domenica 6 ottobre 2013

TIMOLINE DI CORTE FRANCA : un retificio a conduzione familiare ha inventato la rete antimedusa: sarà fornitore ufficiale del Progetto Europeo MED-JELLYRISK

La rete di sbarramento anti meduse ha ottenuto il brevetto internazionale ed il brevetto europeo e  sono un’invenzione del Retificio Ribola Giovanni snc , un'azienda familiare di Timoline di Corte Franca, che ha studiato una soluzione per tutti gli inconvenienti derivanti dalle meduse e dalle alghe, gravi fastidi che compromettono la pesca, il turismo e sopratutto la salute delle persone. Le reti «a prova di meduse»  saranno per prime sperimentate in Italia, in Sicilia, grazie al progetto europeo Medjellyrisk. Saranno installate poi in Spagna, Malta e Tunisia, creando delle zone protette per i bagnanti.
Uno strumento che tutela l’uomo e le sue attività e lo mette al riparo anche da aggressioni che possono rivelarsi pericolose ed alle volte fatali.
Sono fornitori ufficiali del Progetto Europeo MED-JELLYRISK

Meduse: ora esistono in via sperimentale le reti anti-meduse.In queste reti anti meduse la parte emersa è costituita da una rete micromailles/tessuto fitto di colore blu o verde scuro che avviluppa galleggianti di forma cilindrica del diametro di 20 cm.
La barriera anche in situazioni di moti ondosi e di forte vento impedisce alle meduse di oltrepassare la rete di sbarramento anti meduse. Nella parte superiore della rete anti meduse è cucita saldamente una rete inferiore immersa nell’acqua con una maglia di 10-15 mm, che consente il passaggio della corrente e dei flussi marini, in modo da ridurre l’attrito della barriera e diminuirne lo strascico.Grazie alle reti anti alghe ed anti meduse si potranno evitare tanti eventi spiacevoli senza danneggiare la fauna marina.
Ogni estate nel Mediterraneo sono due milioni i bagnanti colpiti dalle meduse, almeno 150mila quelli che si rivolgono ad un ospedale. Per questo è nata la necessità di inventare qualche strumento che ci risparmi questi spiacevoli incontri marittimi: le reti anti-meduse sono il frutto di un nuovo studio e progetto europeo. L'idea è nata per via dell'aumento delle nuove specie che stanno proliferando nel bacino. Complice l'aumento della temperatura superficiale, specie prima confinate al Mediterraneo orientale ora, stando a quanto sottolineano gli esperti, si stanno, infatti, diffondendo nel resto del bacino. «Ad esempio, la Rhopilema nomadica, una medusa urticante che può misurare anche mezzo metro e pesare 50 chili.
Meduse: ora esistono in via sperimentale le reti anti-meduse.
Lungo le coste italiane la distribuzione delle meduse attualmente è relativamente costante, con densità maggiori fra Mar Ligure, arcipelago Toscano, Sardegna e Corsica, litorale tirrenico di Lazio, Campania e Calabria, più la Sicilia, e concentrazioni vicino zone in cui sono presenti correnti di risalita di acque profonde, come lo Stretto di Messina.
Per questo motivo sarà la regione Sicilia attraverso le aree marine siciliane a sperimentare per prime in Italia delle reti 'a prova di meduse'.
Grazie al progetto europeo Medjellyrisk, saranno installate in Italia, Spagna, Malta e Tunisia, creando delle zone protette per i bagnanti.
Le reti anti meduse sono delle vere e proprie barriere che impediranno a questi animali planctonici di aggredire l'uomo, provocandogli effetti che, come sostengono gli esperti, a volte possono essere addirittura letali.L'anno prossimo le reti saranno pronte dall'inizio della stagione balneare. Ora non rimane che aspettare il risultato dei test e scoprire la vera efficacia di questi strumenti e progetti.