martedì 13 marzo 2018

PROVAGLIO D'ISEO - VILLA SAN GIUSEPPE, GIÀ FERRANTE FENAROLI


via nob. O. Fenaroli 1 
Provaglio d'Iseo-Fantecolo BS

 La Villa Ferrante Fenaroli, oggi denominata Villa San Giuseppe, fu fatta erigere agli inizi del 1900 accanto a vecchi edifici uniformandone lo stile. Nel 1951 per volere della famiglia Fenaroli, la villa venne lasciata in eredità alle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth. La villa, in stupenda posizione panoramica, sulla costa delle ultime propaggini della morena di Fantecolo, si affaccia sulla pianura che spazia per largo tratto fino alla città di Brescia. È circondata da un secolare giardino tra cui si notano rare essenze arboree.
È un’imponente villa di gusto rinascimentale con architettura caratterizzata da un’interessante articolazione di volumi smussati, da terrazze, balaustre, timpani e da decorazioni di gusto eclettico come le fasce orizzontali a graffito disposte sulle pareti della dimora. Il recente restauro di tipo conservativo ha permesso il consolidamento e la sigillatura degli intonaci e delle decorazioni. L’esame dei quattro prospetti evidenzia che la villa è frutto di un progetto unitario, senza ripensamenti formali; alcune modifiche più tarde hanno interessato esclusivamente la copertura mantenendo ai prospetti una generale armonia, presente anche nei corpi funzionali in aggetto. La villa si compone di due piani formalmente simili, di un’altana e di un seminterrato, più semplici e privi di decorazione in rilievo. I prospetti sono uniformemente rivestiti da corsi regolari in finto bugnato, ripartiti da marcapiani modanati e interrotti da grandi aperture chiuse in basso da balconcini con parapetti a balaustri ciechi. Solo nella zoccolatura a piano terra i corsi del bugnato hanno dimensioni leggermente maggiori e nella parte prominente del prospetto est sulla grande terrazza, a contorno delle aperture centrali, è presente del finto bugnato con finitura “rustica”. I contorni delle aperture sono più ricchi e articolati al piano superiore, con archi a tutto sesto protetti da timpani in forte aggetto.
La cornice di gronda ed i piani dei finti balconi sono sorretti da eleganti mensole, ornate da volute e foglie d’acanto. L’apparato ornamentale mantiene la stessa ricchezza e qualità esecutiva in entrambe i registri delle quattro facciate. Dal punto di vista della tecnica realizzativa, tutti gli elementi ornamentali sono in cemento decorativo o “pietra artificiale”, tecnica molto diffusa tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del secolo successivo. Gli elementi ornamentali sono ottenuti a stampo con impasti di polvere di marmo e cementi bianchi e grigi, da calchi di prototipi modulari e ripetitivi: lo strato superficiale è composto dagli impasti imitativi della pietra. 
L’interno è stato adattato alle esigenze della nuova destinazione, ma conserva sostanzialmente l’aspetto originario, negli ampi volumi e nella disposizione degli ambienti, nei pavimenti e nei soffitti decorati con piacevoli affreschi della prima metà del Novecento, nell’armonioso scalone che sale al primo piano.
Fa parte del complesso anche una serie di edifici antecedenti alla villa, che in origine erano a destinazione rustica, in quanto abitazioni di contadini e locali adibiti a stalla o fienile o deposito di attrezzi. Sono stati schermati dietro un muro, così da separarli dalla villa e da costituire con il loro aspetto seicentesco uno sfondo imponente e suggestivo. 
Maria Luisa Lazzari