venerdì 6 marzo 2015

GUSSAGO : abitare in una casa di paglia e argilla



È in fase di realizzazione a Gussago, frazione Sale, una casa monofamiliare su tre piani, di cui uno interrato, con una superficie complessiva di circa di 180 metri quadrati, costruita con le balle di paglia. L'edificio è il primo nel suo genere a Brescia e dintorni, mentre lontano dal capoluogo, concepiti con la stessa filosofia, ce ne sono un paio in Valle Camonica e un altro sul Garda. 





Dal punto di vista della ecosostenibilità è il massimo: non c'è scarto, il materiale utilizzato è a chilometro zero, non viene usato nessun additivo chimico e alla fine del ciclo vita della casa la paglia può essere sfruttata come fertilizzante. Dubbi sulla longevità? Li sgombra l'ottima fama della «Maison Feuillette», creata nel '21 in Francia, la quale gode ancora, a distanza di poco meno di un secolo, di ottima salute. 




La struttura dell'edificio, commissionato dalla famiglia Fanelli, proprietaria dell'omonima azienda agricola biologica, presenta fondamenta in forma di guscio in calcestruzzo che isolano la parte interrata, una struttura portante in legno e una muratura perimetrale in paglia, rivestita da un intonaco naturale in argilla, ricavato dal materiale di scavo. 


«Con queste caratteristiche ne abbiamo già concepite o costruite una sessantina in tutta Italia», racconta Carlo Micheletti, titolare dell'omonimo studio bresciano d'ingegneria, nonché progettista e direttore dei lavori. «La domanda è in forte crescita - aggiunge - molti Comuni si rivolgono a noi per realizzare edifici pubblici, in questo momento stiamo stringendo un accordo per una scuola materna a Milano». Francesco Verzura, ingegnere che collabora con Micheletti, pone l'accento sui vantaggi, effettivamente molti rispetto alla tipologia architettonica tradizionale: «I costi finali, chiavi in mano, sono inferiori del 20% a parità di prestazioni, una percentuale data anche dalla maggior velocità nell'edificazione e dalla conseguente riduzione degli oneri di cantiere». 


INSISTE POI su un concetto: «La paglia è un materiale molto più isolante rispetto al mattone e il consumo richiesto per il riscaldamento e il raffreddamento è davvero bassissimo, tanto è vero che la casa, anche se dotata di impiantistica non particolarmente complessa, avrà una classificazione energetica di tipo A+». Tanto per sgomberare il campo dalle inevitabili perplessità dei profani, Micheletti ricorda come il fuoco non costituisca un particolare pericolo e tranquillizza sulle possibili conseguenze di un terremoto, dal momento che «la struttura in legno è estremamente elastica». L'impresario edile a cui sono stati affidati i lavori, Fabio Ribola, ha seguito numerosi corsi di formazione sulla bioedilizia in generale e su questa specifica tecnica edilizia: «Occorre, per addentrarsi in un nuovo ambito, spogliarsi dei vecchi concetti e rimodulare le proprie conoscenze, è necessario cambiare un po' la propria testa». 


Sul piano del apporto energetico necessario si raggiunge, come già accennato, l'eccellenza. Lo conferma Alberto Capretti, l'ingegnere che cura la parte impiantistica del progetto: «Le pareti isolano sei volte oltre il limite stabilito per legge, si consuma poco e vengono sfruttati anche gli apporti solari gratuiti, garantiti dalle ampie vetrate». Con un'unica macchina a ventilazione meccanica, alimentata elettricamente da un impianto fotovoltaico, si ottiene il caldo sufficiente per l'inverno, un fresco gradevole per la stagione estiva e la produzione di acqua calda sanitaria (viene recuperata anche la piovana) in quantità tarata sull'uso delle quattro persone che abiteranno l'immobile. I fortunati proprietari, che prenderanno possesso della casa ad inizio estate, si sono anche avvalsi della consulenza di un'esperta di Feng Shui, l'arte taoista che prende in considerazione il vivere in armonia con la natura. 




Mauro Zappa


Fonte: Brescia Oggi