Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Christo. Non esiste nessuno che non abbia visto almeno in foto gli impacchettamenti di monumenti del 79enne artista bulgaro-americano. Se pensate che ormai Christo sia fuori dal giro, vi sbagliate. L’artista sta infatti progettando una passerella che per circa due settimane, nell’estate del 2016, unirà Montisola a Sulzano, sul lago d’Iseo. Ovviamente il suo progetto sarà firmato ancora Christo – Jean Claude, in omaggio al lungo sodalizio artistico con la moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon, scomparsa cinque anni fa. Nonostante l’opera fosse stata ideata già l’anno scorso, solo ora è arrivata da un’impresa privata la richiesta formale per l’installazione anche se il progetto deve essere ancora approvato ufficialmente. Dovrebbe essere un ponte componibile, galleggiante, ovviamente ricoperto da teli con toni bianchi, arancio e rosa, che unirà l’Isola alla terraferma. Un’impresa colossale che suscita qualche perplessità, nonostante le spese economiche sarebbero coperte interamente dall’artista, che da sempre autofinanzia i propri interventi.
Sarnico, nella sede dell’Autorità di bacino del lago d’Iseo, Endine e Moro, è ufficialmente approdata la richiesta formale: una società privata ha chiesto l’autorizzazione per installare una delle opere di «Land art» del celeberrimo pseudonimo sotto cui si «celano» i coniugi Christo Vladimirov Yavachev, nato in Bulgaria, e la compagna di una vita Jeanne-Claude Denat de Guillebon, morta nel 2009 a New York.
Un’idea della grande opera d’arte moderna da «posare» sul lago il geniale artista 79enne se la sarebbe fatta già l’estate scorsa, sbarcando sull’isola in compagnia di amici. Il «ponte» che per 15 giorni nell’estate del 2016 collegherà la terraferma di Sulzano a Montisola è - anche - uno straordinario veicolo promozionale per il lago.
Se ne parla ormai da diversi mesi, da quando il notissimo artista Christo era stato visto sul Sebino la scorsa estate un arrivo di Christo sul Sebino nel 2016 annuncia, per il lago d’Iseo, un evento colossale a livello mondiale e certamente unico. A Sarnico, nella sede dell’Autorità di bacino del lago d’Iseo, Endine e Moro, è ufficialmente approdata la richiesta formale: una società
privata ha chiesto l’autorizzazione per installare una delle opere di «Land art» del celeberrimo pseudonimo sotto cui si «celano» i coniugi Christo Vladimirov Yavachev,79 anni, nato in Bulgaria, e della sua compagna di una vita Jeanne-Claude Denat de Guillebon, morta nel 2009 a New York. Per il Sebino Christo, com’è universalmente celebre, sta progettando un ponte provvisorio che collegherà la sponda bresciana del lago con Montisola.
Un’idea della grande opera d’arte moderna da «posare» sul lago che sarebbe nata l’estate scorsa, sbarcando sull’isola in compagnia di alcuni amici. Bocche cucitissime sul bozzetto anche se da mesi compaiono fantasiosi disegni anche se la richiesta ufficiale sarebbe stata accompagnata da un disegno preliminare. Ora l’iter delle autorizzazioni è solo all’inizio, sperando che l’entusiasmo sia tanto forte da abbattere tutti gli innumerevoli ostacoli che qualche coglione di burocrate sicuramente mettà in campo. Christo avrebbe già sondato il Sebino insieme a collaboratori e critici d’arte per arrivare a ideare questo ponte, sognante come tutte le sue installazioni, su cui a piedi si potrebbe passeggiare per raggiungere Montisola dalla terraferma: un tratto di poco meno di un chilometro tra la zona dell’imbarcadero di Sulzano, da dove partono i traghetti, e Peschiera Maraglio, dove approdano. La passerella, larga una decina di metri, abbraccerebbe poi Montisola percorrendola a riva di lago fino a Sensole, il paese che sta a sud rispetto a Peschiera Maraglio e che «guarda» Tavernola, verso la frazione Gallinarga. Infine, il ponte «salperebbe» con un altro braccio fino a scendere sull’isola di San Paolo, di proprietà della famiglia Beretta che potrebbe anche essere uno dei grandi sponsor dell’operazione. Per i notevoli costi per realizzare l’opera Christo finanzia le sue stesse opere grazie, anche, alla vendita molto ricercata dei suoi bozzetti.
Tutta la struttura, lo «scheletro» dell’opera, dovrebbe essere poi avvolta nei celebri teli con cui Christo ha già abbracciato alcuni tra i più celebri monumenti del pianeta. Quest’opera colossale, effimera come tutte quelle di Christo, scomparirebbe dopo 15 giorni. Per dovere storico va ricordato che già negli anni ’80 l’ingegnere Giuliano Bersini, di Sulzano, propose una opera simile, come sempre accade con coloro che sono precursori il suo progetto venne relegato tra i sogni improponibili: ora Christo potrebbe davvero realizzare anche se per soli pochi giorni, il sogno del nostro ingegnere sognatore.