“Di Vigna in Vignetta”, la manifestazione primaverile “di donne, vino e humor” che le Donne del Vino del Piemonte si sono regalate per i loro 25 anni di sodalizio, ha avuto un partecipato epilogo estivo, al Castello di Costigliole d’Asti, con la confessione laica tra Pia Donata Berlucchi e Marilena Barbera.
Donne forti, volitive, intense: le due grandi signore del vino italiano, portavoce rispettivamente delle bollicine di Franciacorta e dei vini di Sicilia, si sono confrontate, intervistate dal giornalista Sergio Miravalle, raccontando la loro infanzia, i progetti che avevano da giovanissime, i loro pensieri sul mondo del vino.
Così, quasi per caso, si sono scoperte molte analogie tra donne all’apparenza diversissime. Entrambe, ad esempio, erano figlie di ingegneri e tutte e due, per ragioni differenti, sono arrivate a occuparsi delle aziende di famiglia in prima persona. Storie di sogni che si sono realizzati, anche se in modi inaspettati: Pia Donata Berlucchi, che da grande voleva fare il medico e un medico lo ha sposato; Marilena Barbera, che aveva studiato diritto internazionale con l’idea di diventare ambasciatrice, e in fondo ambasciatrice lo è diventata, ma del vino italiano all’estero. La pensano anche allo stesso modo: “Donne del vino sì, ma il valore delle persone non ha sesso”.
L’intervista doppia ha poi messo in luce gusti e aspetti peculiari del carattere delle due donne. Pia Donata Berlucchi ama di sé la sincerità e non ama il fatto di essere, a volte, troppo chiacchierona; Marilena Barbera invece ama la propria esuberanza e non fa pace con la propria testardaggine. Pia Donata Berlucchi in un uomo apprezza la bontà d’animo e in una donna la semplicità mentre Marilena Barbera preferisce rispettivamente l’ironia in un uomo e la combattività in una donna. Per diventare amici di Pia Donata Berlucchi bisogna dimostrarsi trasparenti, a Marilena Barbera invece bisogna mostrare la propria generosità.
Il momento di massima felicità? Per la Berlucchi fu quando le bollicine di Franciacorta scalzarono Moët & Chandon dalla prima classe Alitalia mentre per la Barbera fu quando uscì il suo rosé, La bambina.
Chiude con successo la mostra “Di vigna in vignetta”, esposizione allestita all’interno del Castello di Costigliole che racconta in 100 tavole di famosi pittori e illustratori l’intreccio inesauribile tra vino e humor. I quadri di Jacovitti, Cavandoli, Guarene, Clericetti, Grott, Pongiglione – provenienti dalla collezione privata del giornalista Vincenzo Buonassisi e oggi di proprietà delle Donne del Vino del Piemonte – ha avuto oltre2000 visitatori negli otto fine settimana della sua apertura.
La mostra sarà riproposta all’Enofila di Asti a settembre in occasione della Douja d’Or, dal 12 al 21 settembre.