lunedì 3 giugno 2019

Paola Pezzo alla Pink Bike di Franciacorta

Paola Pezzo, due ori olimpici,  alla Pink Bike di Franciacorta 


La quarta edizione della pedalata amatoriale femminile «Pink bike Franciacorta» è partita con 106 cicliste di tutte le età e giunte da ogni dove, dal piazzale del Chrissy Cafè di Adro, con una testimonial unica: Paola Pezzo, 50 anni, campionessa mondiale di cross country ’93 in Francia e nel ’97 in Svizzera, oro olimpico nel 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney. DOMINATRICE per anni della mountain rosa, la biker veronese, che abita sul Garda con il marito bresciano Paolo Rosola e i 2 figli, non ha perso la passione: «Faccio un paio d’ore la settimana in bici - dice Paola Pezzo -. Non potevo mancare a questo appuntamento». Insegnante del liceo scientifico sportivo della scuola Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone, è stata una testimonial unica. Con il sorriso si è piegata alla moda dei selfie. Racconta la biker, che a Valeggio sul Mincio gestisce una scuola federale di ciclismo per bambini dai 2 ai 12 anni: «Sono innamorata di questo sport, da quando ho iniziato a pedalare per divertirmi. La bici mi ha dato tanto: quando è stato necessario le ho dedicato il tempo richiesto. Purtroppo oggi tanti dimenticano che lo sport, qualsiasi sport, deve essere un divertimento che fa crescere la passione e che permette di raggiungere risultati di rilievo: ragazze e ragazzi che potrebbero avere un futuro rinunciano perché lo sport diventa troppo presto un lavoro con pressioni di chi pretende risultati subito. Occorre che la passione non inquini il divertimento. Il risultato subito, l’esasperazione di chi crede di avere un campione in casa sono le premesse di un fallimento». PAOLA PEZZO è di casa nel Bresciano: «Conosco la Franciacorta: con Paolo vengo spesso a Gussago dove abitano i suoi parenti. Questo circuito era carino, anche se sono stati modificati alcuni tratti inzuppati d’acqua per la pioggia dei giorni scorsi». Ha promesso che tornerà? «Non conoscevo Pink bike - ammette -. Me lo ha fatto conoscere Silvio, il mio speaker: ho accettato volentieri perché unisce lo sport al sostegno di iniziative per donne in difficoltà». Graziata dal tempo la corsa di Adro ha attraversato paesaggi e vigneti nei 22 chilometri. Paolo Pezzo ha sostenuto tutte lasciandosi superare nella salita finale fino alla fontana del piazzale della Cantina Ferghettina di Adro. Roberta Turelli, con le bariste del Chrissy che hanno ideato la corsa, e Nini Ferrari, presidente di Esa che destinerà il ricavato all’oncologia di Chiari, hanno ringraziato con un brindisi l’olimpionica Pezzo. Che promette: «Ci srò anche nel 2020»

(fonte Brescia Oggi)