Paratico L`antica torre scrigno della storia «hi-tech», la quadrisfera

Paratico L`antica torre è diventata lo scrigno della storia «hi-tech»
Massimo Rossi
Il Giornale di Brescia 04/02/2009
Il recupero architettonico della torre Lantieri di Paratico rappresenta un`impresa di rara sensibilità nell`ambito della valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio.

Un intervento che non lascia spazio a compromessi o tentennamenti verso quell`insieme di valori storici, artistici e paesaggistici nei quali si identifica un`intera comunità. 
All'interno della torre è stato installato il "Progetto Quadrisfera" curato dal professor Paco Lanciano per la Mizar-divulgazione scientifica 
Ma che cosa è propriamente la Quadrisfera? L`avveniristico «marchingegno» è a dir poco una strabiliante commistione di tecnologia e arte. Il visitatore che si addentra nella dimensione 
della Quadrisfera viene letteralmente catturato - quasi risucchiato - in un mondo parallelo, in una profondità senza più né spazio né tempo, senza punti di riferimento. Tutto è immagine, emozione, colore e musica e l`avventore, inebriato da questo nuovo «barocco» tecnologico rimane letteralmente senza fiato. 
L`esperienza della Quadrisfera, verso il futuro recita, tuttavia, una funzione fondamentale nell`economia del recuperato monumento cittadino: è la culla del passato e della storia paraticese 
proposta secondo una chiave di lettura decisamente futuristica. 
In tal senso l`idea di racchiudere in una struttura medievale la storia di Paratico attraverso l`ausilio della High-tec rivela non solo la volontà di recuperare le origini e le radici di una comunità, ma significa anche la volontà di legare e stringere quel passato alla dimensione del presente con uno sguardo al domani. Come dire, insomma, che siamo oggi quello che eravamo ieri. 
La storia in versione techno Le immagini della storia di Paratico sono tratte dai materiali del regista paraticele Alan Poloni. L`importante investimento culturale non è, tuttavia, fine a se stesso: l`intendimento di fondo è propriamente quello di rendere questo monumento storico-tecnologico un «volano» per un turismo culturale che possa rilanciare sempre di più Paratico con la sua splendida cornice lacustre. La torre Lantieri può, a ragione, divenire centro e partenza di una multiforme proposta di percorsi storico-artistici o paesaggistici. Può, ancora, essere veicolo di promozione sociale ed economica del territorio laddove, per l`appunto, la Quadrisfera venga opportunamente sfruttata anche in senso pubblicistico e di immagine. In Italia vi sono altre tre quadrisfere (una delle quali si trova al Cnr di Roma): il particolare non è secondario, poiché testimonia la singolarità del progetto e l`impegno di realizzazione da parte dell`amministrazione comunale. 
La torre Lantieri, dopo un accurato e mirabile intervento di restauro, è pronta a divenire perfetta attrattiva per scuole e associazioni, nonché per turisti e curiosi che nella quadrisfera potranno, per un attimo, immaginare di essere a bordo della macchina del tempo del «Doctor Who». 
La torre, risalente al 1397, conserva oggi tutte le caratteristiche dell'architettura originaria. Quando fu costruita, elevata su uno sperone roccioso per rafforzarne le capacità difensive, venne altresì circondata da altre abitazioni e da un muro di cinta oggi non più esistenti. Progettista e costruttore fu Giacomo Lanfranchino. La parte alta della torre ha subito un lieve intervento di adeguamento a colombaia nel XV secolo. Furono chiuse le grandi aperture nel sottotetto e create nuove pareti con colombaie sui lati meridionale e orientale.
Realizzata in arenaria locale, la torre è ingentilita da alcune piccole finestre centinate. La pianta è rettangolare e si sviluppa in verticale su quattro piani. L'ingresso principale, situato al piano terra della facciata nord, è costituito da un portale con arco a tutto sesto sovrastato dallo stemma della famiglia Lantieri (un secondo scudo semplificato è posto anche sulla finestra del terzo piano). Lo stesso piano terra, in epoca medievale, fungeva da deposito, e forse anche da cantina. La luce vi entrava dall'unica monofora ricavata sul lato sud. Sono di recente apertura invece, le monofore poste sui lati a sud e ad ovest. L'accesso al piano superiore è consentito da una botola o, in alternativa, da una scala in legno esterna. Tutte le finestre della torre conservano la struttura primaria con arco a pieno centro, con ghiera e stipiti in pietra.