mercoledì 28 giugno 2017

Antiche Tradizioni: 28- 29 giugno La barca di San Pietro

Nella notte tra il 28 e 29 giugno una tradizione legata all'apostolo vuole che un uovo diventi un oracolo. Un po’ in tutta l’area alpino-padana la notte della vigilia del giorno di SS. Pietro e Paolo, più particolarmente nelle realtà rurali, è antica usanza farla realizzare ai bambini.. 

Consiste nell’usanza di porre un contenitore di vetro riempito d’acqua su un prato e nel far colare nell’acqua un albume d’uovo. In alcune tradizioni, il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all’aria aperta, per assorbire la rugiada.

LE VELE DI UNA NAVE

Il mattino seguente si dovrebbero trovare nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave. Secondo il folklore popolare, sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all’albume la giusta conformazione.



COME UN ORACOLO

L’usanza della barca di San Pietro aveva lo scopo di «decifrare» il futuro, soprattutto meteorologico, semplicemente impiegando un vaso pieno d’acqua e un uovo. Dalla forma della barca e il numero di vele e di alberi si sperava di indovinare se le condizioni atmosferiche sarebbero state favorevoli ai raccolti o se i componenti della famiglia sarebbero stati in salute 
LE “QUATTRO” TRADIZIONI

Secondo tradizione questa forma assunta dalla chiara dell’uovo è la barca di San Pietro, che alla vigilia della festa ha voluto mostrare la sua vicinanza ai suoi fedeli.

In altri paesi si narra invece che sia la barca dell’apostolo Pietro, pescatore e traghettatore di anime, usata per diffondere nel mondo la fede di Cristo.

In altri ancora si tramanda la storia che questa barca sia quella che Pietro ha usato per scendere all’ inferno e liberare la madre e accompagnarla in cielo 
Questa tradizione propiziatoria consiste nel riempire un recipiente o un bottiglione, con una capienza minima o superiore ad un litro, di acqua. A questo punto si deve riversare al suo interno la “chiara” di un uovo fresco (mi raccomando solo l’albume, non il tuorlo!), e porre il tutto all’aria aperta per tutta la notte, per far sì che la rugiada notturna ne accompagni la composizione. 

Il giorno dopo, di buon ora, sempre che la nottata sia stata serena, come per incanto, l’uovo avrà assunto una forma allungata che ricorderà la forma di un’imbarcazione e c’è chi afferma di vedervi anche la sagoma dell’apostolo intento a pescare.

Questa antica tradizione che proviene da lontano racchiude in sé un’ambivalenza simbolica: quella sacra e quella profana. La valenza sacra è rappresentata sicuramente dalla forma della barca che rappresenta l’apostolo che in origine era un semplice pescatore. Mentre la valenza profana consiste nell’interpretazione divinatoria del simbolo.

Secondo la tradizione le chiavi di interpretazione sono le seguenti:

Se la conformazione dell’imbarcazione è nitida ed affusolata ed è ben visibile l’albero e la vela sarebbe segno di buon auspicio. Oltre a ciò essa aiuterebbe gli agricoltori nell’ interpretazione meteorologica a venire, o meglio, sempre se la forma è nitida si prevede tempo sereno ed asciutto, mentre se la forma è dilatata si prevede l’arrivo della pioggia. 

Sicuramente l’origine di questo rito propiziatorio va ricondotto alle festività del Solstizio d’Estate, data importante per le popolazioni di origine celtica e i cicli agricoli.

Si racconta che ciò accade solo in questa notte magica... ma se non ci credete potete provarci!.

Nel bergamasco si legge in maniera un po’ diversa l’oracolo dell’albume, se esso forma una barca con vela la sposa avrà un figlio e la zitella troverà marito.

L’ORIGINE DEL FENOMENO

Ma perché si forma questa barca di San Pietro la notte del 29 giugno? In realtà si formerebbe anche il giorno prima o il giorno dopo, perché le condizioni per cui questo fenomeno accada sono simili nei giorni intorno a quella data, sole caldo di giorno e temperature ancora fresche e umide di notte.

LA RESISTENZA DELL’ALBUME

Siccome la densità della chiara dell’uovo è di poco superiore a quella dell’acqua, essa tende ad affondare e rimanere sul fondo; l’acqua fredda raffredda il contenitore che a contatto con la superficie calda dal sole della terra o del davanzale della finestra subirà un trasferimento di calore formando dei moti convettivi, cioè l’acqua riscaldata dalla terra tenderà ad andare verso l’alto, il problema avviene quando incontra la resistenza della chiara dell’uovo che tenderà a trascinare con se e quindi a formare la famosa barchetta.

Quindi è facile intuire come più la giornata abbia scaldato la terra più la barchetta assumerà una forma più complessa
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