Sono
in molti a chiedersi come viva la Franciacorta l’approssimarsi
dell’Expo 2015. Cerchiamo di capirlo intervistando il presidente di
“Terra della Franciacorta”, Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno
Franciacorta. L’organismo unisce diciotto Comuni (tra cui Gussago) e
conta sul supporto del Consorzio per la tutela del Franciacorta, di
Camera di commercio, Cog e me e Fondazione Cogeme.
«L’Expo-
esordisce Vivenzi- rappresenta una grande sollecitazione alla
progettazione internazionale, nell’ottica della valorizzazione
dell’identità e promozione della elevata qualità della vita dei nostri
territori». Progetti concreti, presidente, ve ne sono? «Da settembre –
risponde – opererà il Laboratorio Territoriale Terra della Franciacorta,
luogo d’incontro tra pubblico e privato per sviluppare i progetti per
Expo 2015: un banco di prova per il futuro del nostro territorio che
punta all’economia della cultura». Senza dubbio il pregiato territorio
franciacortino ha buone carte da giocare. I temi previsti dall’Expo per
sviluppare progetti collaterali alla grande manifestazione riguardano:
beni culturali; luoghi della produzione agro-alimentare; innovazione del
prodotto alimentare; luoghi della ristorazione; sistema dei parchi e
delle aree protette regionali; infrastrutture e attrezzature per la
“mobilità dolce”; promozione della conoscenza del territorio lombardo.
«Sono tutti temi – specifica Vivenzi – che il Piano delle strategie da
noi messo a punto ha segnalato, studiato, elaborato e tradotto in
sistemi integrati, progetti complessi, accordi di programma e
convenzioni con soggetti privati e pubblici».
Il presidente di
Terra della Franciacorta è convinto che con un prodotto locale come il
Franciacorta Docg, un paesaggio culturale e un patrimonio di beni
artistici e architettonici tra i più ricchi della regione, non sia
difficile coniugare la vocazione turistica dei luoghi con lo strategico
appuntamento dell’Expo. Da Franciacorta brand del vino, a «Franciacorta
Territorio che sorride, questo – secondo l’intervistato – è l’enorme
passo avanti compiuto dai Comuni locali, che risulterà utile anche sul
versante Expo. «Siamo passati da una realtà – aggiunge Vivenzi – che ha
visto per decenni un gruppo d’imprenditori illuminati investire sul nome
Franciacorta per declinare un vino conosciuto in tutto il mondo, a una
realtà nella quale, grazie all’accordo tra Comuni è stato possibile
creare la “Franciacorta dei sindaci”. Un territorio unito e fortemente
identitario che ambisce a diventare il terzo sistema internazionale del
turismo lombardo, dopo Milano e il Lago di Garda.
Adriano Baffelli
Adriano Baffelli
Fonte: Giornale di Brescia