma.