martedì 4 dicembre 2018

5 Novembre 1944 Le acque del lago d'Iseo si tingono del rosso sangue di innocenti

5 Novembre 1944 
un drammatico evento accaduto nel nostro Lago d’Iseo. 
La Storia lascia ai posteri il dovere di ricordare per non dimenticare, per essere da monito alle future generazioni per impedire loro di vivere i medesimi drammi 

Cinque novembre 1944. Una data tragica nella storia del Sebino. 
Quel giorno il battello «Iseo» venne mitragliato da aerei alleati al largo di Montisola: 42 i morti, 33 i feriti, 1 disperso.
C'erano 120 persone a bordo dell'Iseo, quel giorno di 74 anni fa. 
All'improvviso, alle 10.15, nove sagome nere oscurano il cielo. 
Tre velivoli si staccano dalla formazione e, dopo un giro di ricognizione, scendono in picchiata puntando sul battello, mimetizzato qualche giorno prima. 
A una prima raffica andata a vuoto, ne segue un'altra, che centra in pieno il bersaglio; il terzo aereo non sparerà. Attimi terribili. A chi è rimasto illeso o ferito di striscio si presenta una scena sconvolgente: nella galleria investita dalle pallottole dirompenti le implorazioni dei feriti si mescolano ai rantoli dei moribondi.
 Gli aerei sorvolano ancora una volta la zona, poi si dirigono verso Sale Marasino: lì sganceranno 40 bombe, provocando la morte di 5 persone e lesionando il palazzo Martinengo, sede di un comando tedesco. 
Il pilota dell'«Iseo», intanto, riuscì a condurre il battello in un'insenatura di Montisola, a due passi dalla villa del medico condotto Ferrata. Fu lui, insieme con il figlio, a prestare i primi soccorsi e a far trasportare dai pescatori i feriti più gravi all'ospedale di Iseo.



Sala passeggeri mitragliata...

Battello Iseo mimetizzato pochi giorni prima la strage. se l'avessero lasciato col suo colore bianco naturale sarebbe stato risparmiato, perché non poteva essere scambiato per mezzo nautico militare Va ricordato che nella baia di Montecolino, (Iseo), c'era una base segreta dove la Caproni produceva mini sommergibili tedeschi concepiti per attacchi segreti sulle città atlantiche americane, (New York in primis).

mercoledì 28 novembre 2018

VIDEO : A Tavernola Bergamasca il tesoro nascosto «La grotta dei cristalli»



L’hanno battezzata «La grotta dei cristalli», ma qualcuno, dopo aver visto i filmati delle rare concrezioni di calcite bianca che rivestono pavimenti e pareti, la definiscono «Grotta delle meraviglie».

Un magico mondo, per ora lungo mezzo chilometro, fatto di cunicoli coperti di stalattiti, stalagmiti, vasche e vaschette piccole e grandi, concrezioni dalla forma floreale e soprattutto numerosissime «perle di grotta», una rarità dicono gli esperti, tutte di purissima calcite bianca.

Il tesoro nascosto è stato trovato a Tavernola, lungo l’asta del torrente Rino, vicino alla della sorgente Milesi. La recente scoperta la si deve allo speleologo Max Pozzo, profondo conoscitore del territorio sebino, e ai suoi amici del gruppo «Underland» durante alcuni sopralluoghi lungo la valle del torrente Rino dove quest’estate è stato aperto un percorso di canyoning, grazie alla guida certificata di Marcello Carminati detto «Figaro». L’occhio esperto dello speleologo ha intuito che dietro quella parete, in quel preciso punto, ci potesse essere una grotta nascosta, visto che fuoriuscivano degli sbuffi di aria calda intorno ai 13 gradi centigradi rispetto allo zero esterno.

In questo video tutta l’emozione della grande scoperta

martedì 4 settembre 2018

Al via dal 12 settembre il Festival Rinascimento Culturale 2018 con ospiti i protagonisti più illustri di varie arti e discipline: Letteratura, Filosofia, Storia, Scienza, Giornalismo, Medicina, Teatro




MERCOLEDÌ 12 SETTEMBRE 
PALAZZOLO SULL’OGLIO – ORE 20:45 – AUDITORIUM SAN FEDELE

Emanuele Severino: “Sulla libertà”


Emanuele Severino è considerato il più grande filosofo vivente. Ha insegnato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Venezia Cà Foscari dove è stato tra i fondatori della Facoltà di Lettere e Filosofia e ha insegnato Filosofia Teoretica, Logica, Storia della Filosofia Moderna e Contemporanea e Sociologia. Attualmente insegna Ontologia fondamentale presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce. Da alcuni decenni collabora con il «Corriere della sera». Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La morte e la terra, Adelphi, Milano 2011; Capitalismo senza futuro, Rizzoli, Milano 2012; Educare al pensiero, La Scuola, Brescia, 2012; Intorno al senso del nulla, Adelphi, Milano 2013; La potenza dell’errare, Rizzoli, Milano, 2013; Il morire tra ragione e fede (con A. Scola), Marcianum Press, 2014; Dike, Adelphi, Milano 2015; In viaggio con Leopardi. La partita sul destino dell’uomo, Rizzoli, Milano 2015; Storia, gioia, Adelphi, Milano, 2016; Il tramonto della politica, Rizzoli, Milano, 2017; Dispute sulla verità e la morte, Milano, Rizzoli, 2018.


VENERDÌ 14 SETTEMBRE 
CAPRIOLO – ORE 20:45 – AUDITORIUM BCC BASSO SEBINO


Laura Abba e Stefano Trumpy: “Il futuro 30 anni fa: quando Internet è arrivato in Italia.


In collaborazione con la Rassegna della Microeditoria di Chiari.


Laura Abba laureata in Matematica, Dirigente Tecnologo del CNR, è impegnata a promuovere in Italia la Internet Governance come nuovo campo di ricerca interdisciplinare. Partecipa fin dall’inizio ai progetti che hanno introdotto Internet in Italia al CNR-CNUCE, collaborando, anche in ambito GARR, alla creazione e allo sviluppo della società dell’informazione. Presente a Kobe Giappone il giorno della fondazione della Internet Society (1992), oggi è membro del Board di Internet Society Italia. Fra i promotori dell’Internet Governance Forum, il processo di dialogo globale voluto dalle Nazioni Unite che affronta le tematiche delle regole in Internet. 



Stefano Trumpy laureato in Ingegneria presso l'Università di Pisa nel 1969, ha svolto la sua carriera presso il CNR; dopo il pensionamento, è associato di ricerca nell'Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa. Negli anni più recenti si è occupato del sistema di governo della rete Internet. Dalla fondazione, nel 2000, è Presidente della sezione italiana della Internet Society. Dal 1999, ha svolto la funzione di delegato del governo italiano nel "Governmental Advisory Committee" di ICANN ed è anche membro del Security and Stability Advisory Committee di ICANN dal 2009. È rappresentante governativo nello High Level Group on Internet Governance della Commissione Europea. Direttore dell'Istituto CNUCE del CNR dal 83 al 96; il CNUCE, oltre a sviluppare importanti progetti di ricerca è stato pioniere in Italia per il calcolo scientifico e per i servizi di rete di elaboratori, nonché dell’introduzione di Internet in Italia; il 30 aprile del 1986 veniva attivata al CNUCE la prima connessione permanente, attraverso il collegamento satellitare SATNET alla rete ARPAnet con punto di arrivo in Virginia-USA. Nell'anno successivo veniva assegnata al CNUCE da Jon Postel la gestione del registro country code ".it" che ha gestito come amministratore sino all'anno 1999. 


MARTEDÌ 18 SETTEMBRE 
BRESCIA – ORE 18:30 – AUDITORIUM SANTA GIULIA (VIA PIAMARTA, 4)


Alberto Mantovani: “Immunità e cancro: da un sogno a una nuova frontiera”.


Alberto Mantovani laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973 a Milano. Nel 1976 ha conseguito la specializzazione in Oncologia a Pavia. Ha lavorato in Inghilterra, al Chester Beatty Research Institute di Belmont, dove ha approfondito gli studi di Robert Evans e Peter Alexander, negli Stati Uniti, presso National Institutes of Health di Bethseda, MD, a Milano all'Istituto Mario Negri e presso l'Istituto Humanitas, di cui dal 2005 è il direttore scientifico e presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca. È stato professore ordinario di Patologia Generale presso l'Università Statale di Milano dal 2001 al 2014. Dal 2014 ad oggi è docente di Patologia Generale presso Humanitas University. È presidente della IUIS, International Union of Immunological Societies. 


MARTEDÌ 18 SETTEMBRE 
CAPRIOLO – ORE 20:45 – AUDITORIUM BCC BASSO SEBINO


Telmo Pievani: “Sulle tracce degli antenati. Un’avventurosa indagine per scoprire l’evoluzione del genere umano”



Telmo Pievani dopo la laurea in filosofia della scienza conseguita presso l'Università degli Studi di Milano si è specializzato negli Stati Uniti d'America, dove ha condotto ricerche di dottorato e post-dottorato in biologia evolutiva e filosofia della biologia, sotto la supervisione di Niles Eldredge e di Ian Tattersall presso l'American Museum of Natural History di New York. Dal 2005 al 2012 è stato professore associato di filosofia della scienza presso la facoltà di scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ricoperto gli insegnamenti di epistemologia e di epistemologia evolutiva. Dal 2007 è stato vicedirettore del dipartimento di scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” e vicepresidente del corso di laurea in scienze dell'educazione. Dal 2012 è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell'Università degli studi di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. Presso lo stesso Dipartimento è anche titolare degli insegnamenti di Bioetica e di Divulgazione naturalistica. Dal 2016 è Delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dell’Università degli studi di Padova. Dal 2017 è Presidente della SIBE - Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. E’ Socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, per la classe di Scienze, Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la classe di Scienze, Socio non residente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, per la classe di Scienza e Tecnica. È autore di più di 230 pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell'evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza generale. 


MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE 
ERBUSCO – ORE 20:45 – ANTICA PIEVE


Maria Bettetini: “Nè secoli bui, nè era di magia e mistero: alla ricerca dell’età di mezzo”


Maria Tilde Bettetini è docente di Estetica e Filosofia delle Immagini, ha insegnato Storia della Filosofia Medievale all’università Ca’ Foscari di Venezia. È delegata del Rettore per le Pari Opportunità e per le Biblioteche, con l'incarico di rappresentare l'Università IULM anche presso la Commissione Biblioteche in seno alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Ha fondato, con i rappresentanti di altre cinque università milanesi, il Centro di Ricerca Interuniversitario Culture di Genere, del cui Consiglio Scientifico ha poi fatto parte. È stata membro dei Direttivi della Società per lo Studio del Pensiero Medievale e della Società Filosofica Italiana – sezione lombarda. Forma parte del Collegio del Dottorato in Visual e Media Studies fin dal suo costituirsi. Dopo studi di Storia della Filosofia - laurea in Filosofia Antica (sulla Repubblica di Platone, relatore il prof. Giovanni Reale) e dottorato di ricerca sul concetto di misura in Agostino di Ippona - si è dedicata all’approfondimento dello statuto dell’immagine e della finzione nelle sue diverse forme, dall’inganno alla finzione artistica. Ultimamente ha applicato gli esiti delle ricerche sull’iconoclastia alla tragica attualità del terrorismo e dei conflitti in Medio Oriente. Ha tradotto e commentato opere di Agostino di Ippona (tra queste le Confessioni, Biblioteca della Pléiade, Gallimard-Einaudi 2000). Collabora con l’inserto culturale del Sole24ore e dirige le due collane di filosofia di Bompiani, Il Pensiero Occidentale e Testi a Fronte.
GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 
ERBUSCO – ORE 20:45 – ANTICA PIEVE


Andrea Gamberini: “Immagini dal Medioevo: il racconto storico attraverso le arti”


Andrea Gamberini insegna Storia Medievale all’Unviersità di Milano, fa parte del comitato di direzione di “Quaderni Storici” e del comitato scientifico di “Studi Storici”. È condirettore delle collane “Renaissance History, Art and Culture”, Amsterdam University Press, e “Storia lombarda”, Unicopli Editore, Milano. È membro del comitato scientifico della collana “Storia/Studi e ricerche”, Franco Angeli editore. È stato Fowler Hamilton Visiting Research Fellow al Christ Church college di Oxford, Visiting Professor all’Università di Kyoto e Visiting Fellow al Clare Hall college di Cambridge. Ha fatto parte dello IASH – Institute for the Advance Studies in the Humanities presso l’Università di Edimburgo e dal 2012 è Fellow della Royal Historical Society.




GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE 
PALAZZOLO SULL’OGLIO – ORE 20:45 – AUDITORIUM SAN FEDELE


Alessandro Barbero: “Come l’Italia entrò in Guerra”


Alessandro Barbero è storico e scrittore di fama internazionale, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli. Membro del comitato di redazione della rivista mensile Storica, collabora anche con la rivista Medioevo, scrive su La Stampa, Tuttolibri e l’inserto Domenicale de il Sole 24 Ore. Collabora al programma televisivo Superquark e alle trasmissioni Il tempo e la storia e a.C. d.C. in onda su Rai Storia. Con il romanzo “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo”, opera prima di narrativa, il diario di un viaggiatore americano nell’Europa napoleonica, ha cinto lo Strega nel 1996. Con la storica Chiara Frugoni ha scritto il “Dizionario del Medioevo”. Tra le sue pubblicazioni recenti ricordiamo: “Benedette guerre. Crociate e jihad”, “Lepanto. La battaglia dei tre imperi”, “Donne, madonne, mercanti e cavalieri”, “Sei storie medievali”. “Gli occhi di Venezia”; “Il divano di Istanbul”; “Dietro le quinte 

della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo”, con P. Angela; “Le Ateniesi” e “Costantino il vincitore”.

SABATO 22 SETTEMBRE 
ERBUSCO – ORE 20:45 – ANTICA PIEVE


Alessandro Barbero: “Le ferite di Caporetto”

DOMENICA 23 SETTEMBRE 
ERBUSCO – ORE 20:45 – ANTICA PIEVE


Alessandro Barbero: “Vittorio Veneto fra propaganda e realtà”

introduzione musicale a cura della Mezzosoprano Tea Franchi
"all'alba del '900:melodie della belle époque"
al pianoforte il Maestro Samuele Pala

Tea Franchi diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, si è perfezionata all’estero con Akiko Nakajima a Vienna e con Yva Barthelemy a Parigi, e in Italia con Giuseppina Cortesi e il Maestro Paolo Vaglieri. Ha partecipato nel 2015 al MIMF (Metropolitan International Music Festival) a New York e nel 2016 al Japanese Opera Festival presso Gunma-Itakura (Giappone). Come mezzosoprano si è specializzata nel repertorio operistico e ha debuttato ruoli da solista in diverse opere, tra cui “Il matrimonio segreto” di Cimarosa con la regia del Maestro Enzo Dara. Tiene costantemente concerti in Italia e all’estero. È inoltre laureata in Lettere Classiche presso l’Università Statale degli Studi di Milano. 
Samuele Pala ha conseguito il diploma di pianoforte presso il Conservatorio di Mantova e si è perfezionato partecipando a diversi Corsi Internazionali per accompagnatori al pianoforte. È stato collaboratore pianistico al primo Laboratorio Lirico Internazionale, tenutosi a Bergamo nel 1993 da Pier Miranda Ferraro e Julius Kalmar e collaboratore pianistico alla Master Class sulla vocalità da Mozart a Puccini, tenutasi nel 1995 a Bologna da Leone Magiera e Raina Kabaivanska. Ha tenuto numerosi concerti lirici e in formazioni da camera in Italia e all’estero, esibendosi come pianista concertatore per l’esecuzione di opere complete

domenica 12 agosto 2018

CORTE FRANCA la Proloco noleggia biciclette e E-Bike

PUNTO DI RITIRO
PROMOCORTEFRANCA, presso CENTRO COMMERCIALE LE TORBIERE

ORARI NOLEGGIO:
DAL MARTEDI' ALLA DOMENICA [lunedì chiuso]
dalle 9.00 alle 18.00
Da Venerdì 13 Luglio, in collaborazione con il centro commerciale Le Torbiere e la Fondazione Franciacorta, la Proloco offre la possibilità di noleggiare biciclette e E-Bike:
N. 4 City Bike Man
N. 8 City Bike Lady
N. 6 City e-bike Atala
N. 4 Mtb Full Suspended
N. 8 Mtb Front Suspended
Il noleggio è possibile dal Martedì alla Domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Per informazioni l'info point è aperto presso il parcheggio del centro commerciale Le Torbiere nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30.
Inoltre è possibile prenotare le biciclette anche dal sito www.promocortefranca.it. da Martedì a Domenica.
Per qualsiasi informazioni 339/6653072 - 339/7495817

domenica 5 agosto 2018

PISOGNE fino al 12 agosto 2018 mostra "La realtà oltre le idee"

Da lunedì 30 luglio fino al 12 agosto, la Chiesa del Romanino a Pisogne ospiterà la mostra di Gianpaolo Corna "La realtà oltre le idee" curata da Giorgia Novellini
Un’esposizione nata dal legno e plasmata dalla poetica e dalla sensibilità dell’artista

giovedì 12 luglio 2018

CASTELLI CALEPIO visita al Castello dei Conti


Le prossime occasioni per ammirare il Castello saranno:

Domenica 15 – 22 Luglio 2018: ingresso con visita alle ore 15 e alle ore 16:30

Mercoledì, 04 – 11 – 18 Luglio 2018: ingresso con visita alle ore 20:45

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La prenotazione…

è obbligatoria solo per i gruppi di visitatori, ma è sempre gradita (anche via SMS o WathsApp)

***

INFO/Prenotazioni: 331.7531149

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Biglietto d’ingresso: prezzo intero 5,00 euro; prezzo ridotto a 3,00 euro da 7 a 12 anni compresi; ingresso gratuito fino a 6 anni compresi, e per diversamente abili e relativo accompagnatore.
Il ricavato sostiene le attività della Fondazione “Conti Calepio”.
La visita dura circa 90 minuti.
I gruppi di almeno quindici persone possono concordare una visita privata, preferibilmente da marzo a ottobre.

Il Responsabile del Castello Vi guiderà alla scoperta della residenza dei Conti ed è a Vostra disposizione anche per l’utilizzo del Castello, per iniziative pubbliche e private.

Nella nostra pagina Facebook sono presenti gallerie di immagini delle varie iniziative svolte.

Nel disegno sottostante sono tracciate solo le strade suggerite per raggiungere il Castello.

Il Castello è a soli 3,5 km dall’uscita A4 “Ponte Oglio” (direzione Sarnico). Il borgo antico di Calepio (frazione del Comune di Castelli Calepio) sorge accanto alla Strada provinciale 91 della Val Calepio; dal parcheggio, l’unica via centrale dell’abitato (via Conti Calepio) conduce al Castello.

Ai viaggiatori con pullman privati si consiglia l’uscita A4 “Grumello – Telgate” e la fermata presso la pensilina degli autobus del borgo di Calepio.

sabato 7 luglio 2018

LOVERE : dal 1543 storia d'amore per il silenzio e la preghiera delle Clarisse di Lovere


 STORIA DEL MONASTERO S. CHIARA in LOVERE 

Chiesa di San Martino
......Ecco qualche cenno della nostra storia, che risale al periodo del Concilio di Trento, infatti il Concilio ha inizio nel 1545 e le prime sorelle arrivano a Lovere intorno al 1540. Il papa del tempo è Paolo III, l’ultimo dei papi rinascimentali che precedono la Riforma cattolica, la società politica è quella della Repubblica veneta, l’epoca quella di Carlo V d’Asburgo. 

L’iniziativa di creare un monastero a Lovere spetta a due frati cappuccini, anch’essi una famiglia religiosa nuovissima all’epoca, che vedendo che qui c’erano ben due conventi di frati e nessuno di suore chiesero a una nobildonna di interessarsi per fondare un monastero. Questa nobildonna, ottenuti i permessi delle autorità, si rivolse alle monache terziarie di Fino del Monte che inviarono quattro sorelle per creare un primo nucleo di vita clariana. 

Il 20 aprile 1543 il convento delle Suore Clarisse è costruito ed è loro affidata, per le celebrazioni, la chiesa molto più antica che si trova accanto, la chiesa di S. Martino. 

Dopo i primi anni, nel 1549 si stabilisce la clausura, dopo che due sorelle dal monastero di Brescia avevano introdotto la regola clariana approvata da papa Urbano IV; il 25 maggio 1549 il monastero è intitolato a santa Chiara. Nei decenni seguenti, dato il numero crescente di ragazze che chiedono di entrare in monastero, viene costruita una nuova chiesa, che è attualmente offerta in comodato e ospita iniziative culturali. La chiesa fu consacrata nel 1652. 

Nelle cronache del primo secolo di vita del monastero troviamo tra l’altro i segni del doloroso passaggio dell'epidemia di peste del 1631-32 che aveva provocato nel paese ben cinquecento morti e l'abbandono di quasi altrettante persone, in maggioranza artigiani e commercianti. È la peste di cui parla Manzoni nei Promessi Sposi. 

Il diciottesimo secolo è stato per molte comunità un secolo di decadenza della vita spirituale, e, se non è stato così anche a Lovere, dobbiamo ringraziare prima di tutto il Signore, e poi la presenza efficace dei Vescovi di Brescia, attraverso le loro visite e, in particolare, l'opera di alcune Madri abbadesse che hanno saputo seguire le orme di S. Chiara nella sua maternità spirituale. 

Della vita e della figura delle prime nostre sorelle che vissero qui non sappiamo quasi nulla: la loro storia è custodita dal Signore nel segreto ed è rivelata solo nella luce dell'eternità, di altre invece, in tempi più recenti, ci rimane una traccia (a volte solo di poche righe) nel libro dei "necrologi" che raccoglie le testimonianze sulla morte e le virtù delle sorelle. 

Le qualità più evidenziate dai necrologi sono: obbedienza, umiltà, compassione, sincerità, amore per tutte le sorelle e per i poveri, zelo nell'osservanza della Regola, pazienza nelle malattie, amore per il silenzio e la preghiera. 

Gli ultimi anni del XVIII secolo vedono l'Europa sconvolta dalla Rivoluzione Francese, i cui ideali di "libertà, uguaglianza, fraternità" venivano imposti ai popoli con la forza delle armi. 

Nel 1797 l'Italia diventa provincia di conquista. In questi anni a cavallo fra i due secoli, anche il monastero fu coinvolto nelle alterne vicende politiche, con una breve soppressione nel 1798, durante la quale le sorelle trovarono rifugio in una casa situata in riva al lago, che diventò quasi un piccolo monastero in cui riuscirono a continuare una forma di vita comune e di fedeltà alla loro chiamata anche nelle difficoltà dell'"esilio" forzato. La vittoria napoleonica di Marengo ricostituì nella pianura padana la Repubblica Cisalpina e iniziò così un periodo di difficoltà e angherie da parte dei ministri subalterni della Repubblica: tuttavia, pur fra mille prove, le sorelle poterono continuare ad abitare nel monastero. 

Intanto la storia faceva il suo corso e nel 1813, dopo la sconfitta in Russia dell'esercito napoleonico, le province di Venezia e Lombardia furono unite sotto il dominio dell'Imperatore d'Austria. Il decreto di ripristinazione del monastero porta la data dell'11 febbraio 1817 e contiene alcune limitazioni e obblighi, fra cui, in particolare, quello dell'educazione delle giovani da parte delle monache. Questo educandato, che venne soppresso solo nel 1865 per interessamento del Vescovo Mons. Girolamo Verzeri, mirava a formare delle future maestre di scuola dando loro, oltre alla base culturale, anche una buona formazione cristiana. Qui studiò e crebbe nel suo proposito di santità Bartolomea Capitanio, dall'autunno 1818 al giugno 1822, rimanendo in monastero fino al 1824 come "maestra approvata". 

La famiglia intanto andava crescendo, sia per l'arrivo di nuove postulanti, sia per l'accoglienza di alcune monache, provenienti da altri Ordini, ancora senza monastero e che chiedevano di essere ricevute in comunità. Il generoso inserimento di queste ultime ritardava però l'attuarsi di quella "vita comune in tutto" che era stata il desiderio di S. Francesco e S. Chiara d'Assisi. Infatti la differente provenienza, l'età, le abitudini, la diversa formazione spirituale, creavano dei problemi per l'unità di vita anche nel vitto e nel vestiario. 

Per risolvere questi problemi le sorelle maturarono un proposito di maggior comunione fraterna e si arrivò a fissare delle norme concrete che vedevano, per esempio, l'istituzione di una stanza comune dove conservare la biancheria e una maggior uguaglianza a mensa, salvo restando le attenzioni particolari per le malate, secondo la carità e lo spirito della Regola. 

Nella seconda metà dell’800 anche il tipo di devozione, ricco di sentimento e di fiducioso abbandono alla Provvidenza, si riflette nel modo di esprimere l'amore per il Signore Gesù e per i Santi da parte delle sorelle clarisse. 

Nell'anno 1859 la Lombardia era passata sotto il governo piemontese e le suore vennero a sapere che in Piemonte molte feste religiose erano già state abolite e parecchi monasteri soppressi; la loro preghiera si intensificò allora e la comunità fu posta sotto la protezione del Cuore Sacratissimo di Gesù, di Maria e di S. Giuseppe. 

Nel 1866 il Governo sancì un "decreto di soppressione di tutte le religioni". Nel giugno 1868 Madre Angelica Lazzati dovette assistere alla "presa di possesso" della Chiesa da parte del Delegato demaniale, sono gli anni difficili delle soppressioni: ci sono forme di povertà scelte e altre… imposte. 

Come si viveva in monastero la povertà? Non è facile per noi oggi immaginare il tenore di vita delle sorelle nei secoli passati, dalle testimonianze delle cronache appare però (oltre alla povertà materiale nel vitto, nel vestiario…) soprattutto la ricerca della povertà evangelica, povertà di spirito che si manifesta nel lavoro assiduo, nella fedeltà alle piccole cose e ai doveri quotidiani e nel guardare sempre, innanzi tutto, a Gesù povero e umile. 

Le cronache ci raccontano anche che l'otto dicembre 1885, per favorire la comunicazione fraterna e crescere nel proposito di "vita comune" fu introdotta nell'orario giornaliero la ricreazione, momento durante il quale le sorelle tuttora condividono liberamente le piccole o grandi esperienze quotidiane. 

Il secolo XX si apre all’insegna delle novità ed è tutto segnato, per un aspetto, dal progresso, che raggiunge anche i luoghi della quotidiana vita dell'uomo e, per un altro verso, dalla ricerca di un certo ritorno alle fonti. 

Il processo di modernizzazione che interessò le clarisse del Monastero S. Chiara nei primi decenni del secolo, è ben significato dall’introduzione della luce elettrica (1916), intorno agli anni '20 si poté usufruire dell'acqua potabile negli ambienti del monastero e un benefattore regalò, nel 1927, il primo armonium per accompagnare il canto liturgico. 

Il 21 novembre 1950 Papa Pio XII aveva offerto alla Chiesa, e in particolare agli Ordini monastici femminili, la Costituzione Apostolica "Sponsa Christi", nella quale si raccomandava l'aiuto scambievole fra i monasteri di clausura (alcuni dei quali dopo la seconda guerra mondiale soffrivano per mancanza di aiuti spirituali ed economici). Nacquero così le "Federazioni" che raggruppano vari monasteri in base alla collocazione geografica. Il monastero S. Chiara di Lovere fa parte della Federazione Piemonte-Liguria-Lombardia, e proprio qui si svolse, nel novembre 1955, il primo incontro fra le Madri Abbadesse di undici monasteri. 

Iniziava così un cammino di arricchimento reciproco che continua tutt'ora favorendo molto la crescita della comunione fraterna e la formazione iniziale e permanente. 

Per le sorelle povere, come per tutta la Chiesa, il maggior evento di grazia della seconda metà del secolo XX è stato il Concilio Vaticano II, che ha portato un grande rinnovamento della vita spirituale insieme alla riscoperta dell'importanza del carisma dei fondatori. Con la celebrazione della liturgia in italiano ogni sorella (cominciando dal 1972) ha potuto avvicinarsi con maggior facilità alle ricchezze della Parola di Dio, la quale è il sostegno quotidiano della vita monastica. Anche il modo di incarnare i voti religiosi è stato riveduto in base ai documenti conciliari e post-conciliari. 

Come accennavo all’inizio, un passo significativo di rinnovamento fu compiuto dalla comunità con l'abbracciare, nel 1974, la Regola scritta dalla stessa Madre S. Chiara, risalendo così alla prima fonte del carisma delle sorelle povere. 

Un fenomeno caratteristico del nostro tempo è quello dello scambio di aiuti fraterni fra i monasteri, soprattutto nell'ambito della stessa Federazione. A più riprese alcune sorelle di questo monastero sono andate ad aiutare, per un periodo limitato di tempo o anche definitivamente, altri monasteri, così che i legami di conoscenza e di amicizia fra sorelle sono adesso ben più vivi che nei secoli passati. 

Nel 1988 è stato possibile portare a compimento un progetto che era nei desideri del nostro Vescovo Mons. Luigi Morstabilini prima e poi di Mons. Bruno Foresti; la fondazione di un nuovo Monastero a Bienno. Così nel 1988 ha avuto inizio la storia del nuovo Monastero S. Chiara, in Valle Camonica, con cinque "fondatrici" partite da Lovere. Un altro capitolo della storia di questi ultimi anni riguarda la ristrutturazione dell'edificio del monastero. Dopo qualche anno di discernimento, si arrivò alla decisione di rinnovare il monastero, vendendo anche, a questo scopo, tutta l’ala dov'erano i locali del noviziato e la casa del cappellano. Dal 1973 al 1975 la comunità si trasferì a Darfo (Bs), in un grande convento messo a disposizione dalle suore Figlie del S. Cuore di Gesù. 

La nuova cappella, dedicata all'Immacolata, fu consacrata dal Vescovo ausiliare Mons. Pietro Gazzoli il 6 dicembre 1975. L'attuale Chiesa è stata successivamente decorata con le artistiche vetrate e la Via crucis di fra Costantino Ruggeri. 

Nella Chiesa di oggi, la vita delle figlie di S. Chiara d'Assisi si pone ancora, in umiltà e letizia, come un piccolo grande segno della misericordia di Dio verso l'umanità, nel ripercorrere la storia del nostro monastero rimangono come motivi di gratitudine e di lode al Signore: il desiderio di rispondere alla chiamata alla santità, la bellezza dell'umile vita quotidiana fra sorelle povere e, sopra ogni cosa, la serena luce del Vangelo del Signore Gesù. 

Al nostro fare memoria oggi si aggiunge anche la festa per il 25° di professione di due di noi, che proprio nella solennità di Cristo Re hanno professato la Forma di Vita di Santa Chiara, 25 anni fa… Il nostro incontro è un dono e segno della Chiesa-Sposa che si manifesta nella sua varietà e bellezza, per ringraziare il Signore Gesù, Re immortale dei secoli e Signore dell’Universo. 



Sr. Chiara Alba Mastrorilli 

20 Novembre 2016 




venerdì 6 luglio 2018

Il "Manzo alla moda di Lovere" da un'antica ricetta del '700 viene riscoperto un piatto loverese



A Lovere, verso la fine del XVIII sec. si serviva un piatto a base di manzo, cipolla e sidro con contorno di polenta.
 Ne parla anche Gabriele Rosa nella sua “La storia sul bacino del lago d’Iseo”(1892).

Il "Manzo alla moda di Lovere" si può assaggiare alla "Sagra dei sapori di ottobre"  che si svolge tutti gli anni, appunto, nei primi giorni del  mese di ottobre presso i Giardini Fanti d'Italia.
Riscopritore della ricetta Beppe Speranza 81enne sempre presente a dare manforte presso la cucina della Sagra. La manifestazione è promossa dalla Pro Loco di Lovere. Per informazioni: tel. 331 6783153 – nuovaprolocolovere@gmail.com
RICETTA

Il taglio di carne utilizzato è il cappello di prete che viene tagliato a bocconcini, passato leggermente nella farina bianca e messo a rosolare in olio extravergine di oliva e poco burro. Subito dopo è tempo di aggiungere la birra, e fare cuocere a fuoco basso per 1 ora. In un’altra padella viene scottata la cipolla, per evitare che la più lunga cottura necessaria alla carne la disintegri totalmente. Infine, si unisce il tutto e si fa cuocere ancora per 15 – 20 minuti. In ultimo si può aggiungere un poco di sidro oppure di vino bianco. ...e si accompagna con della polenta fumante.


giovedì 5 luglio 2018

Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, rimozione rifiuti area lamette secondo intervento


Lo scorso 16 giugno è stato realizzato un primo intervento di pulizia dell’area delle Lamette, zona di confine tra riserva naturale delle torbiere del Sebino e il lago d’Iseo, coordinato dall’ente gestore della riserva in collaborazione con il Gruppo Sub Iseo, l’autorità di bacino del lago d’Iseo e il Comune di Iseo.

Sebbene la raccolta di rifiuti abbandonati non sia di competenza specifica dell’ente, l’evidenza del problema e la delicatezza dell’area hanno imposto un coordinamento in capo alla Riserva al fine di rimuovere i rifiuti pericolosi per la vita della fauna selvatica.

Per aumentare l’efficacia dell’intervento, reso difficile dalle acque basse e fangose, è stato richiesta anche la collaborazione dell’A.T.L.S. Associazione Sportiva Tempo Libero e Sport Lago D’iseo, in quando l’associazione dispone di piccoli natanti a fondo piatto adatti ad operare anche in acque basse.

Si è scelta dunque una seconda data il prossimo sabato mattina 14 luglio durante la quale si proseguirà con le operazioni sempre coadiuvati dal battello “raccogli alghe” dell’autorità di bacino del lago e da un mezzo anfibio fornito da una ditta specializzata del settore.

Da qui in avanti in ogni caso l’intenzione dei diversi enti è di programmare una serie di interventi periodici da effettuare tutti gli anni in modo da evitare l’accumulo dei rifiuti trasportati dalle correnti del lago.

Ricordiamo comunque che l'ingresso dell'area delle lamette è VIETATO poiché è molto importante minimizzare il disturbo, vista l'importanza che il luogo riveste per la nidificazione di specie di uccelli protetti dalla direttiva habitat, quali ad esempio il Falco di palude o l'Airone rosso, non era quindi consigliato effettuare pulizie durante i mesi di Marzo, Aprile e Maggio.

Cosi la presidente Soncini:
"E’ per noi importante tutelare la Riserva e nonostante non fosse una nostra competenza specifica ci siamo resi disponibili fin da subito nel coordinamento delle azioni necessarie. Ricordo a tutti i cittadini che gettare un rifiuto in montagna, sulle sponde del fiume Oglio o nel lago d’Iseo significa poi ritrovarli sul fondo o galleggianti proprio nella zona più a sud dello stesso. Qui i rifiuti non biodegradabili possono rimanere per lunghi periodi danneggiando un ambiente unico. E’ importante attuare, partendo dalle scuole, specifici programmi di educazione ambientale che rendano i cittadini di domani sempre più consapevoli della necessità di attuare comportamenti attenti alla tutela dell’ambiente”.

martedì 3 luglio 2018

MONTE ISOLA Bando per la realizzazione di 15 affreschi su pannelli in mostra permanentemente in località Carzano




BANDO PER ARTISTI in grado di realizzare affreschi sulla muratura di recinzione di una villa liberty posta in riva al lago in località Carzano.
Verranno comunicati i temi dell'opera da realizzare in bozzetto che verrà poi selezionata da una giuria.

Condizioni economiche: agli artisti verrà garantito il mantenimento in sito dell'opera realizzata e riceveranno un omaggio a base di prodotti tipici locali.




PER INFORMAZIONI: UFF. TECNICO TEL. 0309825226 INT.1

COSTA VOLPINO MUSEO DELLE ARTI LEGGERE La Collezione Sanmarco Previdenze



La Collezione Sanmarco Previdenze
(MUSEO DELLE ARTI LEGGERE)
A Costa Volpino straordinaria e prestigiosa collezione di vignette originali , illustrazioni ed opere minori che ripercorrono oltre due secoli di storia della satira e del disegno "leggero", messi a disposizione di appassionati e studiosi da Maurizio Maluta, vignettista e collezionista per passione, assicuratore per forza, ne ha collezionate più di 300 e, riguardandola dice "è come se ripercorressi la mia vita. Una volta era difficile dedicarmi alla mia passione a causa del poco tempo a disposizione, oggi, grazie a mio figlio, per fortuna riesco a ritagliare più spazio per me stesso" Ha collaborato con diverse riviste, tra cui "Il Candido" di Giovannino Guareschi.

TOFANI Osvaldo (1849-1913) acquerello. Collezione Sanmarco Previdenze. Museo delle arti leggere. Costa Volpino.

Jacque Debut (XIX-XX)
acquerello. Collezione Sanmarco Previdenze.




PARATICO quì la Madonna appare da quasi 30 anni


Apparizioni Mariane sul #Sebino. Sì, apparizioni della Madonna. Forse non tutti sanno che la Madonna appare a Paratico da quasi 30 anni. E forse qualcuno che leggerà potrà fornirci la sua testimonianza diretta. Il veggente si chiama Marco Ferrari, nel video l'apparizione del 2016....
Ogni quarta domenica del mese la Vergine Santissima posa i Suoi piedi per richiamare i Suoi figli a tornare a Dio. La recita della preghiera, solitamente seguita dalla processione, inizia alle ore 14.

lunedì 25 giugno 2018

PREGASSO (Marone) “Bus de San Carlo”



“Bus de San Carlo” 
grosso macigno posto vicino alla strada che conduce all'Eremo di San Pietro,
sul quale San Carlo Borromeo in visita pastorale a Marone, secondo una credenza popolare, avrebbe appoggiato il piede scendendo da cavallo lasciando le sue impronte.

domenica 10 giugno 2018

Sardina essiccata, la tradizione del lago d’Iseo e le Sagre estive dove degustarla


 




Conosciuta localmente come “sardina” è in realtà un agone. La pesca si pratica tutto l’anno, tranne nei mesi primaverili della riproduzione, ma raggiunge il culmine da novembre a marzo. Il pesce è subito eviscerato praticando un’incisione nella pancia oppure facendo defluire le interiora attraverso un foro praticato appena sotto la testa. Successivamente le sardine sono lavate in acqua corrente e lasciate per almeno 48 ore sotto sale. Dopo questo breve periodo di salatura sono poste a essiccare al sole e all'aria del lago per circa trenta o quaranta giorni. Per essiccare gli agoni si utilizzavano in passato rami di frassino o carpino, piegati ad arco e tenuti in posizione da fili tesi legati alle estremità: le sardine si infilavano, una ad una, in questi fili. Si chiamavano archèc in dialetto locale. Questa operazione era fatta solo nel periodo invernale, per evitare il caldo, che avrebbe deteriorato il pesce, e anche per scongiurare l'attacco degli insetti, soprattutto delle mosche. A volte gli archec erano collocati sulle stesse barche dei pescatori. Le strutture di essiccazione oggi si sono evolute, sono più grandi e sono poste su appositi terrazzi ombreggiati. Il pesce viene inchiodato per la testa ai gancetti presenti sulle assicelle di legno che compongono le intelaiature, a file parallele.
Dopo l'essiccazione sono disposte in modo concentrico in contenitori di acciaio, oppure in legno, come era in passato, e sono pressate con un peso, o torchiate, per far uscire il grasso, che viene subito eliminato. Dopo questa operazione si ricoprono le sardine con olio di oliva. Si conservano per alcuni mesi, ma durano anche fino a due anni, avendo cura di cambiare l'olio dopo 9 o 10 mesi. Dopo qualche mese di maturazione le sardine diventano dorate e si possono mangiare dopo averle cotte, per pochi minuti, sulla brace ardente. Sono quindi condite con olio, prezzemolo e aglio e servite con polenta: il piatto più tradizionale del lago, dal sapore intenso e particolare. 
Stagionalità
Per la trasformazione si utilizzano solo quelle pescate e lasciate essiccare all'aria da dicembre a marzo .

SAGRE DELLA SARDINA 

SUL LAGO D'ISEO: 


SALE MARASINO (loc. Conche) San Giòan dè lé sardéne nel mese di giugno (24 giugno)
Chiesa di San Giovanni a Conche
La chiesa di S. Giovanni Battista, del '700, è a forma di croce greca con abside allungata. 
All'interno, sull'altare maggiore, è conservata una pala di Francesco Monti raffigurante la 
Madonna del Carmine con Bambino e Santi.


TAVERNOLA BERGAMASCA “Sagra della sardina” nel mese di luglio
Per la delizia dei palati di buongustai ed estimatori della cucina lacustre,la nota rassegna gastronomica, che riscuote ogni anno tanto successo di pubblico, anima le serate estive goderecce del Sebino. Allestita nella panoramica area verde sul lago dell’antica frazione tavernolese di Gallinarga e sostenuta da numerosi sponsor locali, la popolare manifestazione è promossa dalla Pro Loco “Tavernola 2003”. Solo a sentirla nominare fa’ venire l’acquolina in bocca. Ovvio che il piatto forte è la sardina, così chiamata per la sua forma affusolata e le sue squame argentate che ricordano la sarda di mare, anche se il suo vero nome è agone (Alosa Fallax Lacustris), pressoché sconosciuto ai più. Gli ottimi cuochi della Pro Loco, tutti volontari, la propongono sott’olio, leggermente abbrustolita sul fuoco e servita con fette di polenta fredda leggermente tostata. Qualche buongustaio l’accompagna con un trito di prezzemolo e un filo di aceto di vino rosso. Qualcun altro ha sperimentato con successo gli spaghetti con i filetti di sardina sott’olio. Sono i pescatori di Clusane i principali fornitori della sagra dove ogni anno si consumano quintali di sardine. Ma non si potranno gustare solo le sardine: tra i piatti stuzzicanti, le alborelle fritte, sempre molto richieste, e i delicati filetti di persico saltati con burro e salvia.Tra i primi, oltre agli immancabili ravioli fatti in casa, vengono proposte anche le farfalle condite con ragù di pesce di lago. Di domenica, in cui la cucina è aperta anche a mezzogiorno, si consigliano gli gnocchetti, sempre fatti in casa, conditi con sugo di gamberi di lago, mentre come antipasto aole (alborelle) in carpione, trota marinata e coregone. E, dulcis in fundo, una fetta di torta di amarene casereccia. È il dolce tavernolese per eccellenza: una crostata farcita con una densa salsa di amarene la cui inimitabile ricetta si tramanda da generazioni.
Per richiesta di informazioni e prenotazioni:
prolocotavernola2003@libero.it
A MARONE , sulla sponda bresciana, la “Sardinata” , dove il gustoso pesce è festeggiato, è organizzata ogni anno il primo fine settimana di luglio, dopo la chiusura del periodo della “pesca alla sarda” che va dal primo giugno al primo luglio, ovvero nei giorni in cui gli agoni effettuano la “frega”, ovvero si riproducono, avvicinandosi alle rive.
Giunta nel 2018 alla sua 28esima edizione, l’atmosfera è di quelle da lasciare incantati, dato che la festa si svolge nel parco degli ulivi di Villa Vismara, storico edificio che un tempo ospitava il Municipio del paese, affacciato sulle acque del lago d’Iseo e dotato di una spiaggia aperta al pubblico fino al tramonto. Si comincia alle ore 19, quando viene ufficialmente aperto lo stand gastronomico, curato dalle donne del paese. A fare da ospite d’onore sono, naturalmente. le sardine, rigorosamente pescate nel Sebino, che quest’anno ha offerto un ricco bottino. Ma ci sono anche le aole fritte e tanti altri piatti della tradizione bresciana e lacustre. Il tutto è condito dalla musica delle orchestre di liscio che si alternano per tutte e tre le sere della rassegna. Sabato l’apertura è prevista ancora una volta alle 19, mentre domenica le sardine comincino ad essere servite a partire dalle 12.




















A RIVA DI SOLTO
ULTIMO WEEK END DI GIUGNO

A SARNICO
ULTIMO WEEK END DI GIUGNO


martedì 22 maggio 2018

MONTICELLI BRUSATI 3 giugno 2018 Suggestioni dal Sebino



Prosegue la proficua collaborazione inaugurata lo scorso anno tra l’associazione Battito e il giovane fotografo Marco Paris. Dopo l’emozionante serata dedicata al suo Viaggio in Perù, Marco Paris torna a Monticelli Brusati domenica 3 giugno per presentare il suo libro fotografico dedicato al Lago d’Iseo (“Lago d’Iseo” ed. Emozioni Franciacorta 2016). Per l’occasione il Parco delle Querce, in via IV novembre, farà da cornice a una passeggiata immersiva e sensoriale in cui i visitatori potranno letteralmente toccare con mano le suggestioni create dagli splendidi scatti in mostra. Una quarantina di stampe infatti saranno allestite lungo tutto il percorso, inaugurato dall’autore in persona. La passeggiata sensoriale permetterà non solo di osservare gli scatti presenti ma anche di vivere a pieno l’esperienza del Sebino attraverso varie postazioni: tattile, olfattiva, uditiva e degustativa. Il Lago d’Iseo svelato in ogni sua forma attraverso la presentazione delle sue caratteristiche vegetali, dal terreno alle erbe, passando per la degustazione di prodotti tipici, e in sottofondo parole e suoni dedicati a questo gioiello locale.

Con questa iniziativa l’Associazione Battito ha deciso di valorizzare e dare visibilità all’incantevole Parco delle Querce, speciale location di Monticelli Brusati inaugurata nel 2014 e destinata a diventare fiore all’occhiello del paese.

Il percorso inizierà alle ore 15.30 ed è a ingresso gratuito.

Per informazioni battito.monticelli@gmail.com.
MARCO PARIS
Classe 1990, Marco Paris, originario di Tavernola Bergamasca, si avvicina alla fotografia nel 2012 e si interessa nello specifico di reportage di viaggio, concept e urbex (Urban Exploration). Dal 2015 è Vicepresidente del Circolo Fotografico Le Molere di Sarnico e nel 2016 viene selezionato come fotografo ufficiale per il libro "Lago d'Iseo" (2016) creato in collaborazione con Baffelli&Partners. Quella per i viaggi è la passione che più lo stimola: a soli 26 anni ha già toccato 25 stati del mondo tra Europa, Americhe e il sud dell’Asia. Ha quindi realizzato diversi reportage delle esperienze per lui più significative ed emozionanti.

lunedì 21 maggio 2018

Siglata nuova convenzione tra la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e il Gruppo Sommozzatori di Iseo.


E’ stata sottoscritta lo scorso 17 maggio 2018 una nuova convenzione tra la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e il Gruppo Sommozzatori di Iseo. 

Diversi i contenuti dell’accordo che prevedono di effettuare un’attività di monitoraggio dello stato di conservazione delle strutture lignee presenti lungo il percorso centrale che attraversa la lama; di effettuare un’attività di pulizia dai rifiuti presenti in acqua e sui fondali nella zona delle lamette (concordando i punti e i periodi migliori seguendo le specifiche indicazioni della Riserva al fine di evitare il disturbo della fauna); di collaborare con l’Ente per effettuare interventi di contenimento di specie alloctone con particolare riferimento al pesce siluro (Silurus glanis) e al gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) ed effettuare attività di monitoraggio dell’ittiofauna presente all’interno della Riserva con il coordinamento dell’ ittiologo incaricato dall’Ente. Saranno inoltre possibili collaborazioni per attività di educazione e sensibilizzazione ambientale relativamente agli ambienti acquatici sia con le scuole che nei confronti degli adulti. 

Così la Presidente Soncini “ Un accordo innovativo che prevede in primis attività per garantire la sicurezza dei visitatori della Riserva; in più la collaborazione con persone attente e impegnate in prima persona nella conservazione degli ambienti acquatici che nella riserva sono uno straordinario scrigno di vita. Non mancheranno quindi interventi concreti di pulizia dai rifiuti presenti in acqua, che possono diventare pericolose trappole per gli animali selvatici. Un utile servizio reso da volontari che si mettono gratuitamente a disposizione della Riserva e quindi della collettività”.