martedì 23 dicembre 2014

Nella chiesetta romanica di SAN GLISENTE A BERZO si rinnova la magia del solstizio

Caro Enzo
stamattina alle 8,12 con gruppo del Cai di Esine abbiamo osservato con successo il solstizio d'inverno nella cripta romanica di San Glisente.
Ti allego le foto.
Un abbraccio
Gaudenzio


Non c’è più dubbio. La chiesetta romanica posta in vetta al monte San Glisente di Berzo Inferiore è orientata secondo lo spazio ed i ritmi naturali del cosmo. Nel giorno del solstizio d’inverno un raggio di luce ha trafitto la piccola finestra posta sopra l’altare illuminando la volta della cripta. Una magia che si ripete da secoli ogni 21 dicembre. A fotografarla per la prima volta sono stati i Lupi di San Gliesente guidati dallo studioso Gaudenzio Ragazzi. Il gruppo di volontari (302 iscritti, presidente Edoardo Marioli) si dedica da anni alla manutenzione dei sentieri della Valgrigna e gestisce i bivacchi Baita del Giaol, Marino Bassi in Val di Frà, e il Lupi di San Glisente al Fop de Casì, ma da alcuni anni ha avviato un percorso di ricerca storicoculturale sul monte in cui nel 796 morì l’eremita, il frate Umiliato Glisente. Diciannove volontari esinesi guidati dal vicepresidente Devis Mazzoli, da Gian Mario Stofler e dallo studioso Gaudenzio Ragazzi sono partiti dal centro di Esine alle 5 di mattina; hanno raggiunto a bordo di un fuoristrada la località Vacaret; quindi a piedi si sono recati fino alla sommità del monte, ed hanno atteso il sorgere del sole. «Il cielo era terso ed abbiamo potuto godere dell’incomparabile scorcio delle Alpi, fino al Monte Bianco - confida Gian Mario Stofler-. Ma la sorpresa è arrivata al sorgere del sole, quando la grotta si è illuminata di luce abbagliante. È stato uno spettacolo emozionante». L’obiettivo della spedizione era verificare la tesi secondo la quale gli spazi del piccolo tempio fossero direttamente collegati- gli astronomi direbbero orientati - secondo lo spazio e dai ritmi naturali del cosmo. « Abbiamo appurato spiega Gaudenzio Ragazzi che la posizione delle due monofore, quella della finestra alle spalle dell’altare e l’orientamento delle quattro colonne non segue canoni o regole meramente estetici, ma una geometria precisa, per mezzo della quale l’uomo, consapevole o meno, viene messo in condizione di incontrare materialmente l’infinito, l’assoluto ,Dio. La conferma è arrivata al sorgere del Sole, nel giorno del solstizio d’inverno». «Questo conferma ulteriormente la nostra teoria conclude lo studioso Gaudenzio Ragazzi-:il principio che ha guidato la costruzione della cripta e dell’edificio superiore era quello di edificare un luogo sacro in armonia con l’universo, cioè orientato secondo il cielo». Ora si procederà a verificare l’orientamento ed il collegamento esistente con altri due templi camuni: le chiese di San Fermo a Borno , e Santa Cristina a Lozio. 
(GdB 23.12.14)