LA PANETTERIA ZATTI DI TAVERNOLA BERGAMASCA HA FESTEGGIATO 170 ANNI DI "ATTIVITA' STORICA"
La storia di questa Panetteria tavernolese riserva sorprese circa il periodo dell’inizio dell’attività, man mano che si trovano e si studiano documenti.
Proprio recentemente si è venuti in possesso di un documento importante, giacente nell’Archivio storico della CCIAA di Bergamo c/o Archivio di Stato Bergamo: N. iscrizione 2048 in data 11/12/1849 di Zatti Giuseppe fu Alessandro per l’attività di Fabbricazione di prodotti di panetteria e Commercio al dettaglio di pane. Nelle NOTE viene riportata come data di inizio dell’attività: “da diversi anni”. Da ciò si presume che la data del 1849 sia solo quella burocratica di iscrizione alla CCIAA di Bergamo, ma che in pratica il vero inizio di questa attività famigliare di “Prestino” sia databile molto prima.
Un’altra fonte interessante è l’archivio storico dell’ente Pio Istituto Cacciamatta di Tavernola, ora Fondazione Buonomo Cacciamatta 1836 – ONLUS, studiato dalla tavernolese dott.ssa Simona Bettoni per la sua tesi alla facoltà di Economia e Commercio di Brescia nel 2004; si è rivelato una fonte molto importante per la conoscenza dell’economia tavernolese dal 1854 in poi poiché conserva in modo ordinato mandati di pagamento, elenchi e ricevute per prestazioni e per acquisti. Da questi documenti inoltre si possono desumere i luoghi e le modalità delle spese, il linguaggio, i pesi, le misure, i valori e anche i locali utilizzati, oltre alla tipologia delle varie merci acquistate. Le indicazioni relative agli acquisti fatti in Tavernola nei vari anni, rilevano anche l’evolversi nel tempo di alcuni negozi.
Fin dall’apertura nel 1854 il Pio ricovero si riforniva di pane dall’unico “prestinaio” di Tavernola, Giuseppe Zatti fu Alessandro. A lui si dava la farina che veniva restituita “in pane e paste” al prezzo della sola manodopera. Questa modalità fu mantenuta per moltissimi anni avendo il Pio ricovero disponibilità di frumento coltivato nei suoi terreni della Franciacorta. A Giuseppe Zatti seguirono i discendenti Alessandro, Antonio (è rimasta famosa la sua pubblicità pubblicata sulla Guida del Lago d’Iseo del Dott. Bernardo Sina nel 1896 per le “ciambelle del papa” ottenute con un procedimento abbastanza elaborato e del quale non c’è, purtroppo, traccia scritta degli ingredienti), Alessandro (14 febbraio 1903 - 17 febbraio 1986) con la moglie Catina Sorosina (5 maggio 1920 - 17 ottobre 1996) e Cornelio (31 gennaio 1947) con la moglie Rosa Martinelli, che ora si avvalgono dell’aiuto della figlia Francesca con il marito Eugenio. Ognuno di questi titolari ha saputo dare un’impronta personale e creativa alla produzione dei prodotti del forno.
Un ruolo importante l’hanno avuto anche le mogli impegnate non solo ad assicurare la discendenza, ma ad operare anche nel negozio fin dalle prime luci dell’alba, lasciando di sé un ricordo di donne capaci di creare un particolare contatto umano con i clienti e divenendo, a volte, il simbolo del pane, come è avvenuto, ad esempio, per la mamma di Cornelio, denominata “Catina del pà”.
Dopo il pane e pasta fu la volta delle preparazioni dolci come la sfongada, un pane dolce dalla lunga lavorazione imparentata con la spongada della vicina Val Camonica, un tempo si trattava di dolci particolari, preparati soprattutto in occasione della Pasqua.
Mentre nei primi del '900 fa la sua comparsa la Turta dè Marene preparata con pasta frolla e amarene cotte, ma nulla a che vedere con marmellate o confetture, poiché tradizionalmente si preparavano riponendo le amarene stesse, denocciolate, in barattoli di vetro e lasciandole cuocere al sole.
Se volete assaggiare queste specialità non dovete fare altro che una bella gita a Tavernola Bergamasca! ne vale la pena!
(credits Prof. Pietro Bettoni)
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